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Guardando gli altri/2

La merla

Una volta il barrafranchese se n'era ito a caccia, col trombone alla sgherra; e dopo lungo girare per monti e per valli capitò sotto una ficaia mora, vasta e frondosa; e c'era in cima nel folto un fico come una melanzana.
Al muovere delle foglie pareva che quello spiccasse il volo come una merla, e quindi ristava; e poi daccapo, sicché si vedeva e svedeva, senza mai si svelasse del tutto.
Col batticuore, il barrafranchese spianò l'arma; ma non essendone mai certo, prima gridò:
- O tu, sei fico o se' merla, che tiro o non tiro?
E quello zitto. E lui, più forte:
- O tu, ti dico, sei tu fico o se' merla, che tiro o non tiro?
E quello zitto.
Allora il barrafranchese chiuse gli occhi, e premendo il grilletto gridò:
- O fico o merla, tirritùmpete 'n terra!
E della trombonata rintronò la valle.

[Tratto da Francesco Lanza, Mimi Siciliani, Milano, 1928]
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

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