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Gaetano Masuzzo

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Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/13 e ultimo

Cattedrale di Belluno, 3 ottobre 1965

Ricordi e fatti inediti/13 e ultimo

Salvatore tra i tanti bei ricordi che ha di suo fratello Carmelo, ne possiede uno al quale tiene in modo particolare. Si tratta della lettera battuta a macchina, che Carmelo gli dona nell'Ottobre del 1965 in occasione del suo matrimonio con la moglie Agnese Mondin, che trascrivo integralmente.

Belluno, 3/10/1965 - In occasione delle nozze di Salvatore con Agnese.

1. Questo momento corona il vostro sogno d'amore, maturato nell'ardua esperienza del fidanzamento. Vi siete un giorno conosciuti ed amati, poi avete affrontato insieme vari sacrifici per giungere a questo giorno, in questo luogo sacro dove il vostro amore, fra pochi minuti, sarà benedetto in nome di Dio ed innalzato al piano misterioso dei Sacramenti: sarà reso simile a quello che regna fra Cristo e la sua Chiesa. 2. Di tutto quello che voi avete fatto in preparazione di quest'opera decisiva, nulla è stato casuale e fortuito, anche se le apparenze possano far pensare così. Tutto, al contrario, è stato diretto dalla Provvidenza paterna di Dio, che ha agito anche mediante la legislazione severa della Chiesa e dello Stato. I vari documenti, ad esempio, che avete dovuto farvi rilasciare dalle autorità religiose e civili, sono stati anch'essi necessari per fondare e completare la bellezza di quest'ora. Adesso voi siete certi, sia pure nei limiti della fragilità umana, di pronunziare un "sì" che sgorga sotto la spinta di un amore che è, certo, umano, ma non puramente istintivo, non cieco. Ciò significa che voi ormai siete in grado di attuate fra qualche istante non un'unione passeggera, puramente passionale, ma un'unione cristiana, un'unione che corrisponda ai piani provvidenziali di Dio che si identificano con le aspirazioni più nobili e profonde del cuore umano. In breve: voi state per contrarre matrimonio secondo le leggi della Chiesa cattolica. Questo vuol dire che voi state per fondare una società coniugale il cui scopo è lo sviluppo totale della vostra personalità mediante la generazione dei figli, che Dio vorrà concedervi. Questi futuri frutti del vostro amore non solo dovranno essere "figli dell'uomo" destinati alla terra, alla società civile, alla patria; ma dovranno essere pure, anzi soprattutto, "figli di Dio" destinati al cielo, giusti e santi che devono popolare la Chiesa e poi, il Paradiso. Da ciò potete desumere la solennità di quest'ora nella vostra vita, l'altezza della missione che il Signore vi affiderà fra pochi minuti: Egli vi vuole suoi collaboratori nella propagazione della vita umana sia naturale che soprannaturale. 3. Ma potete anche dedurre il peso delle responsabilità che state per assumere. Tali responsabilità vertono sui nostri rapporti vicendevoli (unità e indissolubilità del matrimonio, donde deriva la necessità della fedeltà coniugale); vertono anche sui vostri rapporti coi figli che Dio vorrà concedervi (generazione, allevamento, educazione cristiana). Tali responsabilità sono gravi, come sappiamo per esperienza quotidiana. Ma per mantenervi sempre alla loro altezza, voi non dovete far altro che continuare a ripetere il dono vicendevole totale che state per compiere alla presenza di Dio e della Chiesa - in altre parole, non dovete far altro che perseverare nell'amore autentico, anche nei giorni e nelle ore in cui tale amore sarà soltanto sinonimo di sacrificio. In ogni caso, non dimenticate mai che il vostro sforzo di attuare tale impegno sarà benedetto e premiato da Dio, che oggi benedice e santifica il vostro amore. Egli non ci assegna mai una méta senza offrirci nel contempo i mezzi e le forze per la raggiungerla. Non dubitate dunque della sua assistenza nel portare la vostra croce di coniugi cristiani. 4. Nelle parole che vi ho rivolto finora, non ho esposto soltanto qualche elemento della dottrina della Chiesa, ma ho abbozzato pure un ideale: quello della vita coniugale cristiana, la cui attuazione è la via più sicura di quella felicità matrimoniale, di cui tanto si parla e si scrive, spesso poco seriamente e in modo irresponsabile. Io vi auguro tale felicità e, affinché voi possiate raggiungerla, fate di tutto per mantenervi in contatto con Dio, non solo attraverso la preghiera e la frequenza dei Sacramenti, ma anche mediante la lettura continua della Parola di Dio scritta, cioè della Bibbia [a questo punto consegnare a uno degli sposi la copia della Bibbia]. Dalla lettura attenta e intelligente di questo LIBRO e non da certa stampa paganeggiante o anticristiana ricaverete i principi e la forza per risolvere i problemi che, presto o tardi, si affacceranno all'orizzonte della vostra vita coniugale. In questi giorni voi avete ricevuto molti regali. Ma quello che sto per farvi io in questo momento, malgrado la sua modesta apparenza, è il più prezioso di tutti quelli che avete ricevuto o che ancora possiate ricevere. Infatti gli altri regali possono esservi utili per qualche aspetto particolare della vostra vita; la Bibbia invece, questo LIBRO nel quale soltanto ci è stata tramandata la Parola di Dio scritta, è utile, anche indispensabile, a tutti gli aspetti e a tutti i momenti della vostra vita sia nell'intimità famigliare che nel contesto della società. Perché di tante cose noi possiamo fare a meno; ma della Parola di Dio, della Luce e Forza emananti da essa, della Vita che sgorga dalle Pagine Sacre e ci innalza fino a Dio, noi abbiamo bisogno sempre. Aff.mo Carmelo S.J. (firma autografa)

