Oggi come allora? Mi sembra di no!
Le 4 Bollette nelle foto, gentilmente fornitemi da un amico, si riferiscono alle polizze o ricevute di oggetti depositati presso uno delle quattro istituzioni di credito presenti a Piazza nei secoli passati, il Monte di Prestami. Sono ricevute sia di Oggetti in Oro/Argento/Titoli di rendita sia di Biancheria che i nostri antenati, nei momenti di bisogno, depositavano per ottenere massimo il 66% della loro valutazione per due o tre anni. Prima della scadenza di tale periodo avrebbero dovuto riportare la Bolletta assieme alla somma ricevuta, per riavere l'oggetto lasciato in Pegno (termine che vuol dire "a garanzia reale del prestito ottenuto"), in caso contrario avrebbero perduto per sempre i loro beni. Veramente li avrebbero potuti recuparare solo in un'altra occasione, partecipando alle aste che di tanto in tanto venivano svolte per smaltire gran parte degli oggetti in deposito, per far posto ad altri ancora. Durante le aste che si effettuavano nella piccola sala d'ingresso, veniva usato il metodo del fiammifero. Si comunicava, illustrandone le caratteristiche principali, il bene da alienare, si accendeva un fiammifero e si facevano le offerte sino a quando rimaneva acceso. Allo spegnimento, chi aveva fatto la maggiore offerta si portava a casa l'oggetto. Non era raro il caso che l'incorruttibile impiegato addetto al fiammifero, per favorire qualche amico, lo spegnesse qualche istante prima dell'ultima offerta del "non amico". Ovviamente tutto ciò favoriva i benestanti che si potevano permettere di sborsare contanti in quantità, per fare man bassa di oggetti, il più delle volte dall'alto valore affettivo, che così non sarebbero più tornati nelle mani dei poveri proprietari. Nelle bollette per l'Oro, del 1902, si leggono perfettamente i nomi di chi portava in pegno due orecchini e tre anelli diciotto (diciotto indica il totale dei grammi d'oro) e due pendenti g. cinque. Per i primi, del valore di £ 21¹, se ne ottennero 14, per i secondi, del valore di £ 6, se ne ottennero i 2/3, ovvero 4, sempre col 6% di interesse annuo da pagare al momento del riscatto. In tre si distingue bene la firma del Conservatore del tempo, La Pergola. In quelle per la Biancheria, del 1903 e 1904, oltre ai nomi si leggono i pegni di sette salviette due tovaglie otto paia di calze e due frangia² dentro sacco del valore di £ 6 e cotta dentro sacco³ che fa ottenere un prestito di £ 6. Nel retro di due di queste ricevute c'è scritto a matita "Rinnovo". Chissà se poi questi beni, seppur di modico valore, sono tornati tra le mani, in un modo o in un altro, di chi aveva ritenuto, amaramente, di separarsene temporaneamente per risolvere un piccolo/grande problema economico. E noi oggi, di che ci lamentiamo, se un secolo fa si era costretti a impegnarsi pure le calze o le mutande?!
¹ Come nel post "Due Hotel di Piazza nel 1903" ricordo che 1 £ del 1900 valeva € 20 ca. di oggi.
² Guarnizione di stoffa che viene applicata a tende, coperte etc. Il "sacco" precisa il modo di come vengono conservati.
³ Veste di lino bianco lunga fino al ginocchio con maniche corte e larghe.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina