ExclusiveCentraleSx
ExclusiveCentraleDx
Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

URL del sito web:

Gonfalone restaurato

Il Gonfalone emblema della Città di Piazza Armerina risalente alla seconda metà dell'Ottocento, non quello che di solito viene usato nelle processioni o negli eventi speciali, nei giorni scorsi è stato consegnato al Comune dopo il restauro effettuato dal Centro Regionale per il Restauro dei Tessuti di Palermo. Il gonfalone, costituito da un drappo di tessuto rettangolare di colore bordeaux contiene lo stemma araldico e l'iscrizione "CITTA' di PIAZZA ARMERINA", inoltre è sospeso mediante un bilico mobile ad un'asta ricoperta di velluto dello stesso colore che termina con una freccia sulla quale è riprodotto lo stemma della Città. Lo stemma araldico della città di Piazza Armerina, presente nella parte centrale del gonfalone, è costituito da uno scudo e da una corona a sette punte con fascia di base gemmata. Lo scudo su campo argentato è interrotto nella parte centrale da una fascia di colore rosso e nella parte esterna mostra le seguenti decorazioni dall'alto a dx in senso orario: 5 aste lanciate, 1 cornucopia con fiori e frutti, 2 aste lanciate con drappo celeste, 1 tamburo, 2 cannoni, 1 alabarda, 1 tromba e 1 elmo metallico. Il Sindaco uscente, Carmelo Nigrelli, ha voluto ricordare che questo restauro del gonfalone ormai in pessime condizioni, era una delle cose programmate per l'850° Anniversario della fondazione della Città e che il Gonfalone, tra i simboli dell'identità della nostra Comunità, una volta riportato alla bellezza originaria, sarà esposto in una teca nella sala del Consiglio Comunale. cronarmerina.it       

 

Eccovi lo studente fuori sede nel 1937

Giuseppe Peritore, studente a Piazza nel 1937
Prof. Giuseppe Peritore, classe 1922
Dopo avervi fatto partecipi delle impressioni di uno studente fuori sede a Piazza negli anni '30, è arrivato il momento di presentarvelo. Si tratta di Giuseppe Peritore, nato nel 1922 a Licata dove vive tuttora. Laureatosi in giurisprudenza nel 1946 fa l'avvocato, poi l'insegnante di filosofia e storia, infine è professore al liceo di Licata e Canicattì. Lascia gli studi storici per dedicarsi a quelli di filosofia-teologia della storia e filosofia della religione pubblicando numerosi scritti. Qualche giorno fa mi sono imbattuto su internet nella storia che lui fa della sua vita, sotto il titolo di "La Storia di una Famiglia media", dove ho trovato le interessanti impressioni sulla nostra Città nell'anno in cui, proveniente dalla sua città, frequenta il Magistrale e che vi ho proposto in quattro puntate. Chi vuole approfondire maggiormente può cercare cliccando su:
http://docs.exdat.com/docs/index-518489.html?page=2
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

Campanile scomparso

 
Proponendovi la 10^ e la 10^ bis vedute della Città, vi avevo accennato al campanile della chiesa di S. Domenico, nel complesso del Seminario Vescovile, indicato con la freccia bianca nella foto in alto, con la rossa nella foto in basso, accanto a quello di S. Vincenzo. In effetti le foto panoramiche sino ai primi anni '40 presentavano il campanile "vivo  e vegeto". Ma in seguito alla sua instabilità, che poteva provocare dei crolli improvvisi, il vescovo di allora, mons. Mario Sturzo, prese la decisione di far abbattere la parte eccedente sino al tetto dell'edificio sottostante. Ma ci chiediamo: "La campana, se era una, che fine ha fatto?". Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it   
Sottoscrivi questo feed RSS

Ricerche Storiche

Censimenti

Storia Civile

Storia Ecclesiastica

Curiosità

Come Eravamo