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Il terremoto che ha distrutto ieri paesi interi dell'Italia Centrale ha riaperto nuovamente la ferita. Oggi il mio post pieno di amarezza e dolore.

«Era il maggio del 1976. Mi trovavo in Friuli per il servizio militare. Una sera alle 21, dopo aver telefonato a Piazza, la fine del mondo, il terremoto, che poi si ripeterà nel settembre dello stesso anno. Chi ha vissuto questo tipo di eventi difficilmente potrà dimenticarli per tutta la vita, ovviamente se è rimasto vivo. Cambia tutto, cambia la vita di ognuno per sempre e nei primi giorni sembra di essere su un altro pianeta. Scusate ma sto piangendo solo a pensarci e a pensare a quello che stanno passando in quei paesi dell'Italia Centrale. È dura, troppo dura... ricominciare».

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Commenti  

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0 #6 Salvatore Trebastoni 2016-08-25 19:38
RicordateVi che "gli altri" siamo noi.
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0 #5 Gaetano 2016-08-25 14:01
Sì, disastri a fött cumpàgni.
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0 #4 Rudy 2016-08-25 13:20
A proposito di questa eloquentissima frase dei "Fott cumpagni" la cosa è ancora più grave quando a fottere sono proprio quelli che dovrebbero pensare alla nostra salute. Mi riferisco ai medici che falsificano ricette per ottenere alti compensi dalle ASL, ai farmacisti che li seguono falsificando le "fustelle", a quelli che operano una semplice appendicite facendo risultare poi che si è trattato di una peritonite acuta con grave rischio della salute, ecc. ecc. E' vero, tutto ciò non centra con il terremoto, ma sempre di disastri si parla!!!!
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0 #3 Gaetano 2016-08-25 12:29
Datemi dell'ostinato pessimista ma a oltre sessant'anni non me la sento più di dire che non accadrà più. Conosco i miei connazionali, corregionali, coprovinciali e compaesani, i miei simili insomma. Il vizio non lo perderemo mai. Forse se tra un secolo, un millennio o oltre, dovesse cadere sulla Terra un grosso, ma grosso, meteorite, potremo avere qualche piccolo miglioramento nel nostro DNA di imbroglioni e fraudolenti. Sino ad allora ci sovrasterà, tenendoci fortemente uniti, il famoso gioco nel quale prendiamo sicuramente la medaglia d'oro ad ogni Olimpiade delle Catastrofi: "U fött cumpàgni".
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0 #2 signoradelnord 2016-08-25 10:19
Condivido le amare riflessioni di RUDY e mi auguro che non accada mai più che l'uomo colpito da catastrofi naturali venga poi ulteriormente distrutto da burocrati ed amministratori inetti.Uso solo questo termine per rispetto delle regole di questo sito ma ne meriterebbero di ben più pesanti.
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0 #1 Rudy 2016-08-25 07:36
In questi momenti il mio pensiero va ANCHE ai signori che staranno ridendo pensando ai soldi che arriveranno per la ricostruzione e che potranno spartirsi. Centinaia e centinaia di ditte di movimento terra, con ruspe, camion ed altro si staranno riunendo per i lavori ed ottenere il massimo con il minimo sforzo. E' successo in Irpinia ed in tutti gli altri posti, tranne in Friuli; ma quella è un'altra terra ed un'altra storia.
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