Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/8 In evidenza
Università di Colonia (Germania)
Ricordi e fatti inediti/8
P. Carmelo da studente a professore all’Università di Colonia
Come sappiamo dalla sua autobiografia, il gesuita Carmelo Capizzi studiò e si specializzò in Arte e Storia bizantina in Germania e, nel 1969, fu promosso con il titolo di Honorar Professor für Byzantinistik. Con tale titolo egli poteva insegnare Bizantinistica in tutte le università della Germania. In quegli anni la Germania era governata dal Cancelliere Willy Brandt. Uomo dal pugno di ferro, almeno così si diceva, il quale per motivi politici o per altre circostanze che non sappiamo, esonerò dall'incarico il professore di Bizantinistica all’Università di Colonia Berthold Rubin, che era stato professore del nostro Carmelo. La cattedra rimase, come si suol dire, vuota cioè senza insegnante e per tale ragione si dovette procedere alla ricerca di un nuovo professore. La scelta cadde sul professore Carmelo Capizzi che, in quel periodo, insegnava la stessa materia sia all’Università “La Sapienza” di Roma e sia al “Pontificio Istituto Orientale” di Roma. Ragion per cui, si trovò a gestire nello stesso tempo e per tre anni accademici, ben tre cattedre universitarie.
Carmelo viene promosso professore in Lingua Francese
Un po' di anni fa, nelle scuole italiane, come lingua straniera, si studiava principalmente il francese. Mio fratello lo studiò per cinque anni al ginnasio. In seguito, come sappiamo, dopo il liceo, fu mandato ad Acireale per fare il prefetto di camerata e nello stesso tempo per fare l'insegnante ai ragazzi del collegio “Pennisi” di quella città. Come se non bastasse, egli nel contempo studiava per laurearsi in lettere e proprio in uno di quegli anni, venne a mancare, non so per quale motivo, il professore di francese. Allora i superiori dovettero decidere di trovare un altro insegnante e la scelta cadde proprio su Carmelo, che naturalmente accettò anche questo nuovo incarico. Il neo-insegnante, oltre a studiare le sue materie ebbe da studiare anche il francese per meglio poterlo insegnare agli alunni. L'anno scolastico andò benissimo, sia per lui che per gli studenti. Egli in quell'anno, il 1956, si laureò in lettere con il massimo del punteggio e quindi chiese alla Commissione di essere esaminato anche sul francese, non per avere un altro titolo, ma semplicemente per soddisfazione personale. La richiesta venne accolta, il nostro professore fu esaminato anche su quella materia linguistica, ottenendo un punteggio molto buono, 9/10, tanto che i professori di commissione volevano dargli un'altra laurea per quella materia, ma egli rifiutò perché lui studiava le lingue per pura passione e conoscenza.
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