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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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321 anni fa La Catastrofe

Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola a calàta û Cullègiu
 
Dopo la scossa di terremoto dell'8° grado della Scala Mercalli di venerdì 9 gennaio 1693 dopo due giorni, domenica 11 gennaio alle ore 13:30, altre due scosse, questa volta dell'11° grado, sconvolgono la Sicilia Sud orientale chiamata Val di Noto. Quasi tutta la popolazione di Platia (allora di 12.000 abitanti) si trasferisce per una quarantina di giorni sul piano a Sud dell'abitato chiamato da allora "Piano Terremoto". Qui viene esposto, dopo un'imponente processione¹, il Vessillo raffigurante la Madonna delle Vittorie per implorare la Vergine Maria di salvare gli abitanti. Ottenuta la grazia i Piazzesi edificano in detto piano una chiesa dedicata alla Madonna del Terremoto. Tra gli edifici che subiscono una certa gravità vi sono il Duomo in costruzione (solo la volta del coretto e qualche danno al vecchio campanile), il Collegio dei Gesuiti e la chiesa accanto di Sant'Ignazio di Loyola (nella foto). Quest'ultima minaccia rovina tanto che viene abbattuta. La sua ricostruzione avverrà dopo circa trent'anni, nel 1725. Mentre a Catania si contano oltre 16.000 morti su una popolazione di 19.000 e a Ragusa 5.000 su un totale di 10.000, nei paesi della provincia di Enna non si contano morti, tranne i 50 di Aidone.
 
¹ Dalla cronaca di contemporanei: <<All'alba del 12 gennaio i cittadini, temendo un violento ritorno del terremoto... accorsero al Duomo, dove, con l'intervento dei canonici, del clero e delle confraternite si organizzò un'imponente processione, come mai si era vista. Procedevano le confraternite, i frati e le monache, i chierici e il clero, quindi l'Immagine della Patrona. Dietro il Simulacro l'onda immensa del popolo con a capo i Giurati e il Capitano di Giustizia, don Giuseppe Trigona Paternò. La processione scese in piazza, imboccò la ferreria, uscì di porta "ospedale" e della salita dei Cappuccini. Qui sostò... Venne eretta una baracca-cappella (ancora oggi esiste una edicola in corrispondenza della croce in pietra dei Cappuccini), per il simulacro mariano. La baracca fu rivestita di pelli. Capanne speciali acolsero le monache, guidate dalla badessa Sr. M. Solonia. Accanto ad esse vi erano le monache di S. Chiara. Le religiose di S. Agata e della Trinità, invece, si fermarono al "largo castello". Questa situazione durò 40 giorni. Successivamente, con rinnovato fervore, l'Icona fu riportata trionfalmente al Duomo>>. A tal proposito potete leggete anche il post 1693 U rànn t'rr'mòt
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1823 Turista Lord Compton / 2

2^ Parte
 
(dalla 1^ Parte) Lord Compton, dal marzo al luglio 1823, girò in lungo e in largo la Sicilia, seguendo le tappe tipiche del Sicily tour di quegli anni. Il 9° turista della nostro elenco, giunse a Palermo via mare da Napoli e, muovendosi in lettiga,¹ compì una sorta di periplo dell'Isola, sostando quasi esclusivamente in località costiere. Egli, con mano felice, schizzò e tratteggiò su un taccuino di viaggio i paesaggi e i monumenti di maggior interesse da lui visitati nei pincipali centri siciliani. Lord Compton nei 79 disegni, che oggi sono di proprietà della Fondazione Sicilia e che sono stati restaurati² di recente dall'Istituto Nazionale per la Grafica, ricostruisce per immagini il percorso effettuato, fissandoli tutti a grafite e alcuni acquerellati con inchiostro nero e bruno, sulla carta color avorio e ci troviamo Palermo e il Monte Pellegrino, i templi di Selinunte, Segesta e Agrigento, gli ulivi e i carrubi del ragusano, il teatro antico di Siracusa e, in due schizzi, anche la nostra Città. Nei due disegni proposti nelle foto (purtroppo coi riflessi delle finestre del museo sul vetro che li protegge) si scorge benissimo la cupola della nostra Cattedrale. In quella in alto ci propone il disegno da Sud, probabilmente da una zona tra Piazza Vecchia e Monte Mangone, venendo dalla Villa Romana del Casale, di cui probabilmente ne aveva visitato i resti allora già affioranti. In quella in basso la vista da dietro un alto muro è più ravvicinata e si scorgono anche i due alti campanili,³ a sx quello di S. Francesco, a dx quello tra le due chiese di S. Vincenzo e di S. Antonio Abate.
 
¹ Della lettiga ho già parlato su questo blog in due post: uno il 10 aprile 2013 "1700 - Mezzi di trasporto turisti e non" e l'altro il 15 aprile 2013 "1800 - Mezzi di trasporto turisti e non". 
² I disegni sono stati distaccati e successivamente montati su pass-partout 50x70, di cartone antiacido per la lunga conservazione, inseriti in cornice per permettere l'esposizione al grande pubblico.
³ Esiste una cartolina dei primi anni del '900 con la stessa visuale e con la didascalia "Panorama dalla Villa Costantino".  
 
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1823 Turista Lord Compton / 1

Lord Spencer J. A. Compton (1790-1851)
 
1^ Parte
 
Nella recente visita nella meravigliosa Palermo, ho avuto la possibilità di scoprire un altro turista (il 9°) che nella prima metà dell'Ottocento venne dalle nostre parti. Infatti, all'interno del Palazzo Branciforte, ristrutturato a partire dal 2008 dall'architetto Gae Aulenti (1927-2012), nella cavallerizza¹ del pianterreno, dove è ospitata la ricchissima (4700 pezzi unici) collezione archeologica, vi sono alcuni schizzi di paesaggi e monumenti dell'Isola tratteggiati dal 2° marchese di Northampton nel 1823. E tra gli schizzi non ne scopro, felicemente sorpreso e incredulo, due della nostra Città? 
Lord Spencer Joshua Alwyne Compton, noto come Lord Compton, era il 2° figlio del marchese di Northampton (cittadina a 70 km. a Nord di Londra) e nel 1812, a 22 anni, entrò alla Camera dei Comuni come erede del Marchesato. Otto anni dopo, alle elezioni generali del 1820, avendo perso il suo seggio per la politica contraria al governo conservatore, si trasferisce in Italia insieme a tutta la sua famiglia, sino al 1828, anno della morte della moglie Margaret, quando decide di tornarsene in Inghilterra. Lord Compton era un amante dell'arte, della letteratura e della scienza e, come altri rampolli di famiglie nobili del Sette-Ottocento, compì quel viaggio a tappe, passato alla storia con il nome di Gran Tour, attraverso le principali città europee e, soprattutto, italiane. Un itinerario di istruzione, finalizzato ad appagare la vocazione artistica, intellettuale e scientifica di tanti viaggiatori europei. (continua)

¹ Luogo oppportunamente attrezzato destinato all'insegnamento e/o all'esercizio del cavalcare.  

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Che differenza c'è?!

A Trento le anatre attraversano sulle strisce in piazza Dante
A Piazza i cani si godono il sole accanto al cinema Ariston in piazza Gen. Cascino
 
Non capisco dove sta la differenza.
Stesso rispetto per gli animali, che possono vivere felici e contenti 
sia nella provincia al primo posto sia in quella all'88° !
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
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