Soluz. Aguzzate la vista n. 15
Ancora una volta il Comitato Nobile Quartiere Monte ha dimostrato di conoscere molto bene non solo il suo, ma anche il territorio degli altri quartieri. Io mezza idea l'avevo avuta, ma non così precisa come quella del Comitato. Infatti, mi è arrivata la conferma dell'autore delle foto, si tratta dell'arco dell'ingresso alla Vecchia Conceria sotto la via Martoglio. Questa è una zona che io conosco poco, ma mi riprometto di visitarla ben bene perché ci saranno molte cose da scoprire e fotografare. Ritornando alla conceria, ho voluto mettere una foto inerente al tema per ricordare che l'opificio per la conciatura delle pelli non esisteva in quel posto per caso. Le pelli che potevano arrivare fresche o salate e secche, dovevano essere immerse in vasche in muratura seminterrate in cui venivano lavate e rilavate, rinverdite, depilate, scarnate e purgate, con acqua corrente (come sappiamo lì accanto c'è tutta l'acqua dei quattro canali a disposizione). Una volta lavate, le pelli venivano immerse in tini di legno con soluzioni di tannino, rimescolate giornalmente anche per mesi, per ottenere il còiro (cuoio). Successivamente avveniva la colorazione, l'asciugatura, l'ammorbidimento con sostanze grasse e la rifilatura. Tutte queste operazioni, che adesso vengono fatte industrialmente, prima erano svolte a mano con non pochi sacrifici da artigiani preparati e scupolosi, dai quali dipendevano altre attività come quelle dei calzolai una volta numerosissimi (in quella che oggi è la via Marconi, si può dire che quasi in ogni porta ce n'era uno). A Piazza il primo sodalizio fu proprio quello chiamato nel Trecento Sodalizio dei Conciapelli e Calzettieri che dai Domenicani era stato dedicato ai SS. Crispino (e non Cipriano¹) e Mercurio perché patroni delle due arti. Si ringrazia il prof. Gianfranco Azzolina per le foto che ci hanno fatto scoprire un altro angolo della nostra Città, dandoci lo spunto (ora si dice imput) per un'ulteriore ricerca.
¹ Nel marzo del 2018 ho riscontrato l'errore di copiatura, effettuato a suo tempo dallo storico Litterio Villari, nel riportare quanto da lui appreso dal manoscritto Chiese conventi ed istituti di Filantropia in Piazza di Alceste Roccella. Questi, infatti, aveva scritto «Sodalizio dei SS. Crispino e Mercurio» e non, come riportato dal Villari, dei «SS. Cipriano e Mercurio». In effetti San Crispino è ricordato come protettore dei calzolai e dei conciatori perchè come il fratello, San Crispiniano, aveva scelto di fare il calzolaio.
cronarmerina.it
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