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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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Non Meridiana ma Sciotère

Meridiana che segna il mezzogiorno sul Palazzo dei Duchi di Borgogna a Digione (F)

Orologio solare o Sciotère sulla facciata della chiesa di Fundrò a P. Armerina che segna le ore 10:00 ca.

Orologio solare o Sciotère sulla facciata della chiesa di Fundrò a P. Armerina che segna le ore 12:00 ca.

Per la serie c'è sempre da imparare. Come ci ha precisato un visitatore in un commento a fondo pagina del 16 febbraio scorso su Le Meridiane di Piazza e ripetuto su La lettura della Meridiana di Fundrò, quel pannello in pietra arenaria solcato da linee e numeri, posto sulla facciata della chiesa di San Rocco o Fundrò di Piazza Armerina, non è una "Meridiana" bensì un "Orologio Solare" chiamato anche "Sciotère". La "meridiana" indica solo il "meridio" ovvero il passaggio del sole a mezzogiorno (ore 12:00), cioè quando un segno inciso nel pavimento a su una parete di un edificio è attraversato da un'ombra soltanto nell'istante del mezzogiorno/ore 12:00 (foto in alto). L'"Orologio Solare" o "Sciotere" (foto in basso) invece indica le diverse ore durante il giorno, come quello di Fundrò. L'"Orologio Solare" inoltre ebbe anche una versione "portatile". Durante il Rinascimento sulla quarta parte di cerchio (quadrans) veniva tracciato un orologio solare da portare dietro chiamato "Quadrante". In tempi moderni tutti i termini sopra riportati, sono stati erroneamente generalizzati in "meridiana". L'"Orologio Solare" è uno degli strumenti più antichi per fornire l'ora. <<Tale strumento era già in uso presso i Babilonesi, importato dai Romani ed ampiamente diffuso in Europa fino al XVII secolo>> (articolidiastronomia.com). <<Quando ancora i romani non sapevano leggere il sole, i siciliani già possedevano la tecnologia della meridiana. Si narra infatti che l'orologio solare o sciotere o meridiana, per l'appunto, fosse stato introdotto a Roma dal console Valerio Messalla dopo la conquista di Catania. Città all'interno della quale trovò un oggetto strano, ma pragmaticamente utile. Era il lontano 263 a.C. E a quel tempo si chiamava Elitropio. Ovviamente non siamo stati noi ad inventarla. La meridiana era già nota ad egizi, greci ed alcune testimonianze ci catapultano addirittura al Neolitico. In ogni caso resta il fatto che i romani non le conoscessero, mentre in Sicilia se ne realizzavano di bellissime già a partire dal IV secolo>> (siciliafan.it). Colgo l'occasione per tornare a spiegare la lettura dell'ora sull'orologio solare di Fundrò con l'ausilio di una foto scattata sabato scorso 25 febbraio 2017 alle ore 10:11. Per la chiara lettura dell'ora si deve considerare, come ci ricorda il visitatore nel commento ricordato sopra, che sino al 1700 in Sicilia si utilizzava il computo dell'ORA ITALIANA che prevedeva il conteggio a partire dal tramonto del giorno prima (in questo caso venerdì 24 febbraio) che era 6 ore prima del COMPUTO PARIGINO (anche detto ore di Francia galliche, oltramontane, moderne e in Sicilia anche ore di Spagna) oggi in vigore. L'esempio che segue è chiarissimo. La foto in mezzo si riferisce a sabato scorso (25 febbraio) ed è stata scattata in piazza Garibaldi alle ore 10:11. Come potete constatare l'ombra del gnomone (chiodo di ferro inserito nella pietra) sull'orologio solare è ferma quasi perfettamente sulla retta che indica il 16. Questo perché il tramonto del giorno prima (venerdì 24) è avvenuto alle ore 18 circa (17:53 per la precisione). Se si aggiungono le 16 ore indicate sull'orologio solare alle ore 18:00 del tramonto precedente, si arriva perfettamente alle ore 10:00 del nostro orologio moderno da polso. Ovviamente le piccole variazioni dipendono dal fatto che, mentre l'ora dell'orologio moderno è un TEMPO MEDIO, l'ora nell'orologio solare è quella LOCALE VERA che dipende dall'effettiva longitudine, che è diversa da quella di riferimento europeo di GREENWICH. Questa differenza può provocare anche variazioni rispetto al TEMPO MEDIO, di un anticipo o un ritardo che può arrivare anche a 16 minuti prima o dopo l'ora vera del posto. Inoltre, nel nostro conteggio occorrerà tenere presente un'altra importante differenza di un'ora durante l'adozione dell'ORA LEGALE estiva.   
 

