Edicola n. 58 In evidenza
L'Edicola Votiva n. 58 è quella che si trova in via Iaci. È una via poco conosciuta se non da chi risiede da quelle parti, pur essendo a un passo dal piano Demani (ex largo Gaffore barone del Toscano) e dalla via Cavour, zona una volta conosciuta col nome d' Sànta R'sulìa, cuore palpitante della Ciàzza sino agli anni Settanta. Poi, con l'espansione verso est, il mercato ortofrutticolo e alimentare subì un crollo che decretò l'eliminazione di tutte gli esercizi commerciali che esistevano fuori e dentro i locali dell'ex Centrale Elettrica a nafta, ex Palestra Ginnica, ex Chiesa e Convento Carmelitano di Santa Rosalia, sorto nella prima metà del Seicento. Noi di una certa età ricordiamo con un pizzico di nostalgia il nostro "Centro Commerciale" all'aperto con l'immensa (era l'impressione che dava a noi piccoli) pescheria dove s'incartavano sàrdi, m'rrùzzu e gammarèddu nei grandi còppi di cartapaglia gialla. Ritornando alla nostra Edicola, possiamo dire che è tenuta bene con una grata in ferro che custodisce la Sacra Famiglia in gesso. La via è intitolata alla famiglia che abitava nei pressi, quella degli Iaci o Jaci baroni dei feudi Magnini e Feudonuovo e, nel 1641, anche del Casalotto. Questa nobile famiglia abitò anche nel palazzo da Calata û Collegiu, come ci ricorda il grande stemma sul portone del palazzo costruito da uno dei pochissimi duchi di Piazza, Desiderio Sanfilippo duca di Grotte. Della famiglia Jaci c'è lo stemma anche nella chiesa del Carmine.
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