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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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10^ Veduta della Città

Veduta da Sud, fine '800 inizio '900
Questa è una delle tante foto della nostra Città di questo periodo, fine Ottocento inizio Novecento. La veduta è da Sud (anche se nella foto è indicato Sud-Ovest) e il primo campanile che si nota in alto a sx è quello tra le chiese di S. Vincenzo e Sant'Antonio Abate. Accanto a dx ce n'è uno che oggi non esiste più. Probabilmente deve essere quello di S. Domenico, nel complesso del Seminario Vescovile. Abbastanza grande, lo troviamo distintamente anche in altre foto, però sino in quelle degli anni trenta/quaranta¹. Ancora più a dx svetta quello di S. Giovanni Evangelista, più in basso al centro è la fila di edifici inconfondibile che già caratterizza la via Roma (ex f'rraria), chiaramente limitata dalla zona più scura della valle sottostante, in seguito colmata da abitazioni del quartiere Canali e, soprattutto, dalla Villetta delle rose (oggi Villa Gen.le Ciancio). Infine a dx la chiesa di S. Maria delle Grazie unita al convento dei Frati Cappuccini.
¹ Verrà abbattuto negli anni Cinquanta per minaccia di crollo.
cronarmerina.it
 
  

1937 - Studente fuori sede/3

Insegnanti e alunni delle scuole superiori di Piazza, anni '30 e '40*
"L'anno trascorso a Piazza Armerina è uno dei ricordi più belli della mia adolescenza. L'Istituto Magistrale è diretto dalla signora Garzaroli, ottima preside. Miei professori: Pappalardo, lettere, un padre di famiglia, affettuoso, benvoluto da tutti. Quando si ha la comunicazione ufficiale che i soldati tedeschi hanno invaso l'Austria, fa mille sforzi per convincerci che Hitler ha ben ragione di annetterla alla Germania. La signora Bottari è la nostra professoressa di francese; viene da Grenoble. Il professore Argento, ottimo insegnante di matematica. Il prof. Amore insegna musica. Zio Cocò, disegno. Un ufficiale della Farnesina, ginnastica. Un centurione della Milizia, reduce della disfatta di Guadalajara (guerra civile, Spagna), cultura militare; padre Federico, religione. Il detto popolare Co nescia arrinescia (Chi va fuori del proprio paese rinasce), ha fondamento. Tranne la seconda elementare e un po' la prima classe d'Avviamento, fino al 1937 sono un "intellettualmente inferiore". La scuola di Piazza Armerina scopre che io faccio il miglior tema di italiano di tutto il Magistrale inferiore e mi manda ad Enna per gli Agonali. Sono bravo in latino. Il professore Argento mi fa scoprire la matematica. Sono il più bravo di francese; sono il solo e unico della classe che sa fare la piccola conversazione. In palestra salgo la pertica in pochi secondi; salgo la corda a squadra. I miei compagni di classe mi vogliono bene. Ricordo ancora Di Stefano, Secondo, Mongelli e La Vaccara (mio avversario in matematica). Supero l'esame di licenza." (continua
*La foto è tratta dal "Calendàri â ciaccësa - Öttövr 2011" di Lucia Todaro.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

Famiglia La Vaccara

Stemma presso il chiostro dei Carmelitani "vacca passante"
Il primo nome che troviamo appartenente a questa famiglia è quello di Giovanni Pietro La Vaccara eletto nel 1574 priore del Convento dei Carmelitani di Plaza. Il Priore dal 1574 al 1579 realizza la costruzione degli ultimi due portici del chiostro (ecco spiegato la presenza del suo blasone scolpito nella seconda colonna del portico nella foto). Per trovare altri nominativi di questa famiglia dobbiamo fare un salto di quasi tre secoli. 1815 Giacomo La Vaccara è dottore e senatore urbano, lo stesso anno Gaetano è consulente (consigliere comunale), giudice supplente e, nel 1830, iscritto alla Carboneria. 1816 Benedetto è fidecommissario della Chiesa Madre e nel 1838 è decurione (altro termine equivalente a consigliere comunale), Gaetano è consulente comunale. 1842 Calogero La Vaccara è medico e fa parte della commissione per collocare un cimitero nella "selva" del convento francescano di S. Maria di Gesù. 1839 il dott. Domenico è decurione, 1848 Filippo, Giuseppe e Maria La Vaccara contribuiscono al prestito per contrastare l'esercito borbonico. Giuseppe sarà sindaco nel 1859 e rimosso l'anno dopo. 1848 il dott. Pasquale La Vaccara fa parte del Comitato Rivoluzionario Piazzese insieme ad altri 13 e recluta piazzesi nella Guardia Nazionale. Nel 1849 è il 2° eletto (vicesindaco), nel maggio 1860 è tra i membri del Comitato Rivoluzionario che si riunisce nell'abitazione del dott. Vincenzo Bonifacio. Intorno al 1850 è rettore dell'ospedale Chiello, e alcuni anni dopo viene allontanato. 1860 Adelaide La Vaccara effettua una grossa donazione all'ospedale Chiello. 1860 ca. Tommaso La Vaccara è canonico tesoriere delegato del Tribunale della Regia Monarchia e Apostolica Legazia di Piazza. 1874/1960 Giuseppe è sacerdote e prevosto della Cattedrale ed è tra i fondatori dell'attuale Liceo Classico. 1892 l'avv. Benedetto La Vaccara-Giusti (1848-1915) umanista e poeta è sindaco (1879-1882) e successivamente deputato al Parlamento per la XVIII legislatura (1892-1895), esiste una via in Città a lui intitolata. 1901 Giuseppe e Alfonso La Vaccara sono consiglieri comunali. 1914 il notaio Calogero La Vaccara è consigliere comunale. Dal novembre 1941 al gennaio del 1942 mons. Giuseppe La Vaccara è parroco-prevosto e governa la Diocesi alla morte del vescovo Sturzo, esiste una via in Città a lui intitolata. 1943 Luigi è tra i promotori del movimento separatista di Finocchiaro-Aprile. Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it
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