I f'rrètti
Gioco praticato esclusivamente dai maschi, salvo qualche rara eccezione, per strada, meglio se no curtìcch (nel cortile). L'attrezzo indispensabile era formato da due pezzi di legno, uno quasi il triplo dell'altro, quest'ultimo con le estremità appuntite per permetterne il sollevamento da terra una volta colpito dall'altro, per poi ricolpirlo al volo. Lo potevamo considerare un misto tra i giochi del baseball e del cricket, anche se con regole diverse. L'obiettivo principale era quello di conseguire più punti dell'avversario. I punti erano determinati da quante volte il ferrètto più grande, in possesso da chi era in base, copriva la distanza tra la base (di solito un grande sasso) e il ferrètto più piccolo, più lontano si lanciava questo più erano i punti da contare. Il gioco iniziava col lancio del legno piccolo verso la base, se non veniva colpito al primo lancio il giocatore in base veniva eliminato e i ruoli s'invertivano. Stessa eliminazione avveniva se il legnetto colpito era recuperato al volo dal lanciatore, con le mani o aiutandosi con qualche indumento (il guantone nel baseball). Se il legnetto invece cadeva a terra, da quel punto il giocatore della base aveva diritto a colpire col suo legno grande quello piccolo, alzandolo e colpendolo al volo. Questa operazione si effettuava per tre volte, alla fine si contava la distanza tra la base e il legnetto piccolo mettendo quello grande per terra, di seguito. Tutto filava liscio sino a quando il primo lanciatore, e vi assicuro avveniva spesso, non pronunciava la famosa frase "SPÙT'LA C'È CÒSA!". Ovvero con questa frase (io sputo sul ferrètto più piccolo, in maniera più che evidente a tutti i giocatori e non, per cautelarmi da ogni contestazione che potesse nascere durante l'azione di gioco, per mio o altrui errore) ci si metteva a riparo da ogni problema. Invece, il più delle volte, era il finimondo! Il gioco, oltre a quelle volte che degenerava in rissa, in genere era un po' pericoloso. Infatti, se il giocatore in base era uno molto esperto, il ferretto piccolo colpito violentemente poteva causare con le estremità appuntite seri danni agli altri che giocavano o soltanto assistevano, per non parlare dei vetri alle finestre prospicienti "il campo da gioco". Ora che ci penso, era veramente raro vedere nei paraggi animali domestici assistere al gioco, chissà perché?
Questo gioco in Italia prende i seguenti termini:
A màsa, il pìndoeo, il ciàncol e el sciànco nel Veneto; a lìppa in Liguria; a nìzza nel Lazio; u ciàc't in Puglia; u pìzzu o a pìzzica in Calabria; a màzza e o pivèzo in Campania.
cronarmerina.it