Edicola n. 68 In evidenza
Questa è l'Edicola Votiva n. 68 del mio censimento. È una piccola nicchia con all'interno una stampa della Madonna del Rosario e si trova sotto la scalinata che porta all'ingresso principale della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola. La chiesa fu edificata a partire dal 1605, quando i PP. Gesuiti arrivarono a Piazza per erigere una Casa Professa dedicata al P. Ignazio di Loyola, prima che fosse dichiarato Beato nel 1609. Sia la Casa che la Chiesa furono edificati grazie al contributo di 10.000 scudi¹ del Comune e di tanti altri scudi di molti ricchi e nobili cittadini. Nel 1614 la chiesa du ultimata e intitolata al Beato Sant'Ignazio. L'anno dopo la Casa Professa mutò, con altri 15.000 scudi di contributo, in Collegio di Studia Inferiora, che corrispondeva alle nostre scuole elementari, medie e ginnasio. Per continuare gli Studia Superiora si doveva andare nelle grandi città, dove c'erano gli Studi Generali dell'Ordine dei Gesuiti, o si doveva aspettare il 1689, quando con le eredità dei gesuiti piazzesi P. Antonino Chiarandà e P. Antonino Panitteri, fu possibile aprire un Collegio di Studia Superiora. Tornando alla chiesa, nel 1693 subì gravissimi danni dal terribile terremoto nel Val di Noto, tanto da essere abbattuta. Dopo oltre trent'anni, nel 1725, la nuova chiesa fu riedificata e, durante l'inaugurazione, Sant'Ignazio (Santo dal 1622) fu dichiarato VI Patrono della Città. Tutto ciò lo si può leggere sulla tavola marmorea infissa nella parete interna della chiesa, entrando a sinistra.
¹ Uno scudo del Seicento al cambio di oggi corrisponerebbe a 75 € ca.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it