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Poeti al Museo

Testa, Platania e Libertino

Nella foto i tre poeti in lingua gallo-italica, che ieri sera hanno partecipato alla conferenza-dibattito, organizzata dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e dal Nobile Quartiere Monte, al Museo Diocesano. Pino Testa, Tanino Platania e Aldo Libertino hanno declamato alcune loro poesie, facendoci rivivere piacevolmente momenti e situazioni della nostra tradizione nella lingua dei nostri avi. Questa lingua, e non dialetto, come hanno precisato nel dibattito i relatori, si parlava correntemente sino a metà del secolo scorso. Poi con l'acculturamento, che erroneamente si credeva prevedesse l'abbandono, se non addirittura l'oscuramento, iniziò la demonizzazione. Non si faceva altro che ricordare alle giovani generazioni d parrè n taliàngh prima, d parrar in italianu poi e, infine, di parlare in italiano p' nan fé u v'ddàn. In questa maniera, nel giro di un paio di decenni, fu cancellata insieme ai valori che comprende, la parlata di oltre otto secoli che i Lombardi, Liguri e Normanni ci avevano portato da molto lontano, tanto che in Sicilia passavamo p' francési. Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it    

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