La conversazione sulla via Garibaldi/2 In evidenza
Gino Masuzzo falegname e commerciante di ferramenta (1921-2015)
CONVERSAZIONE PRESSO L’UNIVERSITA’ POPOLARE DEL TEMPO LIBERO “I. NIGRELLI” tenuta dal prof. Gaetano Masuzzo presso l'aula magna della SCUOLA MEDIA CASCINO l'8 FEBBRAIO 2017 ORE 17:30
“STORIA DELLA VIA GARIBALDI, PORTA PER PORTA - com’era e chi c'era".
Parte Seconda
(dalla Parte Prima) Adesso inizieremo a elencare i vari proprietari o affittuari, con le relative attività lavorative, che si sono succeduti, dagli anni Trenta in poi, nei 57 locali di sx e nei 61 di dx della via Garibaldi, tenendo conto che alcuni sono ancora senza numero e che facendo un calcolo manca un numero civico tra il 92 e il 102 che invece dovrebbe essere 104. Inoltre vedremo da una vecchia numerazione, come le porte dovevano essere molte di più, a dimostrazione che nel tempo diversi ingressi sono stati eliminati per unificarli e rendere più spaziose le entrate e le vetrine delle esposizioni dei negozi. Questa ricostruzione che tra breve vi farò, è stata possibile grazie a un falegname di via Roma, poi commerciante di ferramenta in piazza Garibaldi nel 1961 e in via Garibaldi dal 1964, che in questa strada passò oltre mezzo secolo della sua vita, mio padre Gino (nella foto), che tanti ricorderanno e che è venuto a mancare poco più di un anno fa, nel dicembre del 2015. Infatti, grazie alla sua portentosa memoria è riuscito ad elencarmi minuziosamente tutte queste notizie sulla via Garibaldi e anche della via Mazzini, via Marconi, via Umberto, via Roma e della piazza Garibaldi, all’età di oltre ottant’anni. Io non ho fatto altro che annotarmele, perché dopo breve tempo avrei rischiato di dimenticare, come sicuramente accadrà alla memoria cittadina tra qualche decennio. E’ al ricordo di lui che dedico questa nostra chiacchierata. Si tratta di ricordi riguardanti la vita vissuta e le attività commerciali di tanti nostri concittadini, tra i quali anche parenti più o meno lontani come mio nonno Tatano Marino "Ciucciuledda" falegname mobiliere e poeta in galloitalico a tempo perso, i miei zii Bobò Marino, Sasà Masuzzo e Massimo Grita, e amici e conoscenti che, dagli anni Trenta/Quaranta sino ai nostri giorni, sono entrati e usciti dai locali di questa via, perché questa era la loro vita per sbarcare il lunario, fatta di relazioni quotidiane con i clienti e con i passanti. Ovviamente avrò sicuramente dimenticato qualcuno, ma è stato involontariamente perché la popolazione che avuto relazioni con questa parte della città è stata molto numerosa. Spero che questo mio recupero dia un piccolo impulso al ritorno dell’attività frenetica di una volta, perché sono tanti che hanno chiuso definitivamente o si sono trasferiti altrove (uno di questi mio fratello minore Claudio con il suo negozio di ferramenta tramandato da nostro padre). Questo è avvenuto perché il commercio in questa parte della città da oltre 10/15 anni è diminuito consistentemente sia per la diminuzione della popolazione nel centro storico, che si è spostata in altre zone della città, specie verso Sud, sia per la crisi economica generale e, non ultimo, per l’impossibilità di posteggiare le proprie auto per fare acquisti. Infatti, ci sono ben 23 locali chiusi e 13 cartelli di vendesi. Adesso passiamo alla descrizione con gli abitanti. (la descrizione, essendo molto lunga e ricca di immagini, verrà proposta a puntate su questo sito)
cronarmerina.it
Commenti
Che tristezza passare dalla via Garibaldi e vedere tutti i negozi chiusi, gli stessi dove mia mamma andava a fare gli acquisti.
Condivido le tue osservazioni sulla chiusura e trasferimento in altre sedi.
Bravo a parlarne!!!