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I cèuzzi rössi

I cèuzzi rössi

Come veniva mangiata la ricotta du r'cuttèr così era con altri prodotti della "grande distribuzione" porta a porta. Nel mese di agosto, famoso per la produzione di molti frutti, c'era chi raccoglieva, imbrattandosi da sanguinari alla Dracula (anch'io ho provato questa emozione... anche quella di mia madre che mi guardava al ritorno dalla raccolta), I CÈUZZI RÖSSI. C'era il contadino M'nnèdda (forse il vero cognome era Minnella) che passava cu panèri e panarétti pieni di questi frutti ideali per chi soffriva di stitichezza, e alla modica somma di £. 1 a panèr li riversava sui piatti del momento. In falegnameria si usava, alla faccia dell'igiene, il solito pezzo di compensato, spolverato e poi lavato alla fontanella della Villetta Roma. Proprio nel laboratorio artigianale non mancavano i pezzi di legno per ricavarne sapientemente degli stecchini per poter infilzare i dolci frutti dalle proprietà antibiotiche e portarseli in bocca per gustarli e, perché no, sembrare un vampiro appena soddisfatto della sua ultima vittima!
Però... tannu ch'era bedda a pul'zìa!    

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