1283 - I 101 militi di Placea/1
Cavaliere del XIII sec.
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Quasi alla fine del XIII secolo e precisamente al tempo del Vespro Siciliano la città di Piazza, che allora era demaniale¹ e si chiamava Placea o Plasia o Terra Placie, aveva nel suo vasto territorio molti militi o nobili, dei quali un documento dell'epoca² ci conserva ben 101 nominativi a cui il re Pietro d'Aragona fa recapitare nel gennaio del 1283, le lettere di mobilitazione (di cui non erano tanto entusiasti e perciò pronti a disobbedire per confermare lo spirito di libertà e di autonomia che li aveva animati durante il Vespro) contro il nemico re Carlo I d'Angiò (1226-1285). Ve li trascrivo qui sotto traendoli dall'incommensurabile volume dello storico Litterio Villari, Storia della Città di Piazza Armerina, 1981, pp. 153, 154. Eccovi i primi 20 dei 101 in ordine alfabetico, chissà che qualcuno non vi riconosca un antico antenato:
Anfusii P.
Belingerio Bernardo
Cacalario G.
Cacerio Jacobo
Caldarario G. (poi Caldarera, origine lombarda, in elenco famiglie piazzesi )
Caldarario Mannono (poi Caldarera, origine lombarda)
Catajode Gratiano
de Acavellis Johanni
de Acio G. (paesino della Spagna Settentrionale)
de Aydona P. (10) (poi de Aidone, Aidone, in elenco famiglie piazzesi)
de Amure Leonardo (poi de Amore, Amore, in elenco famiglie piazzesi)
de Antietxa Riccardo
de Ascherio Simoni
de Augusta Johanni
de Bella Bon Johanni (origine toscana)
de Burgo Johanni Ferrario
de Caltagirone Ugolino (parente di Gualtiero, ribelle a re Pietro d'Aragona)
de Cammarata Anastasio (in elenco famiglie piazzesi)
de Cavellario G.
de Chondore Gerardo (20) (da Condrono poi Fundrò)
(continua)
¹ Demaniale o Università era la città che rispondeva direttamente al sovrano ed era retta dal Regio Baiulo, i nobili e i castellani erano esclusi dall'elezioni di cariche municipali; quella feudale era la città sottoposta al controllo dei baroni e dei nobili feudatari.
² Pubblicati dal Sovrintendente agli Archivi della Sicilia Giuseppe Silvestri, De rebus regni Siciliae, PA, 1882, docc. dal 388 al 392.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it