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Gaetano Masuzzo

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Sogni realizzabili, forse

Ieri mattina ho visitato POLICROMIA <<mostra di tesi di laurea in Architettura il cui intento è illuminare il patrimonio culturale costruito a Piazza Armerina di una luce nuova e policroma, attraverso interventi di architettura contemporanea che ne valorizzino le qualità visibili e nascoste. Molti degli edifici oggetto delle tesi si trovano ai margini del circuito culturale e turistico del territorio; altri invece, da poco restaurati, stentano ad esercitare il ruolo culturale naturale che gli appartiene. Crediamo che meritino un'opportunità di rivalsa e che possano trasformarsi da "architetture mute" a reale motore economico e culturale del territorio. Obiettivo della mostra è proprio riappropriarsi dell'identità locale>>. Sono uscito dopo una lunga chiacchierata con alcuni giovani architetti, soddisfatto e speranzoso. Soddisfatto per aver riscontrato in loro un'entusiasmo incontenibile che avevo dimenticato, speranzoso per la relizzazione di almeno uno dei loro progetti di restauro. Uno su tutti quello che riguarda il "mio" Istituto Magistrale con tutto il piano del Patrisanto (Teatini) antistante. Sogno irrealizzabile? I 12 architetti che espongono le loro tesi sono: Chiara ALBERGHINA, Claudia CANGEMI, Salvatore CIANTIA, Sonia COLLETTA, Salvatore CONOSCENTI, Luca FAUZIA, Chiara FICARRA, Filippo LA LEGGIA, Roberto LA MONICA, Daniele MILITELLO, Federica NOVELLO, Marco RAFFIOTTA.

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

- oggi 14 dicembre ore 15 SEMINARIO sull'illuminazione degli spazi liturgici e dei beni monumentali;

- giovedì 22 dicembre ore 19 CONCERTO di pianoforte;

- mercoledì 28 dicembre ore 19:30 APERITIVO al Museo.

cronarmerina.it

Nella pineta piazzese

È una delle poche ma importanti ricchezze delle nostre zone. Ogni anno viene deturpata da incendi di varia natura, ma è uno spettacolo della natura che in tanti ci invidiano. Moltissimi sono i Piazzesi che ogni giorno col vento e con la pioggia, col sole o con la neve, sfruttano i boschi per tenersi in forma come se fosse una droga, una droga salutare. A loro sono dedicati questi simpatici versi.

NTÀ P'NÈTA

Chi sciör ch' fa sta p'nèta!
U r'spìri a böcca avèrta.
Zzà s' 'ncònt'nu l'amànti,
zzà s'allèn'nu l'atlèti.
Sötta u vérd d sti paràcchi,
è 'npiasgér spénz i tàcchi.

Dòp menz'öra ch' t' mòvi
i pumöi ti sènti nòvi.
Tutti i mùsculi t' sciògghi,
non ggh pòzi sövra i fògghi.
S'hai p'nzéri, tu ti ddèvi
e u spìr't sullùvi;

Non s sènt'nu i rumöri
e i v'lèni di mutöri;
menz a sti f'dàri arbùli
s sent a pasg d l'àngiuli.
N'aut mönn va tròvi zzà
a de pàssi da c'ttà.

Quann pöi ggh v'ntulìa,
e 'na dözza s'nfunìa,
cu l'invìt du v'ntètt,
ogn ram fa u ballètt;
s ggh pòz'nu l'asgèddi,
e t cànt'nu i sturnèddi.

Francesco Manteo

Traduzione (a cura di Gaetano Masuzzo)

NELLA PINETA

Che odore che fa questa pineta!
Lo respiri a bocca aperta.
Qua s'incontrano gli amanti,
qua si allenano gli atleti.
Sotto il verde degli ombrelloni
è un piacere alzare i talloni.

Dopo mezz'ora che ti muovi,
i polmoni li senti nuovi.
Ogni muscolo si scioglie,
non ci posi sopra le foglie.
Se fai pensieri te li levi
e lo spirito sollevi.

Non si sentono rumori
e i veleni dei motori.
In mezzo a queste foreste
senti una pace celeste.
Un altro mondo trovi qua
a due passi dalla città.

