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1969 Archeologia Sportiva Armerina

 
 
 
L'Atletica Armerina, vincitrice del titolo juniores di pallavolo. Da sinistra: l'allenatore Ciccio Brighina, Dino Santoro, Claudio Lo Bello, Vinicio Romano, Gaetano Masuzzo. 
In ginocchio: Uccio Greco,  Gabriele Restivo, Gino Avola, Ignazio Aurnia.
 

Dal giornale LA SICILIA, marzo 1969

 
<<L'Atletica Armerina, grazie al miglior quoziente set, ha vinto il campionato provinciale juniores di pallavolo, riconquistando il titolo che fu suo lo scorso anno. Mancano ancora poche partite da giocare, ma già i ragazzi di Brighina e Di Marco si possono considerare vincitori del torneo. 
La partita clou della giornata è stata Folgore-Armerina, un incontro che per gli atleti armerini voleva dire vittoria del campionato e per la Folgore un successo prestigioso, una conferma, se ce n'era bisogno, di essere una delle "grandi" di questo torneo.
Il pericolo per Lo Bello e compagni era piuttosto grosso in quanto che la Folgore ha tra le sue file fior di giocatori come La Bianca, Macaluso e Cristadoro; ed in verità la paura per gli armerini è stata grande perché la Folgore, specie nei primi due set, ha giocato una delle sue migliori partite ed è stata sul piano tecnico pari all'avversario. 
Si è giocato all'Istituto d'Arte in una giornata freddisssima, con la nebbia che ogni tanto faceva capolino¹ e quindi ha reso la fatica degli atleti quasi improba. Nonostante questo si è giocato a ritmo sostenuto e anche sul piano tecnico le due squadre si sono mantenute su un livello altissimo. Il tifo è stato tremendo, caldo e appassionato sino alla fine, la partita tiratissima ha visto il suo epilogo dopo quasi un'ora e mezza... In precedenza, si era svolto l'incontro tra C. S. Ennese e Victoria Piazza Armerina. I ragazzi armerini affidati alle cure di Carlo Di Franco hanno giocato una partita volitiva e agonisticamente valida e hanno avuto sempre il sopravvento su un C. S. Ennese abulico e poco pratico. Una vittoria importante, la prima, per questi ragazzi alla loro prima esperienza. >>
 
¹ Accadeva anche questo quando i Palazzetti dello Sport erano soltanto dei sogni proibiti. Poi, trenta e più anni dopo, sono stati costruiti e immediatamente distrutti, per cause "naturali" come il Palazzetto Sammarco di c/da Bellia, "innaturali" per quello di c/da Santa Croce (vedi il post di martedì 9 settembre 2014).
 
N.B. Ringrazio Gino Avola, il più giovane nella foto, per avermi fornito la fotocopia del ritaglio del giornale da cui ho tratto queste meravigliose e commoventi (almeno per me) notizie di una volta.
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it
 

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