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Piazza Armerina, fine 800 inizio 900
Salvatore Cosentino nel suo libro, che lui chiama pamphlet¹, La Benzina Solida, Una scoperta sconvolgente da soffocare, E. Greco, CATANIA 1987, a pagina 13 parla di Piazza Armerina, città natale dello scienziato Gaetano Fuardo (1878-1962).
<<PIAZZA ARMERINA - Questa città dell'interno, nella zona orientale, fa parte della Sicilia "baba", cioè bonaria, rassegnata, contadina. Gli uomini qui nascono col destino segnato da un paesaggio idillico che sopravvive miracolosamente. Molti, però, si pentono di non esser nati nell'altra Sicilia, quella mafiosa e furba di occidente, dove si può toccare col dito il cielo del potere e della ricchezza, del sucesso politico e della prevalenza sugli altri. Le uniche piante, che non attecchiscono sulle colline di Piazza Armerina, sono l'industria ed il commercio. Vive qui uno strano genere di umanità che, per un sorriso di donna, per un caso pietoso o per la commozione di un vecchio, ti può maandare a gambe per aria un buon affare. Non parliamo del fascino del forestiero: ha il potere di disarmare l'iracondo, il diffidente o il furbo come per un prodigio. Il ministro di Giuliano l'Apostata, Claudio Mamertino, fu il primo a restare affascinato da questa gente, ad accorgersi della bellezza dei boschi piazzesi ("sono unici al mondo - diceva Piovene - per la gradazione e per la varietà del verde"). Infatti, proprio qui, costruì la famosa villa del Casale. I Normanni, affascinati dai più languidi occhi neri e dalle chiome corvine più fulgenti che la gente di Sicilia posa vantare, innestarono il seme inconfondibile della loro razza, dando la più felice caratterizzazione etnica degli opposti. Il loro spirito avventuroso, però, non allignò. Nemmeno le ulteriori sovrapposizioni di civiltà riuscirono a modificare nei piazzesi il carattere triste, l'indulgenza alla fantasia, l'amore pe le cose piccole che, trasformate con le proprie mani, assumono una dimensione immensa, la bonarietà che ha, come unica arma di difesa, la diffidenza. Deve esistere, nell'aria che si respira o nell'emanazione resinosa dei boschi, qualcosa che impone all'uomo un carattere marcato e talmente ben definito da non subire cambiamenti nel tempo. Qui la Sicilia conserva oggi una delle pochissime macchie verdi rimaste intatte fin dalla presitoria. La vita dei boschi, come quella degli uomini o del porcospino - animale ormai raro nella sopravvivenza - sembrano correre al rallentatore, come se si fosse trovato il sistema per lasciare intatto l'ambiente. Si trovano ancora a Piazza artigiani raffinati, come in nessun altro posto dell'isola; antiquari bonaccioni e smaliziati che ti regalano una tela dipinta, mal classificata, se gli paghi bene l'appariscente cornice; i venditori di asparagi selvatici e di erbe aromatiche ormai dimenticate nell'uso comune; uomini che ti sanno essere amici disinteressatamente. Piazza Armerina ha misere risorse economiche come tutti i centri agricoli dell'interno. Esporta, però, abbondante manovalanza al nord ed all'estero, cervelli brillanti, una gran massa di tesori scavati dai tombaroli nelle distese abitate un tempo dalle civiltà più disparate. Sopravvive miracolosamente a se stessa. E' triste, con la sua nebbiolina, anche all'alba>>.
¹ A pag. 58 del volume pubblicato successivamente, Il Giallo della Benzina Solida, 2007.
cronarmerina.it
Commenti
RICORDIAMOLO ED AMIAMOLO SEMPRE COSI' IL NS CARO LUOGO NATIO !!!