L'ing. Fuardo, grande scienziato sfortunato/1 In evidenza
L'ing. piazzese Gaetano Fuardo (1887¹-1962), con la benzina liquida in una bottiglia e nell'altra mano la stessa benzina allo stato solido/spugnoso
1^ Parte
Piazza ha avuto nei secoli moltissimi ecclesiastici, storici, letterati, poeti, pittori, scultori, alti ufficiali e politici di alto livello, ma pochi scienziati, solo tre riportati dallo storico L. Villari nella sua opera Storia della Città di Piazza Armerina, 1981. Uno di questi è vissuto nel XVIII secolo, il gesuita P. Filippo Arena (1708-1789) famoso nel mondo scientifico per l'opera di botanica La Natura, e Coltura de' Fiori e per aver indicato, per primo, gli insetti, quali vettori della "polvere fecondante" (polline) e studiato gli ibridi vegetali per la produzione di nuove varietà e nella degenerazione delle razze, mezzo secolo prima del naturalista ceco Gregor Mendel (1822-1884). Gli altri due scienziati sono vissuti a cavallo dei secoli XIX e XX. Uno è il colonnello Calogero Altabella (1896- ?) che ideò una tavoletta speditiva grafico-ottica per tiro contro gli aerei subito adottata da tutti i Reparti di Artiglieria Contraerea; il secondo è quello che io ho chiamato "il grande scienziato sfortunato", l'ingegnere Gaetano Fuardo. Gaetano Fuardo, figlio unico dello speziale/farmacista Ferdinando (n. nel 1843) e di Maria Grazia Turino, nasce a Piazza Armerina il 10 settembre 1887¹. Perde entrambi i genitori in giovane età e rischia di non potere continuare gli studi. Il provvidenziale lascito agli eredi maschi Fuardo meritevoli e volenterosi a proseguire gli studi di un suo vecchio zio², frate Ignazio Fuardo "morto in odor di santità", gli consente di proseguire gli studi liceali in un collegio dei Gesuiti di Realsedani (?). Dopo il liceo si trasferisce a Milano per frequentare il Politecnico, dove si laurea col massimo dei voti in ingegneria chimica. A Milano nel 1915 si sposa con una ragazza di nobile casato, Clelia Anna Gerli, da cui, però, non ha figli. Dopo pochi anni di matrimonio, resta vedovo e questo lutto lo porta a tagliare i rapporti con i parenti della moglie, sprofondando nella solitudune. Nei primi anni del Novecento gli sforzi della tecnica mirano a incrementare il mezzi di trasporto aereo e navale, sia a scopi civili che militari, tanto che nel Primo Conflitto Mondiale si useranno per la prima volta gli aeroplani e, assieme alle navi, i primi sottomarini. Per questo la benzina assume subito un ruolo importante, ma le cronache registrano sempre più incidenti causati dall'uso dei carburanti. Questo grave problema degli incendi, colpisce la sensibilità dell'ingegnere piazzese che inizia a lavorare sulla struttura degli idrocarburi e sull'infiammabilità del carburante utilizzando il laboratorio chimico del Politecnico. Non si sa dopo quanto tempo, ma riesce a trovare il metodo per modificare la formula della benzina e ricomporla a piacimento. La benzina può essere resa allo stato solido, spugnoso e friabile, quindi ininfiammabile e, col procedimento geniale di pressione fisica, ritrasformarla liquida per il rapido utilizzo senza modificarne le proprietà. La scoperta è portata a conoscenza di giornalisti, di amici, di industriali, sbalordendoli. Tutti iniziano a immaginare i risvolti e l'utilizzazione della scoperta: positivi per l'umanità (meno incidenti mortali, inquinamento, costo della benzina), negativi per le assicurazioni, i petrolieri, le compagnie navali. Questo avviene intorno al 1920, quando il Fuardo decide di emigrare in quella che è diventata la capitale della scienza e dell'arte, Parigi. A questo punto le sue