L'Opra î pupi
A Piazza a rappresentare l’Opra î pupi furono i due cugini Totò e Nelli Parasole, imbianchini e falegnami, che ben presto si trasferirono, fine anni ’40 inizio anni ’50, in via Largo Sant’Onofrio 3, proprio dietro la pescheria. Nelli era quello che disegnava le scene, i fondali e i manifesti da esporre in Piazza Garibaldi, sul Cantone tra la Piazza e via Vittorio Emanuele (â calata û Cullègg). Totò invece era il vero puparo, che curava le sceneggiature, manovrava i pupi (alti quasi un metro) e che con la voce particolare riusciva a suggestionare gli spettatori, aiutato qualche volta da Nelli. Oltre a variare il timbro di voce, lui usava battere i piedi sulle tavole del palcoscenico, soprattutto quando c’erano gli scontri armati con i paladini (Orlando, Rinaldo, Carlo Magno e suo cognato traditore, Gano di Maganza) che colpivano o paravano violentemente le armature dei saracini (Rodomonte, Ferraù, Agramante). Il pubblico, attentissimo, dopo qualche minuto iniziava a parteggiare ora per uno ora per l’altro personaggio, e chi assisteva nei primi posti, indietreggiava per paura di qualche colpo di spada o scimitarra. Così facendo s’imparava a conoscere le opere come la Chanson de Roland o l’Orlando furioso. I biglietti venivano fatti dalla moglie di Totò e non costavano più di 50 lire, qualche volta lei aiutava anche il marito nelle scene dove c’era Angelica. Dopo qualche anno tutta la troupe dovette trasferirsi in via Umberto al n. 63, dove prima c’era stato un negozio di merceria gestito da catanesi e con l'insegna "ALLEBASI".
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