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Famiglia Genova

D'azzurro al leon d'oro, contemplante una mezza luna rovesciata d'argento
La famiglia Genova o de Genoa risulta presente a Plasia sin dal XIII sec. e nel 1309 appare un Pietro de Genoa bajulo di Piazza. Nel 1520 è iscritta alla Mastra Nobile della Città. Nel 1678 Giovanni Genova, condannato ingiustamente, ottiene risarcimento dal vicerè Vincenzo Gonzaga, nel 1737 è Senatore Urbano e nel 1741 è componente della Corre Giuratoria. 1714 Ignazio è tra i sacerdoti che ubbidiscono al re nella Controversia Liparitana, 1734 Antonio è I barone di Cutomino Soprano e titolare della Corte Capitanale. 1755 Antonio e Ignazio Genova-De Maria, nipoti del I bar. di Cutomino Soprano sono sanzionati per essersi iscritti alla Mastra Nobile senza titoli validi, Felice capeggia il "Ceto Civile" contro il malgoverno degli aristocratici. 1763 Vincenzo è giurato e Antonino Genova-Parisi III bar. di Cutomino Soprano è giurato e nel 1777 è tra i primi 5 Senatori Urbani dopo il passaggio della Città da Corte Giuratoria a Senato, 1778 risulta tra i possidenti di Torre di Pietro, Casale, Polleri, Colla, Aliano e Cappuccini Vecchi, nel 1785 è Sindaco della Città, nel 1787 è Senatore. Sempre ad Antonino Genova-Parisi nel 1789 gli vengono confiscati tutti i beni per aver malgestito l'amministrazione comunale insieme ad altri quattro Senatori. Per evitare la carcerazione si rifugiano nei conventi cittadini, e pervengono a una transazione col vicerè che li rilascia dietro pagamento di 250 onze a testa. Nel 1794 lo ritroviamo Patrizio Urbano. Nel 1772 i Genova hanno già venduto il feudo di Cutomino Soprano. 1785 risulta Senatore anche un Francesco e nel 1806 Gaetano è tra i componenti del Senato che accolgono a Piazza re Ferdinando IV di Borbone III di Sicilia, nel 1820 è Capitano d'Armi e nel 1839 e tra i nominativi proposti a Consigliere Provinciale. 1798 Giovanni Battista Genova-Arona (o Aronna) è Senatore Urbano. A Piazza esiste una via Genova che ricorda questa famiglia, è la parallela alla via Umberto; inoltre il palazzo in via Vittorio Emanuele II n.19, costruito nel 1650 dal duca Desiderio Sanfilippo, successivamente prenderà anche il nome della famiglia Genova di Cutomino Soprano (attualmente sul portone c'è lo stemma dell'ultima famiglia proprietaria del palazzo: Jaci di Magnini e Feudonuovo).  

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