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No alla chiusura dell'ospedale

NO AL DEPOTENZIAMENTO DELL'OSPEDALE E ALLA CHIUSURA DEL PRONTO SOCCORSO
Comunicato Stampa
L' UFFICIO PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO INTERRELIGIOSO, le Associazioni UCIIM, FIDAPA, CIF, QUARTIERI STORICI, LEGAMBIENTE di PIAZZA ARMERINA, ITALIA NOSTRA, ARCHEO CLUB, AIAS, UNIVERSITA’ DEL TEMPO LIBERO “I. NIGRELLI”, ROTARY CLUB,POLISPERTIVA ARMERINA(PALLAVOLO) TEAM 79, GROTTACALDA e FUTURA(BASKET), NEXT LEVEL (CALCIO) e ARMERINA CALCIO  riuniti in Assemblea Straordinaria, presso i locali della nuova Curia, allarmati dalle notizie di stampa, facendo tesoro dell'apprensione e preoccupazione dei Vescovi della Sicilia,
DENUNCIANO il tentativo maldestro, tutt'ora in corso, di depotenziare le strutture sanitarie in Sicilia, ivi compreso quello del Pronto Soccorso dell'Ospedale Civile "Chiello" di Piazza Armerina, negando, così, il diritto alla salute dei cittadini, garantito dalla Costituzione Italiana,
FANNO APPELLO altresì, alle competenti Autorità Cittadine, Provinciali, Regionali e Nazionali, affinché sia scongiurato questo infelice tentativo, "giustificato" da esigenze di mera razionalizzazione della spesa sanitaria nazionale. Ciò, in quanto non si tiene conto, ad esempio, delle precarie condizioni della viabilità nella Sicilia interna, nè, tanto meno, della presenza nel territorio dei numerosi turisti, provenienti da ogni parte del mondo, oltre 600 Mila, che ogni anno visitano il centro storico e i rinomati mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, dichiarati patrimonio UNESCO, fin dal 1997. Nonché della presenza del carcere mandamentale, i cui ospiti resterebbero del tutto privi di struttrure sanitarie, a cui hanno pieno titolo, in eventuali situazioni di emergenza. Platealmente, si ignora e disattende, inoltrre, la doverosa tutela della salute dei cittadini dei centri viciniori, quali Aidone, Barrafranca, Mirabella Imbaccari, Pietraperzia, Raddusa, S.Cono e Valguarnera. Fanno proprio il documento della Conferenza Episcopale Siciliana, in cui si afferma, perentoriamente, che «il depotenziamento delle strutture sanitarie in Sicilia che garantiscono ai cittadini il diritto alla salute e la paventata chiusura di alcuni presidi ospedalieri, destano apprensione e preoccupazione», auspicando «che i criteri di riorganizzazione della sanità siano ispirati alla dignità della persona umana, salvaguardando le zone disagiate e periferiche della nostra regione» e non da parametri, esclusivamente, economici di risparmio.
Per il Comitato Don. Antonino Scarcione, Piazza Armerina, 15-09-2016

