Natale di Francesco In evidenza
NATALE
Brilla nel cielo una stella,
reca la lieta novella:
l'Unto del Padre Celeste
viene a noi, in umana veste.
È nato in una caverna,
e ha portato luce eterna.
Per l'intera umanità,
ora inizia un'altra età.
Son Maria e Giuseppe estatici,
mentre echeggian cori angelici.
Giace, come un poverello,
fra il bue e l'asinello.
Lui, Pastore Universale,
ha i pastori al capezzale.
Ha trasmesso alla gente,
un messaggio stravolgente:
che ciascuno sia animato,
d'amor disinteressato.
Davanti a Lui, i potenti,
stanno dietro agli indigenti.
Ma affermar: "Povero Cristo",
Gli si fa un gran torto:
siamo noi, i bisognosi
dei suoi doni prodigiosi.
L'uomo, col suo "Super io",
vuol porsi ora, al par di Dio;
se ognun fa per se una legge,
si smarrisce tutto il gregge.
I precetti del Signore,
sono eterni, e di ogni cuore.
È dovere dei discepoli
accettarli, senza scrupoli.
Adoriamo questo Dio,
e che ognuno dica: "È mio".
Francesco Manteo
cronarmerina.it
Commenti
Sorprendente Francesco.
Bella la poesia, fine l'esaltazione della povertà dell'indigenza e dei bisognosi al cospetto di una natura umana intrisa di egoismo.
Faccio mie le parole sue e dico anch'io "E' mio".
Liborio Patelmo.