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Veduta da Sud, fine Ottocento inizio Novecento |
Eccovi la stessa 10^ veduta di ieri, con uguale orientamento e periodo, ma un po' più ravvicinata e utilizzata come cartolina postale. Quello che salta subito agli occhi è, per prima cosa, la presenza del grande 2° campanile (della chiesa di S. Domenico) da sx dopo quello di S. Vincenzo, se guardate le foto dei periodi successivi non lo si trova più perchè abbattuto per minaccia di crollo. La seconda osservazione riguarda la gran quantità di case a un piano, al massimo due, in basso al centro. Qui, inoltre, si distingue più nettamente, in basso a dx, la grande vallata che c'era sotto l'odierna via Roma. Questa zona scoscesa faceva ottima guardia sul lato Est dell'antica Città che, inoltre, proprio da questo versante, aveva una delle 7 porte sulla via proveniente dalla Tacura. La porta era chiamata dell'Ospedale, perché qui si ebbero i primi elementari edifici adibiti a ricoveri per i pellegrini e i viandanti, retti dai frati dell'Ordine di S. Giacomo d'Altopascio sin dal XII secolo. La via Roma per l'esposizione a Sud era la più ambita dagli artigiani sino agli anni '60/'70. I più numerosi erano i fornai, i falegnami, i fabbri (ecco perchè si chiamava a f'rraria) e persino qualche fotografo. Approfittavano della luce e del calore del sole, quasi sempre battente sugli edifici, per svolgere la maggior parte delle loro attività fuori dai laboratori sul grande marciapiede. Per rinfrescarsi a pochi passi c'era a funtanèdda da villa sempre a disposizione. L'esposizione, la lunghezza e la larghezza di questa via, a pochi passi da ciàzza Garibaldi, la resero molto idonea allo svolgimento delle fiere-mercati annuali, senza dimenticare l'ottima vista verso û ciangh û t'rr'mòt (il Piano Terremotoo Piano Sant'Ippolito) per godere du iòchu fòcu p' menzaùstu (dei fuochi d'artificio per Ferragosto).
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