Quando scappava negli anni 30/1
Sötta u ciàngh d'u Duìliu |
Attraverso la lettura delle poesie in galloitalico del poeta-falegname Carmelo Scibona (1865-1939), apprendiamo che oltre a quei tre da me elencati nel post "Quando Scappava..." del 5 gennaio 2013, di orinatoi o vespasiani a Piazza ce n'erano almeno altri due, in punti altrettanto strategici. In questo modo i maschietti potevano evitare di "andare, andare, andare" dietro le solite cantunère o agli angoli delle chiese e in posti più o meno appartati. Tutta questa difficoltà perché non c'era l'abbondanza di locali pubblici, bar, caffè, gelaterie, tavole calde, come adesso. Se andava bene c'era qualche cantina o d'spénza aperta e non era detto che avesse i servizi sufficientemente efficienti. Oggi il poeta ci fa sapere che sotto il piano Duilio ce n'era uno che sembrava un loculo o una piccola cappella del cimitero.
(tratto da C. Scibona a cura di S. C. Trovato, I mì f'ssarì - U Cardubu, 1997, p. 174)
Altri post sull'argomento: Quando scappava ; Pecunia non olet ; Quando scappava negli anni 30/2 ; La foto conferma "u p'sciarö".
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