Quando poi soffia il vento,
è un sonor componimento;
con l'invito del ventotto
ogni ramo fa il balletto,
vi si posano gli uccelli
e ti cantano gli stornelli.

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Per chi viene il Natale?

Il Natale, la festa più sentita dai cristiani, arriva ogni anno per tutti e pieno di buoni propositi che poi, implacabilmente e “amorevolmente”, non verranno mantenuti. L’unico che si realizza è, forse, il breve conforto che ne trae chi veramente soffre da una visita al suo capezzale, forse l’ultima, di un parente o di un amico.

P’ CU VÉNGH U NATÀLI?!

Pu s’gnör e pu p’zzènt,
p’ cu ggh’av  tutt e cu nènt.

P’ cu sciala e rìd da mattìna a sèra,
p’ cu s’sciua i ddàrmi e no mèntr suspira.

U Natàli rìva ogn ann,
a cèrti ch’stiài r’gala cunòrt ad àutri péna e affànn.

Bèu u Natàli p’ cu ggh’av i grài
spènn e spànn e scanc’lla i so guài!

Sonn ‘n Natàli senza problèmi...
Nènt òdiu, né guèrra, nènt polit’ci spezzalèmi!

‘N Natàli pacìf’ch...d serenità;
 u mönn u d’siass, ma pöi, nènt fa!

P’ real’zzè st d’s’dèri,
ch’ nan è d aguànn ma u stìss d ieri,

ggh’ vulèss n’esèrc’t d böni ch’stiài
ch’ annass pu mönn a r’sòrv i guài!

E  méntr fasgiöma sti beddi p’nsàdi
u Natàli arr’va a quàttr gàmmadi.

Ca so f’rmèzza spalanca ogn porta,
e au cav’zzau du malà’t u d’lor cunòrta...


Rosalba Termini, dicembre 2016

Traduzione
PER CHI VIENE IL NATALE?!

Per il signore e per il pezzente,
per chi ha tutto e chi niente.
Per chi si diverte e ride dalla mattina alla sera,
per chi si asciuga le lacrime mentre sospira.
Il Natale arriva ogni anno, a certe persone regala conforto
ad altri pena e affanno.
Bello il Natale per chi ha i soldi,
spende e spande e cancella i suoi guai.
Sogno un Natale senza problemi...
Niente odio, nè guerra, niente politici inefficienti!
Un Natale pacifico... di serenità;
il mondo lo desidererebbe ma poi, niente fa!
Per realizzare questo desiderio, che non è di quest’anno
ma lo stesso di ieri,
ci vorrebbe un esercito di buone persone
che andasse per il mondo a risolvere i guai!
E mentre facciamo questi bei pensieri
il Natale arriva di corsa.
Con la sua fermezza spalanca ogni porta
e al capezzale del malato il dolore conforta...
cronarmerina.it

Natale di Francesco

NATALE

Brilla nel cielo una stella,
reca la lieta novella:
l'Unto del Padre Celeste
viene a noi, in umana veste.

È nato in una caverna,
e ha portato luce eterna.
Per l'intera umanità,
ora inizia un'altra età.

Son Maria e Giuseppe estatici,
mentre echeggian cori angelici.
Giace, come un poverello,
fra il bue e l'asinello.

Lui, Pastore Universale,
ha i pastori al capezzale.
Ha trasmesso alla gente,
un messaggio stravolgente:

che ciascuno sia animato,
d'amor disinteressato.
Davanti a Lui, i potenti,
stanno dietro agli indigenti.

Ma affermar: "Povero Cristo",
Gli si fa un gran torto:
siamo noi, i bisognosi
dei suoi doni prodigiosi.

L'uomo, col suo "Super io",
vuol porsi ora, al par di Dio;
se ognun fa per se una legge,
si smarrisce tutto il gregge.

I precetti del Signore,
sono eterni, e di ogni cuore.
È dovere dei discepoli
accettarli, senza scrupoli.

Adoriamo questo Dio,
e che ognuno dica: "È mio".

Francesco Manteo

cronarmerina.it

 

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