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Ruota degli esposti 1

 
Disegno della probabile Columna Lactaria¹ a Roma
 
1^ Parte
 
In passato di frequente si commettevano infanticidi, dovuti all'ignoranza sul tema del controllo delle nascite, al bisogno di nascondere relazioni proibite e alla povertà delle famiglie. Per questi motivi si sceglieva di abbandonare i neonati in luoghi dove avrebbero trovato la morte lontano dagli occhi dei genitori. In certi casi i problemi nascevano dal sesso del neonato e la tendenza era di abbandonare prevalentemente le bambine, data la condizione della donna impossibilitata a lavorare al di fuori della propria casa e difficile da mantenere, considerando soprattutto le spese per darla in sposa. Così, per non ucciderli direttamente, si cominciò ad abbandonare i neonati per strada, in posti poco visibili o a lasciarli morire di fame, riposti dentro grandi giare, per non essere visti o sbranati dai cani randagi. Per mitigare questa vera e propria strage i Romani istituirono la Columna Lactaria¹, una sorta di gazebo permanente, con al centro un ripiano per appoggiare sopra il bambino da esporre mettendolo in vendita come schiavo o per essere immolato nei riti pagani a fini propiziatori. In questo modo il temine esporre venne usato per indicare l'abbandono, termine usato sino ai nostri giorni, per rinunciare così definitivamente a qualsiasi diritto su di lui. Tranne qualche eccezione durante i periodi di calo demografico, i neonati continuarono a essere eliminati, sino a quando furono varate delle leggi a favore del pubblico mantenimento, sopprimendo la pratica dell'esposizione. Ma con l'arrivo dei barbari si ritornò alle eliminazioni cruente dei figli illegittimi, facendo aumentare il numero dei piccolissimi morti. E' in questo periodo che sui gradini davanti le chiese vengono deposti i neonati, nella speranza che qualcuno della chiesa se ne prendesse cura. Ma ci si accorse che i bambini deposti durante le ore notturne, morivano a causa del clima, così si pensò di costruire delle strutture riparate per accogliere gli esposti e tutelarli, per quanto possibile, dalle intemperie. Per questo sorsero, davanti gli ingressi delle chiese, separati dalla strada, ripari per piccole conche di legno o di marmo con dentro un giaciglio di piume o di lana. (tratto dalla tesi di laurea degli all. architetti V. CARERI e F. CASSIBBA, Il fenomeno dell'abbandono..., A.A. 2006/07, Biblioteca Comunale di Piazza Armerina) (continua)
 
¹ Originariamente era un luogo di ritrovo che aveva come riferimento una colonna, dove si potevano portare i bambini poveri per essere nutriti con il latte o dove si potevano assumere balie, quando le madri non erano in grado o sceglievano di non allattare il neonato.
 
cronarmerina.it

 

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