A bedda ferrovia/2
Stazione di Piazza Armerina con locomotiva R. 370 |
Orario ferroviario del 1938 |
Parte 2^
(dalla Parte 1^) Il nuovo tratto ferroviario Piazza-Caltagirone del 1930 fu fatto talmente in economia che dopo breve tempo iniziarono le interruzioni per cedimenti e frane, tanto che dovettero essere fatti dei lavori di consolidamento per prevenire i deragliamenti. Per questa linea ridotta furono adottate delle apposite locomotive a vapore (gruppo R. 370, foto in alto) che raggiungevano al massimo i 30 Km/h nei rettilinei e solo in discesa. Come si può constatare dall'orario ufficiale del 1938 (foto in basso) la tratta Piazza - Dittaino di 45 Km si percorreva in circa 2 ore e 30 minuti, quella per Caltagirone di 36 Km, in 2 ore e 15 minuti, con 7 fermate nella prima e 6 nella seconda. Se poi si volevano fare gli 81 Km tutti "d'un fiato" occorrevano quasi 5 ore. Cioè circa 16 Km all'ora, quando a piedi ad andatura normale se ne percorrono 6. Infatti, la velocità era tale, specie provenendo da Dittaino, che quasi si poteva scendere per qualche bisogno, per poi raggiungere la carrozza, rigorosamente di 3^ classe, e risalire di "corsa" più leggeri. Nelle fermate intermedie non era raro poter acquistare galline, uova, verdura, frutta, dai contadini che aspettavano lungo il percorso. Tutto il viaggio era un'avventura che spesso lasciava addosso il tipico profumo di carbone di cui tutti "andavano matti", soprattutto quando ci si affacciava dai finestrini della prima carrozza, quella subito dopo la locomotiva, per scendere all'arrivo quasi ciechi e anneriti dal fumo. Questa lentezza abbinata all'assenza di confort provocò la progressiva perdita di clientela, ma per noi abitanti sulle colline dell'interno dell'Isola, rimaneva una via di comunicazione di vitale importanza, viste le condizioni della viabilità stradale per Palermo e Catania. Basta ricordare la strada per quest'ultima destinazione, che prevedeva il passaggio da Aidone e Raddusa, con le indimenticabili curve e le interminabili soste sulle loro piazze "frequentatissime". (continua)
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it