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Edicola n. 44

Questa è l'Edicola Votiva n. 44 ed è situata sotto l'Arco Pistoia. Non so quanti piazzesi sappiano che esiste questa via, questo arco, nel quartiere Canali, io sino a qualche mese fa ero tra quelli all'oscuro dell'esistenza. Per darvi qualche elemento in più per localizzarla, vi dico che è una parallela a sx della via Itria salendo dai Canali. L'Arco Pistoia si trova tra il dedalo di viuzze che caratterizzano uno dei quattro quartieri più antichi della Città, e se non fosse stato un mio amico a indicarmi questa Edicola, io non l'avrei potuta censire e quindi proporvela. Lo sportello in ferro è chiuso col lucchetto e custodisce due statuette in gesso. Quella a dx più visibile "grazie" al vetro opaco in frantumi è della Madonna a mani giunte, quella a sx si intuisce che è di San Giuseppe. Probabilmente ci sarà al centro in basso pure quella di Gesù Bambino. Nel tempo il muro che l'accoglie ha avuto diverse fasi di restauro, ma vi assicuro che il luogo molto appartato e tipico dei centri storici è molto suggestivo e particolare. Mi piacerebbe sapere qualcosa in più sulle motivazioni che hanno spinto il "canalaro" a costruirla proprio in quel luogo decisamente "al riparo" da occhi indiscreti. 

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Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/12

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Ricordi e fatti inediti/12

Il nome del gesuita P. Carmelo Capizzi viene inciso su una lapide per denominare la via n. 3 del costruendo Villaggio in contrada Bellia.
Il Comune di Piazza Armerina, con delibera n° 292 datata 31/12/2012, stabilisce che le strade del nuovo villaggio in costruzione per l'artigianato, presso la contrada Bellia, fuori dal centro città, vengono denominate con i nomi di alcuni personaggi illustri della città; uno di questi è proprio il gesuita Carmelo CAPIZZI, Storico (1929-2002).
La giustificazione di tale denominazione va ricercata nelle seguenti segnalazioni: Una è stata fatta in data 25/2/2003 con lettera n. 01/03 della  SOCIETA' DI STORIA PATRIA  DELLA SICILIA CENTROMERIDIONALE nella persona del Presidente  Dott. Giovanni  MARLETTA. Poi la mia segnalazione datata 20/8/2012 e nell'occasione ho trasmesso anche la Bio-Bibliografia del nostro Carmelo che è stato uno dei soci-fondatori della Società di Storia Patria e il primo Presidente, il Dott. Giovanni Marletta lo sostituì quando mio fratello chiese di essere esonerato per causa di salute.
 
P. Carmelo Capizzi collocato tra gli uomini illustri della nostra Città
Premetto che mio fratello e il Generale Villari erano amici e anche compari, infatti aveva battezzato o cresimato uno dei due figli, in ogni modo si conoscevano molto bene e abitando a Roma si frequentavano spesso e volentieri. Non solo, avevano una grande passione per la nostra città e quindi hanno scritto in collaborazione il libro STORIA DELLA CITTA' DI PIAZZA ARMERINA
dalle origini ai tempi nostri, di cui Carmelo scrisse la PREMESSA.
Ora veniamo al fatto che il Villari collocò mio fratello tra gli Uomini Illustri di Piazza Armerina e specificatamente tra i Cattedratici con la motivazione descritta nel seguente CURRICULUM: (quello che adesso scrivo, non è una novità, ormai sappiamo tutto, ma i Latini dicevano”Ripetita juvant” e quindi mi viene da copiare quello che è stato scritto nel libro di cui sopra). (n.d.r.: segue il curriculum che abbiamo già pubblicato)

