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Gaetano Masuzzo

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1526 Turista Leandro Alberti

Tavola della Sicilia del 1526 nell'opera di Leandro Alberti
Poliedrico intellettuale del Cinquecento, il frate domenicano bolognese Leandro ALBERTI (1479-1552) visita la Sicilia nel 1526 e nella sua Descrittione di tutta l'Italia (Ultima di 9 Edizioni, P. Ugolino, Venezia, 1596) nella parte dedicata alle Isole Appartinenti all'Italia c'è la Descrittione della Isola di Sicilia dove scrive così di Piazza a pag. 62:  
"Poscia più avanti si vede Melitello alle radici de gli alti monti edificato, in luogo molto ameno e dilettevole, e più oltre Francofonte, e più in sù Mineo, alla cui destra: per alquanto spatio si scorge PLAZZA, da alcuni detta Platia in vece di Plutia, ò di Palice, edificata da Ducetio capitano de' Siciliani nel tempo del Consolato di C. Nautio Rutilio e di L. Minutio Canitiano... E' posta questa città in una assai gran Valle, fertile e abbondante delle cose per l'uso umano, e la dimanda Tolomeo Phrinthia Gli habitatori nondimeno dicono, che la fu edificata da Piacentini Lombardi e per tanto la fu nominata Platia in vece di Placentia. Et dicono esser testimonio di questo il lor parlare Lombardo, il quale sino al dì d'hoggi mantengono."  

In quel periodo è stato costruito il Palazzo del capostipite dei Trigona a Plaza, Matteo (alias Giovanni Matteo) Trigona di Montagna di Marzo (n. 1485). Il palazzo si trova al Monte accanto a quello dell'Ufficio Postale (scuole elementari "Trinità"). Inoltre, la nostra Città riceve dal re Carlo V d'Asburgo il titolo di Civitas Opulentissima (Città Ricchissima) e inizia la costruzione degli ultimi due piani del campanile della Chiesa Madre, poi Cattedrale.

Sodalizio degli Artigiani

Chiesa di S. Nicola poi di Maria SS. della Catena
Il Sodalizio degli Artigiani
Il Sodalizio degli Artigiani (in alcuni testi anche "dei Contadini") sotto il titolo di S. Nicola, che appare nel 1655 nella relazione "ad limina" del vescovo della Diocesi di Catania Gussio da Nicosia, era stato fondato oltre cento anni prima. Il Sodalizio originario era chiamato Compagnia delli maestri della Venerabile Cappella di Maria SS. della Catena (cappella esistente all'interno della chiesa di S. Nicola). Aveva iniziato la sua attività di mutuo soccorso nel 1539 e nel suo archivio il documento più antico è datato 1541. La sede era nei locali annessi alla chiesa sacramentale di S. Nicola, dal 1651 intitolata a Maria SS. della Catena. Aveva una propria amministrazione ed era retta da un governatore, da due assistenti e da un tesoriere, tutti eletti annualmente dai confrati. Il sodalizio ebbe una vera e propria attività di istituto di credito, nel senso che aiutò sempre i confrati artigiani o agricoltori, nonché persone di provata onestà, con prestiti in denaro a basso tasso di interesse. L'archivio del Sodalizio conservato nella chiesa, rappresenta coi suoi documenti una grande testimonianza del bene che l'Ente profuse in città e una fonte notevole di notizie per lo studio sulla vita dei nostri antenati dal 1539 al 1826. Quando nel 1762 la chiesa della Madonna della Catena ex S. Nicola minaccia rovina, tutte le prerogative sacramentali e il Sodalizio degli Artigiani con la relativa Confraternita, vengono trasferiti nella vicina chiesa dei SS. Angeli Custodi costruita nel 1660.
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Famiglia Chiarandà

D'azzurro alla fascia d'oro, sormontata da un uccello fermo d'argento
La famiglia Chiarandà a Piazza è rappesentata soprattutto dai due fratelli Antonino e Giovanni Paolo. Antonino, nato nel 1611, giurato e sindaco, giudice e giureconsulto, sacerdote e Commissario Ordinario del Sant'Uffizio, fa pubblicare nel 1654 a sue spese, il volume di storia di Piazza "Piazza città di Sicilia", del fratello minore Giovanni Paolo. Inoltre, Antonino, aiuta finanziariamente anche l'Accademia Piazzese o dei Curiosi seguaci di Apolline o dei Pastori della quale è membro. Lascia tutti i suoi beni affinché fosse fondata un'Università degli Studi nella città di Platia, ovvero che il Collegio già esistente si trasformasse in Università di Studia Superiora chiamata anche Seminario Generale di Teologia e muore nel 1666 (è sepolto nella chiesa di Sant'Ignazio) lasciando al fratello l'incarico della trasformazione. Giovanni Paolo Chiarandà nasce nel 1613, gesuita, allievo e poi rettore preposito del Collegio di Platia, scrive la storia di Piazza succitata che pubblica nel 1654. Si prodiga, con non pochi ostacoli e difficoltà burocratiche, affinché si realizzi il desiderio del fratello maggiore, Antonino. Finalmente nel 1689 la sua opera si completa quando viene fondato definitivamente il Collegio e Università degli Studi intitolato ad Antonino Chiarandà (per completezza bisogna ricordare che alla fondazione concorsero anche i proventi delle eredità del gesuita padre Antonino Panitteri e del canonico Giovanni Lo Ciccio). P. Giovanni Paolo Chiarandà muore nel 1701. Nel 1674 si registra Michele Chiarandà Trigona Comandante della cavalleria di stanza a Platia. 1766 Ignazio è docente presso il Collegio-Università dei Gesuiti. Nel 1769 Giuseppe Chiarandà, barone di Menzagni di Pagano (presso Aidone) e di Friddani, e la moglie Antonina Calascibetta, sono deputati della Collegiata del SS. Crocifisso che possiede parte della Regia Secrezia e Dogana di Platia.
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