1836 Turista le-Duc 2
Piazza a metà '800 |
Parte 2^: Che delusione!
Dalla 1^ Parte <<Ma che delusione! Questa città così graziosa, così piacevole da lontano, così fresca e il cui soggiorno ci sembrava tra i più dolci, da vicino non ci offriva che orribili catapecchie sudicie e nere, delle capanne senza finestre, mal costruite, brutte, un paese polveroso e sterile, acqua putrida e fango dappertutto; quando si sono fatte otto leghe (36 Km. circa) sotto il sole e si ha sete e si avrebbe bisogno da qualche giorno di un buon letto e di un alloggio passabile, non si può immaginare il dispiacere che due viandanti provano non trovando niente che possa ristorare la loro stanchezza, niente che risponda alla speranza che avevano di potersi riposare un mezza giornata in pace in mezzo ad una città piacevole e in un buon albergo. Infine ci arrampichiamo nella città, poiché in tutto questo detestabile paese bisogna arrampicarsi per un quarto d'ora almeno per arrivare ai piedi della città, eccoci nella strada principale. "La Locanda?", ci chiediamo ansanti. Eccola, ma non c'è più posto, è piena (nuova disperazione); ci si conduce allora in un posto malfamato spaventoso, in una capanna sporca e affumicata; ci si dà per passare la nostra notte una camera per metà smattonata i cui muri screpolati minacciavano di rovinare, delle sedie rotte, una tavola di cui era impossibile definire né la forma né il colore, due letti! Cioè due cumuli di stracci posati su dei (...), in un angolo un mucchio di calcinacci e d'immondizia, una finestra senza imposte né vetri, su un'asse alcuni vasi (...) e delle cipolle, appeso a un chiodo un vecchio cappello, quanto ai muri essi erano rossicci e grassi come un vecchio lume...>>. Tratto Dalle relazioni dei Regi Visitatori..., web.tiscali.it/università popolare, 1999, I. Nigrelli/Univ. Pop. Tempo Libero, I. Nigrelli, Piazza Armerina. (continua)
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