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Cose

Oggetto utile ma in disuso

U battàggh (battente o batacchio) Quello nella foto è il cosidetto BATTENTE (o BATACCHIO, BATTAGLIO, MAZZAPICCHIO, PICCHIOTTO, BUSSARELLO) per le porte e veniva usato come l'odierno campanello elettrico. L'elettricità a Piazza vide la "luce" nel 1904 e per oltre un ventennio, per illuminare soprattutto le abitazioni circostanti, funzionò la centrale elettrica alimentata a nafta situata al secondo piano dell'ex Convento delle Carmelitane di Santa Rosalia poi pretura, oggi uffici comunali e, specie di notte, la centrale deliziò col rumore assordante (TUMP, TUMP) le abitazioni circostanti. Anche quando il servizio elettrico…

I cèuzzi rössi

I cèuzzi rössi Come veniva mangiata la ricotta du r'cuttèr così era con altri prodotti della "grande distribuzione" porta a porta. Nel mese di agosto, famoso per la produzione di molti frutti, c'era chi raccoglieva, imbrattandosi da sanguinari alla Dracula (anch'io ho provato questa emozione... anche quella di mia madre che mi guardava al ritorno dalla raccolta), I CÈUZZI RÖSSI. C'era il contadino M'nnèdda (forse il vero cognome era Minnella) che passava cu panèri e panarétti pieni di questi frutti ideali per chi soffriva di stitichezza, e alla modica somma…

A cavagnèdda

A cavagnèdda Due nostri visitatori molto attenti mi hanno fatto notare che quella mostrata ieri (foto in alto) non è a fascèdda bensì a cavagnèdda. Partendo sempre dal principio che c'è sempre da imparare, mi sono premurato a corregere l'errore. Infatti, a fascèdda (foto in basso) di forma cilindrica, di giunco/vimini intrecciati, può contenere anche 500 gr. di ricotta, mentre a cavagnèdda di strisce di canna, molto di meno, solo una porzione, una lingua di ricotta con le scanalature delle canne impresse sulla superfice. A fascèdda cronarmerina.it

A fascèdda

Per chi frequenta oggi i supermercati o i moderni negozi di generi alimentari, l'oggetto nella foto può sembrare tutto tranne che un contenitore di ricotta o meglio un "cestino di ricotta" da noi chiamato "fascèdda". Si chiama così perché è formata da tante strisce di canne legate o 'nfasciàte e serviva al trasporto della ricotta da parte du r'cuttèr che poi la vendeva nelle nostre strade, dopo averla personalmente lavorata e raccolta. Lui gridava u r'cuttèeee! e le casalinghe si affacciavano davanti i catöi, o scendevano na stràta, porgendogli il…

L'orologio degli Angeli

Nella mia recente visita al Museo Diocesano per la mostra "Videro e credettero" ho trovato, messe ben in evidenza, le campane dell'orologio meccanico della chiesa degli Angeli Custodi. La campana di dx riporta l'anno 1668, quella di sx il 1721. La costruzione della chiesa iniziò nel 1660 e dalla lapide posta sul portone principale apprendiamo che il completamento della fondazione, voluta dai fratelli Francesco e Gaspare Seggio, avvenne nel 1678. Pertanto le campane che segnavano il tempo ai nostri avi abitanti in quella zona centrale dell'antico quartiere Monte, sono di…

Akim, l'eroe number 4

CI IMMERGEVA TOTALMENTE NELLA JUNGLA (attenzione, noi non leggevamo "giungla" ma "iungla") Era una serie di albi a striscia editi in Italia dal 1950 al 1967 e in Francia dal 1958 al 1991.

Soluzioni semplici, ma geniali

U sgabèllu in via Sant'Agostino, a pochi metri dalla via Mazzini U sgabèllu d préia Dato che i mezzi di locomozione di una volta erano i quadrupedi, asini, muli e più raramente cavalli, questi venivano adoperati a tutte le età. Sino a quando si era giovani e baldi, salire in groppa al mezzo era abbastanza agevole, bastava uno slancio e... oplà, ma quando l'età superava gli "anta" occorreva l'aiuto di qualcosa o di qualcuno per arrivare a mettersi in sella ('ncàv a bardèdda). Se l'utilitaria era di piccola cilindrata, come…

I Ciancianèddi

Quando le automobili erano ancora da inventare i ciancianèddi, di cui nelle foto vediamo due esemplari, erano le odierne colonnine di posteggio. Ancora oggi ne troviamo a dozzine sui muri delle nostre strade, in specialmodo in quelle un po' interne rispetto alle più trafficate. Quasi ogni famiglia aveva un quadrupede (asino o mulo, raramente un cavallo) utilizzato per i trasporto dei prodotti agricoli, e per gli spostamenti nei "fine settimana" fuori città. Pertanto, in ogni abitazione al pianoterra c'era la stanza-ricovero con la rispettiva mangiaöra, per i rifornimenti carburante e…

L' UFO di Creta

Quello che può sembrare un UFO è il Disco di Festo. Il disco in terracotta, di 16 cm. di diametro e 16 mm. di spessore, è stato trovato nella città di Festo sull'isola di Creta nel 1908 da una spedizione italiana guidata dall'archeologo romano L. Pernier e dal roveretano F. Halbherr. Datato intorno al 1700 a.C. è ricoperto di simboli impressi in ambo i lati con stampini quando l'argilla era ancora fresca. I simboli, che in totale sono 241, sono rimasti anora indecifrati. 

Capitan Miki, l'eroe number 3

CAPITAN MIKI USCITO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1951 ARRIVO' A SUPERARE LE 500.000 COPIE A SETTIMANA ! (senza dimenticare i suoi fedeli "collaboratori": Dottor Salasso e Doppio Rum) 
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