Traduzione "Cu Marcu Tr'gona"
Eccovi la traduzione della poesia in galloitalico del prof. Aldo Libertino
A tu per tu con Marco Trigona
O Marco, amico mio, Marcuccio bello, lo so che per parlare a te dovrei farti tanto di cappello! Ma è finita la baronia! Viva la democrazia! Anche se il sangue è blu, il voscenza non si usa più! Ma guarda come sei impettito! Ora che non hai più terre, né palazzi è inutile che ti incazzi se ti dò del tu! Lo vedi come sei ridotto? Baroni, marchesi e compagnia bella... sono spariti tutti!... Dove sono finiti? E tu sei solo, abbandonato... come me! E lascialo questo monumento! Scendi! Fammi compagnia! Ho da farti sentire il mio tormento!... Devo parlarti del mio dolore! La vedi questa bottiglia? E' la mia famiglia! Con lei la vita è meno amara e starà con me fin dentro la bara! Chi mi conforta se qualche cosa mi va storta? Quando in gola scorre il vino... scordo e vinco il mio destino. M'innamorai di una ragazza bella... dolce e affettuosa... di tutti i fiori belli nei giardini, il più bello toccò a me!... Regina fra le regine, era, per me una rosa senza spine. Ma quando la volli stringere al cuore, gridai di rabbia e di dolore! Ora quella rosa non è più mia... smaniava per un'altra compagnia! Aperta del mio cuor lasciai la porta, ma nessuno è entrato ancor che mi conforta!... Dorme Piazza, distesa sotto la luna. E' una ciambella bianca, l'amica degli amanti! E le stelle, stasera più brillanti, si possono contare ad una ad una. Russano i lupi coricati nelle tane... due gufi malinconici e lontani, piangono disperati per chi non torna più! Li senti!?... Chiù... chiù... chiù!... Ferma è l'aria, senza vento. Stanca di ripetere il suo frinire, la cicala ha deposto il suo strumento: è andata anch'essa a dormire! Ma tu non mi ascolti, amico mio, stai piangendo... ed io ne so il motivo: Plutia, vanto e gloria dei Normanni, arrancando va tra grandi affanni! Senza preavviso portarono via le basole che facevano più bella la chiesa e la cupola. Ora la piazza è nera... come il fumo della lucerna. Nel tuo palazzo, i lupi entrarono sicuri e sei fortunato dato che ti hanno lasciato i muri! E pure tu devi stare attento: ché sotto i piedi ti può sparire il monumento! La città dei Normanni e dei baroni, pare morta ormai senza più scopi!... Vale quanto il due di coppe... quando il gioco è a bastoni! Piazza d'armi, dei Saraceni nemica, non lotta più: si è arresa! Ma per prenderla il cavallo non è servito, come per la famosa guerra antica! Figli bastardi, avidi e ladri, sono stati la rovina di questa nostra madre! Lupi famelici, dopo il latte delle mammelle, le hanno divorato pure il cuore, il fegato, le budella! E' grande la penitenza per colpa dei figli. Semina, Piazza... ma poi, quando raccoglie, il diavolo tra le spighe, le fa trovare il loglio! Ma c'è un vaglio in cielo... che sempre cerne! Vuole il frumento senza impurità, né imbrogli. L'avena, il rosolaccio e il cerfoglio, li scarta e li butta diritti all'inferno. Però, per la sentenza eterna, bisogna aspettare! Invece un diluvio, come ai tempi di Noè, farebbe in un minuto 'Piazza Pulita' di questa razza maledetta! Ma non è giusto, a causa dei malvagi, fare patire gli innocenti. Parla alla Madre del Signore, come sai! Dille di Piazza e dei suoi guai! Con le tue preghiere Lei ci aiuta: Sono sicuro che Lei ti ascolta! Non dimentica che per gli occhi suoi belli hai costruito la Chiesa più vicina alle stelle! L'alba dipinge di rosa il cielo... più non risplende lassù la luna. Lo so, per te che sei qua impalato, se è giorno o notte, che importa? Ma per le mie ossa, questa brina non è certo la miglior cura! Perciò, carissimo barone, ti lascio e chiudo la discussione! Ora sai quel che devi fare. Mi raccomando! Non te lo scordare! E speriamo che per Piazza giri la ruota, e torni ad essere la Plutia di una volta!
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