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Ecco dov'era

Nel riquadro l'anno "1869" scolpito tra le due porte d'ingresso all'Eremo di Piazza Vecchia. Ormai lo spirito d'osservazione non conosce limiti. Probabilmente si riferisce all'anno di copertura e completamento dello spazio antistante l'antico Eremo dedicato alla Madonna di Piazza Vecchia. Della chiesetta si hanno notizie sin dalla metà del VI secolo d.C. quando in epoca bizantina esisteva una chiesetta greca "nei pressi del palazzo imperiale della c/da Mangone-Casale". La tradizione vuole che fu in questo sito che gli abitanti del borgo maggiore poco distante chiamato Rambaldo, furono costretti a nascondere in un'arca di cipresso, l'immagine della Vergine, portata come vessillo nella guerra contro i Saraceni, quando il re normanno Guglielmo I il Malo¹ espugnò e rase al suolo nel 1161 i casali ribelli di Rambaldo, Ciappa, Polino, Comicino ed Eliano, insieme all'abitato di Butera.
 
¹ A Guglielmo I, figlio di Ruggero II d'Altavilla e di Elvira di Castiglia, fu affibbiato il soprannome "il Malo" due secoli dopo la sua morte, sia perché su di lui pesò sempre la grande ombra del padre, sia perché fatto segno di denigrazione costante da parte di colui che è considerato il più grande cronista della Sicilia normanna, lo storiografo del XII secolo Ugo Falcando, nella sua opera "Historia o Liber De Regno Sicilie". 
Gaetano Masuzzo/cronarmerin.it  

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