Convegno di studi del 2003
Al Sig. Direttore  de “La Civiltà Cattolica”, ROMA
Oggetto: Convegno di studi storici – Omaggio alla memoria di P. Carmelo Capizzi S.J.
Questa Società di Storia Patria della Sicilia centro-meridionale di Piazza Armerina, nell’ambito delle proprie attività per l’anno 2003, ha  programmato un Convegno di studi su pagine inedite di storia relativa agli anni ’40 dedicato alla memoria di P. Carmelo Capizzi S.J.
Il convegno si terrà il 6 dicembre p.v. in coincidenza con il primo anniversario della scomparsa del Prof. P. Carmelo Capizzi S.J., primo presidente della Società.
Informato da S.E. il Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Michele Pennisi, della impossibilità da parte della S.V. di poter presenziare o di poter inviare un relatore che possa tracciare il profilo del prof. P. Carmelo Capizzi S.J., si prega cortesemente, in sub ordine, di voler far pervenire una nota che sarà letta nel corso dei lavori e, successivamente, sarà inserita negli atti del Convegno.
Grato per la cortese attenzione porgo, a nome della Società e mio personale, distinti ossequi.
Il Vice Presidente Dott. Sebi Arena,
Piazza Armerina, 24 novembre 2003
Programma Convegno 2003
Ore 9 – Santa Messa di suffragio
Coretto della Cattedrale
CONVEGNO DI STUDI
Museo Diocesano
Ore 9.30-S.E. Dott. Giovanni Marletta –Presidente Società di Storia Patria Saluto
INTERVENTI: S.E. Mons. Michele Pennisi -Vescovo di Piazza Armerina, Commemorazione;  
On. Avv. Fabio Granata - Assessore Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali;
S.E. Mons. Ignazio Zambito - Vescovo di Patti: 1942: da Monsignor Peruzzo a Monsignor Catarella;
Dott. Francesco Alliata - Principe di Villafranca: I Savoia a Piazza;
Prof. Gianfilippo Villari - Soprintendente ai Beni Culturali di Messina: Il “Principino” in Seminario;
Prof. Marcello Saija - Ordinario di Storia delle istituzioni politiche (Università di Messina)
Prof. Massimo Ganci - Presidente Società Siciliana di Storia Patria di Palermo;
Nel corso dei lavori verrà proiettato un cortometraggio girato nel ’42 dal Principe Alliata a Piazza, Enna e Catania
Piazza Armerina - Museo Diocesano, 6 dicembre 2003

Messaggio del Direttore della “Civiltà Cattolica” per la Commemorazione di P. Carmelo Capizzi S.J.
Il padre Carmelo Capizzi è stato per molti anni collaboratore della "Civiltà Cattolica". Noi che siamo vissuti con lui per molto tempo ne abbiamo apprezzato il profondo spirito religioso e sacerdotale e la bontà e squisitezza d'animo, anche se, da buon siciliano, aveva un carattere vivace e talvolta irruente. Era tuttavia un conversatore amabile, con il quale si stava volentieri e sapeva nascondere sotto un costante sorriso i momenti di grande sofferenza che il suo stato di salute gli causava, soprattutto negli ultimi anni. Quello che maggiormente impressionava in lui era la vasta cultura, non solo nel campo specifico del suo insegnamento universitario, cioè la storia e la cultura bizantina, ma anche nell'ambito più generale della storia della Chiesa. Particolare interesse nutriva per la storia della sua Sicilia. Così, assai spesso ci parlava delle vicende storiche di Piazza Armerina, dei vescovi della sua città natale, in particolare di mons. Mario Sturzo, che egli considerava di non minor valore del fratello, don Luigi Sturzo, e delle rivalità storiche con le città vicine. Era un cultore delle lingue moderne, nelle quali si esercitava costantemente, in particolare della lingua tedesca e del mondo germanico nel quale ha lasciato molti amici e molti rimpianti. Siamo perciò ben lieti che, nel primo anniversario della morte del padre Capizzi, avvenuta fuori casa e perciò senza che potessimo essergli vicini, la Società di Storia Patria della Sicilia centro-meridionale di Piazza Armerina lo ricordi con un Convegno culturale di memorie storiche degli anni Quaranta, a cui egli avrebbe preso certamente parte con grande interesse e passione.
p. GianPaolo Salvini S.J. – Direttore e i Padri di "Civiltà Cattolica", suoi confratelli e amici. Roma, 6 dicembre 2003

continua in Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/13 e ultimo

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