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Traduzione 'N r'gòrd d' l'bertà

Via Castellina

 

Un ricordo di libertà
 

 

C'è una strada a Piazza che si chiama via Castellina
 
essa è tutta in discesa e all'epoca era fatta di pietre

proprio per frenare gli zoccoli degli asini che una volta
 
salivano e scendevano da qui.
 

 

Ora, se era vero che le pietre frenavano
 
qualche buona scivolata agli animali,
 
era pure vero che loro facevano inciampare anche il tacco
 
delle scarpine delle belle signore che la domenica
 
dal Buco salivano per la via Castellina
 
per andarsi a fare una passeggiata al Generale Cascino.
 

 

Potete credere quant'era difficoltoso salire e scendere per questa strada
 
tanto che le donne,
 
ce l'ho ancora davanti agli occhi,
 
camminavano a due o tre insieme
 
tenendosi a braccetto per non scivolare
 
ma col pericolo che se scivolava una
 
si portava dietro anche le altre. 
 

 

Ma per me non era così.
 
Io ancora ragazzina e senza tacchi
 
questa strada la facevo tutta di corsa all'impazzata e mai da sola.
 
Ero sempre in compagnia di un gruppetto di ragazzine
 
mie compagnette dell'Azione Cattolica
 
così si chiamava allora la frequenza in parrocchia
 
che per me era quella di Santa Venera.
 

 

Qualche volta duo o tre ragazzini maschietti si univano
 
al nostro gruppetto di femminucce
 
ma loro lo sapevano dall'inizio che era "partita persa"
 
correvano sì, ma sempre dietro
 
senza mai poterci raggiungere.
 

 

Proprio belle quelle corse per le stradine
 
che partendo dalla via Castellina
 
s'infilavano dentro l'altra come in un dedalo
 
ma appena ci sembrava d'esserci perse
 
di colpo ci ritrovavamo al punto di partenza...
 
e il gioco riprendeva.
 

 

Entravamo in un vicolo e spuntavamo in un'altra
 
sempre di corsa
 
come se dovevamo andare a prendere il palio
 
invece era per ritagliarci un'oretta di libertà.
 

 

Quella corsa infatti ci faceva sentire più grandi e più LIBERI
 
peccato che allora non lo sapevamo
 
ora dopo tanti anni lo posso dire
 
quel sentimento di libertà che provavamo
 
era per la disobbedienza che facevamo.
 

 

Eh già, questo fatto di andare a girare per le stradine della Castellina
 
era una cosa proibita specie da mia madre
 
che mi avrebbe voluto sempre sotto la sua gonna.
 
Ma prorpio per questo io non l'ascoltavo e la domenica
 
dopo il catechismo col solito gruppetto di ragazzini
 
 partivo per la solita spedizione
 
"la corsa pazza e sfrenata per i vicoli."
 

 

Nel mentre che correvamo gridavamo parole senza senso
 
parole senza significato che ci facevano ridere
 
a quel suono argentino della nostra risata
 
le persone si affacciavano al balcone
 
e c'era chi rideva e chi ci diceva più di una parolaccia.
 

 

E quant'era bello scansare il pericolo di prendersi un colpo di bastone
 
da un vecchietto seduto di giornata sullo scalino davanti la sua porta.
 
Lui con gli occhi socchiusi sembrava sempre addormentato
 
ma come ci sentiva arrivare gridando in quel modo
 
cominciava a santiare:
 
"Guarda, guarda, stanno arrivando gli sfrenati...
 
andatevene a casa... via di qua!"
 
Nel mentre faceva ruotare in aria il suo bastone
 
ma senza mai colpirci.
 

 

Secondo me questo della domenica era anche per il vecchietto
 
una specie di appuntamento con noi ragazzini
 
credo prorio che lui ci aspettava
 
perciò la sua reazione era solo una pantomima per darsi un contegno
 
ma sotto sotto era contento.
 

 

Ora, che anch'io non sono più ragazzina,
 
questo ricordo di libertà 
 
davanti agli occhi mi conforta.
 

 

Rosalba Termini, gennaio 2016 

cronarmerina.it

Commenti  

0 #2 Gaetano 2016-02-03 17:23
herald: ti ringrazio per essere stato tra i primi a commentare un post del nuovo sito e per quanto riguarda la "Costa... d' San Franciscu" non mancherà occasione per parlarne. Ciao
Citazione
0 #1 herald 2016-02-03 14:28
Molto carina anche questa. Gradirei, se fosse possibile, che qualche "storico" parlasse anche di quella zona che noi, abitanti della Castellina, chiamavamo "A Costa", luogo di grandissime ed interminabili battaglie a colpi di pietre (che mai raggiungevano il bersaglio). Se non sbaglio vi si accedeva da una traversa della via Bonifacio. Grazie.
Citazione

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