Maledetta fu la carrozzella
Questo racconto di Camilleri, che oggi l'amica Maria Assunta ha appositamente riportato su un social network, era la nostra giurnàda dî mòrti. Niente da aggiungere a tante identiche emozioni fanciullesche se non l'oggetto che, in un certo senso, mi fece diventare adolescente tutt'una volta, rovinandomi. Il giorno prima dî morti, mentre rovistavo nell'armadio della camera da letto dei miei genitori, non ricordo il motivo, come se ce ne fosse stato bisogno per rovistare in giro, alzando una falda di un cappotto, gli occhi mi caddero su una ruota, come quella della carrozzella nella foto. Quella cosa che luccicava, faceva parte del regalo dî morti per una delle tante mie cugine, che i miei genitori avevano pensato di nascondere. Per qualche giorno mi tenni il segreto, per gustarmi come gli anni precedenti il mio fucile e la mia pistola da cawboy sparando a destra e a manca, ma poi non resitetti più e, incoscientemente e maledettamente, lo svelai ai miei. Che mai l'avessi fatto: f'nìnu i regàli dî morti, FOREVER!
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it