A mènnula amàra

Qualche volta mi è capitato di sentire questa frase rivolta a un bellimbusto poco raccomandabile: "Bèddu spìcch d mènnula amàra". Eccovi una poesia su queste brutte sorprese.

A mènnula amàra

T'nèva quàttr mènnuli a gnunàda
e mi cumpanaggiàva 'nta 'nv'rnàda.
M' n' p'gghiài una, 'na bòna vòta,
e cu martèu a scacciài, a 'na bòta.

Annài p' ved, ggh'avèva 'n garìggh,
accuscì röss, ch' m' pars u méggh.
Ma còm a cum'nzài a mastiè,
m' sèpp amàra, e a vòsci spuè.

"Ah, l'àssa putùt prìma r'canòsc
sùlu ntâ scòrcia, ompùru ntô scròsc":
dìsci, sguazzàn'm a böcca cu l'ègua,
ma oramài, s'àva 'nzuppàit a ddéngua,

e nan ggh fu mòdu d fè a mènu,
ch' m' fasgèss töss'c e v'lènu.
A stìssa còsa càp'ta c'a gént:
d föra ggh'ànu u böngh, dìntra u tént.

Francesco Manteo

Traduzione (a cura di Gaetano Masuzzo)

La mandorla amara

Tenevo un po' di mandorle in un cantuccio
e ne fruivo a poco a poco durante l'inverno.
Ne presi una, un bel giorno,
e col martello la schiacciai, con un sol colpo.

Vado per vedere e vi trovo un gheriglio,
così rosso, che mi sembrò il migliore.
Ma appena cominciai a masticarla,
mi seppe amara, e dovetti sputarla.

"Ah, l'avessi saputo prima riconoscere
solo dalla scorza, oppure dallo scroscio":
dissi, sciacquandomi la bocca con l'acqua,
ma ormai, si era impregnata la lingua,

e non ci fu modo di fare a meno,
che mi facesse tossico e veleno.
La stessa cosa capita con la gente,
di fuori hanno il buono, dentro il cattivo.

cronarmerina.it
 

Le vie di Piazza/M

Via Machiavelli

Dal 20 ottobre 2016 ho iniziato ad elencare tutte le strade di Piazza Armerina, con scritto accanto da dove iniziano sin dove arrivano, per meglio localizzarle. Lo scopo principale è quello di far conoscere ai Piazzesi e non il nome sia delle strade conosciute, sia delle tante sconosciute ai più e con nomi particolari. Ogni post elencherà le vie in ordine alfabetico e, per quanto è possibile, è stato messo a chi è stata intitolata. Si accettano segnalazioni di eventuali vie sfuggite nella compilazione.

