Passione di decifrare
La targa STADALE ALTACURA all'altezza del numero civico 18 di via Mons. Sturzo/salita Alfonso Liurno
La targa SOTTO STRADALE ALTACURA/VIA MONSIGNOR STURZO, al n. 38 di via Mons. Sturzo/via Napoli
C'è chi decifra un messaggio, un enigma, un verso, una formula, una stele, una grafia, un epigrafe, un paesaggio, un discorso politico, c'è chi invece decifra anche scritte stradali sovrapposte negli anni, decenni, secoli. Io sono uno di quest'ultimi. Nelle foto ci sono due targhe che indicano la stessa via ma in periodi diversi. Siamo sulla lunga strada che divide la zona "storica" dentro le mura di una volta della nostra Città, da quella più "recente", considerata un borgo a se stante, sino all'Ottocento. È l'odierna via intitolata al VII Vescovo della nostra Diocesi, Mons. Mario Sturzo (1861-1941), vescovo dal 1903 sino alla sua morte avvenuta nel novembre del 1941. La via prima di essere intitolata al Vescovo, era indicata col nome con cui veniva chiamata tutta quella valle sottostante il Piano Patrisanto (poi dei Teatini) a ovest, e la chiesa/convento del Carmine a est, ovvero ALTACURA. Questa valle divideva la città vera e propria dal borgo feudale Casalotto che alla fine del Quattrocento passò ai Branciforti dai piazzesi Petrella,¹ in quanto questi, assieme ai Damiata si erano ribellati agli Aragonesi. Il borgo rimase di proprietà dei Branciforti, sino a quando nel Seicento don Francesco Branciforti conte di Mazzarino rinunciò al Casalotto, in cambio di alcuni diritti sulle acque del fiume Gela per i propri mulini. La zona aveva assunto questa denominazione perché era percorso da un torrente (poi inteso anche Tacura, Taccura, Tachura) che raccoglieva le acque da sorgenti (intese come Gorgo Nero, Fonte di Vico, Pozzo Gelonico) che si trovavano sul piano del Patrisanto (oggi piazza Martiri d'Ungheria). Quest'acqua era prevalentemente solfurea e calda e, una volta arrivata a fondo valle, veniva usata per bagni termali (il Borgo Altacura è menzionato anche da' Bagni Vicini) semplici e rudimentali, e la cura delle malattie della pelle, pertanto era ALTAmenteCURAtiva.² Il nome di STRADALE ALTACURA, nella foto in alto, indicava tutto il tratto che sia sino agli ultimi decenni dell'Ottocento era in fortissima pendenza perché assecondava l'originale conformazione del ripido pendio della valle, sia dopo, quando fu rialzato il piano stradale per agevolare i nuovi mezzi di locomozione. Per questo furono lasciate delle strette vie laterali che servivano le abitazioni originarie ormai rimaste sotto il livello stradale. Per indicare una di queste vie laterali, quella che scendendo a sx consente anche il passaggio di automezzi, si usò il termine nella foto in basso SOTTO STRADALE ALTACURA che, successivamente, fu coperto da quello più recente indicante tutto il tratto, VIA MONSIGNOR STURZO. Eccovi spiegato sia la presenza di tante passerelle, che consentono l'entrata nelle abitazioni a livello della strada rialzata, sia l'arcano delle scritte stradali nelle foto.
¹ Ancora oggi qualche anziano abitante del Casalotto chiama la ripida discesa che parte dalla chiesa di San Filippo a calàta î Pitrèddi (la discesa dei Petrella), perché in quel sito c'era l'abitazione dell'antica e nobile famiglia Petrella scesa in Sicilia assieme al Conte Ruggero.
² Io penso che la sede di questi bagni rudimentali doveva essere dove c'è l'odierno Hotel Villa Romana ex sede del Jolly Hotel, in quanto il torrente che proveniva dall'alto della collina poi si dirigeva verso il fondo valle dei Canali, senza andare al di là dell'odierno distributore di benzina, dove invece esisteva la fontana ottagonale con al centro la culòvria.
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