tracce si fermano per ben 15 anni, quando la stampa francese nel 1935 annunzia la scoperta dello scienziato piazzese, dandone ampio risalto, soprattutto sulla rivista specializzata Aerophile: la scoperta è di dominio mondiale, il che fa accendere preoccupazioni in campo petrolifero. Ciò induce il Fuardo a essere più guardingo e riservato perché capisce che chi si interessa alla sua scoperta mira esclusivamente alla formula rivoluzionaria, escludendolo dagli immensi vantaggi etici ed economici. Quindi accetta la proposta di un tale (forse agente dei servizi segreti inglesi) di raggiungere Londra dove avrebbe incontrato chi avrebbe valutato seriamente le sue proposte. Lì trova una persona "molto vicina al primo ministro Churchill" che si prodiga a far conoscere l'invenzione della "Benzina F" (F. come Fuardo) a molti industriali inglesi, ma il dipartimento militare conta di ottenere il segreto di fabbricazione. La frequenza di questi ambienti suscita l'interesse dell'addetto all'ambasciata italiana, Bruno Brivolesi, che informa Roma del prestigio che il Fuardo ha negli ambienti governativi e petroliferi inglesi. In questo modo l'Italia si accorge dello scienziato italiano e dell'importanza bellica della sua Benzina F e viene invitato a rientare in patria per la sacra causa che l'Italia conduce. L'ingegnere siciliano, che preferisce non realizzare il progetto per non cedere la formula agli Inglesi, è tenuto d'occhio dall'Intelligence service che gli impedisce di lasciare il Regno Unito. Intanto Mussolini ordina di fare di tutto per condurre in Italia lo scienziato che in quel periodo risulta disperato e indigente. Infatti, due agenti segreti italiani l'avvicinano e lo convingono a fuggire prima in Olanda poi, attraverso la Danimarca, raggiunge la Germania e qui rimane, perché la sua presenza non sfugge al servizio segreto tedesco, che lo induce a rimanere assicurandolo che solo la grande e potente industria chimica della Germania avrebbe finalmente realizzato la sua scoperta. (tratto da Salvatore COSENTINO, Ed. GRECO, CATANIA 1987 e Salvatore COSENTINO, Ed. BONFIRRARO, BARRAFRANCA 2007)
¹ Per quanto riguarda il giorno e l'anno di nascita ho riscontrato errori sia nelle due pubblicazioni di Salvatore Cosentino, dove scrive "8 settembre 1878" a pag. 15 di ambedue; sia sulla tomba del Fuardo al cimitero della Bellia "8 settembre 1878", da dove il Cosentino l'avrà sicuramente appresa. Invece, dall'atto di nascita n. 649 del 1887 dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Piazza Armerina, si registra che il 12 settembre 1887 nella Casa comunale è comparso Fuardo Ferdinando, di anni quarantaquattro, civile domiciliato in Piazza, il quale mi ha dichiarato che alle ore 11:30 del dì 10 del corrente mese, nella casa posta in via Sant'Anna, dalla Signora Turino Maria Grazia, sua moglie civile, seco lui convivente, è nato un bambino a cui dà il nome di Gaetano.
² Nell'Ottocento registriamo dal volume di L. Villari, Storia di Piazza..., 1981, che "a Piazza abitano altri componenti la famiglia Fuardo: nel 1816 Ignazio (n.d.r. forse il frate benefattore) e Dr. Saverio sono Consulenti (Amministratori) Comunali; dal 1828 al 1842 Dr. Gaetano Fuardo (derivante da Fugardo) Ufficiale Medico; Gen.le Gaetano Fuardo, 1887 (anche qui ho constatato l'errore nell'anno di nascita che deve essere corretto in 1884)-1969, Medaglia d'Argento al Valor Militare nella I Guerra Mondiale. Inoltre, nel 1867 si registra l'Ente di Beneficienza "Eredità Ignazio Fuardo o Fugardo" tra quelli rimasti in attività".
(continua)
cronarmerina.it
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