M

Via MACHIAVELLI, (Niccolò, filosofo) da viale Libertà a via Manzoni
Via MADONNA ADDOLORATA, da via Castellina a via A. Crea
C.le MADONNA MENDOLA, nel viale della Libertà
Via MADONNA ROCCA, da p.zza Gen. Cascino a via Muzzicato
Via MAGGIORE, da via S. Lucia a c.le Brighina
Via MAIORANA, (o Majorana, Baldassare, senatore urbano 1812) da via Monte a via Roccazzella
C.le MALTISOTTO, (Pasquale, canonico benefattore) nella via Gesù Maria
Via MANCUSO, (Salvatore, caduto 1^ G.M., o Filippo, caduto 2^ G.M.) da via S. Principato a via G. Verga
Via MANDORLA, da via G. Matteotti a via G. Verga
Via MANDRASCATE, (feudo e baronia) da p.zza Castello a via A. Crescimanno
Via MANTEO, (o Mantheo, Santo, notaio) da via Castellina a scalazza Santa Veneranda
Via MANUELLA, (famiglia) da via Foontanelle a via S. Principato
Via MANZONI ALESSANDRO, (scrittore) da viale Della Libertà a c.da Scarante
Via MARCHESE NINO, da via C. Calamaro a via Papa Roncalli
Via MARCONI GUGLIELMO, (fisico inventore) da piazza Garibaldi a via Garibaldi
P.zza MARESCALCHI, (Luigi, senatore 1857-1936) da v.le Gen.le Ciancio a v.le Conte Ruggero
Vico MARINO, (famiglia) da via Mazzini a via A. Crea
Discesa MARTELLO, (famiglia) da via Cascino ad arco Ficarra
P.zza MARTIRI D'UNGHERIA, (vittime Rivoluzione 1956) da via Umberto a via S. Stefano
Via MARTOGLIO NINO, (scrittore) da largo Conceria a c.da Fontanelle
Via MATTARELLA SANTI, (politico) da via Manzoni a c.da Doniamare
Via MATTEOTTI GIACOMO, (politico) da vico Firenze a p.zza Reg. Siciliana
Via MAURICI, (famiglia) da via S. Rosalia a vico Cattedrale
Via MAZZINI, (Giuseppe, politico) da via G. Marconi a via S. La Malfa
Via MELI GIOVANNI, (poeta) da via T. Tasso a c.da Sant'Andrea
Vico MELLIA GAETANO (Sergente, caduto 1^ G.M.) nella via Bologna
Via MENDOZZA, (famiglia Mendoza) da l.go Capodarso a via Trigona
Via MESCHI, (famiglia) da via La Pergola a via Celso
Vico MESSINA, (Salvatore caduto 1^ G.M.) da via Santa Veneranda a via Iaci
Via MILAZZO, (Francesco e Salvatore, caduti 1^ G.M.) da via A. Crescimanno a via Monte
Via DEI MILLE, (garibaldini) da via Gen.le Muscarà a via Chiarandà
C.le MINNELLA, (famiglia) nella via S. Rosalia
Via MIRAGLIA, (Gregorio, caduto 1^ G.M.) da via M.nna Addolorata a via Scalazza Salvatore
Via MISERICORDIA, (chiesa trasf. in abitazione) da via Vescovado a piano Crocifisso
C.le MONASTERI, (Calogero e Salvatore, caduti 1^ G.M.) nella via D'Alù
Via MONTALTO, (famiglia) da via Monte a via Misericordia
Via MONTALTO GIROLAMO, (medico e filosofo) da via Silvia a via A. Verso
Via DON MILANI, (Lorenzo, educatore) dal 2011 ex via Padova da via G.le Ciancio a via Toselli
Via MONTE, da p.zza Duomo a via Catena
Via MONTE PRESTAMI, (ente benefico) da via Vitt. Emanuele a p.zza S. Rosalia
Via MONZA, (città) da via F. Cagno a via G. Abate
Via MORO ALDO, (politico) da via A. Manzoni a via Otto Marzo
Atrio MUNICIPIO, da p.zza Garibaldi a piano A. Roccella
Via MUSCARA', (famiglia) da via A. Crescimanno a Porta Catalano
V.le GEN. MUSCARA', (Achille) da p.zza G.le Cascino a p.zza Sen. Marescalchi
Via MUZZICATO, (dr. Giuseppe, decurione 1837) da via Madonna Rocca a c.le Guccio
Vico MUZZICATO, (famiglia) da via Muzzicato a via Interna
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Fontana c.da Ciappa di Carini/n. 53

Della Fontana/Abbeveratoio n. 53 ho questa foto un po' datata. So soltanto che si trova in cotrada Ciappa di Carini sotto Monte Naone, lungo la strada per Barrafranca. Non so se esiste ancora, in tal caso mi farebbe piacere farle una foto per confrontarla.

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