6° e ultimo Santo Compatrono
6° Santo Compatrono di Piazza, Sant'Ignazio di Loyola
Nel 1605 i Gesuiti col contributo di 10.000 scudi del Comune e di molti ricchi cittadini, erigono una "Casa Professa". E' la terza in Sicilia e la prima a essere dedicata al fondatore della Compagnia di Gesù, lo spagnolo Sant'Ignazio di Loyola (1491-1556). Nove anni più tardi i Padri Gesuiti gli dedicano anche la chiesa vicina, quando ancora è Beato, verrà canonizzato Santo nel 1622. Nel frattempo, nel 1615, la "Casa Professa", con l'assicurazione del Comune di 12.000 scudi all'anno, si trasforma in "Collegio degli Studi" prima col quinquennio degli Inferiora, poi con gli altri 6 anni di Studium Artium et Naturalium, alla fine dei quali, dopo aver ottenuto il Boccalaureato si consegue il Magistero o Dottorato. Tutto ciò sino al 1689, anno in cui coi proventi dell'eredità del padre Gesuita don Antonino Chiarandà, insieme a quelli di altri due Padri piazzesi, si istituisce l'Università degli Studi con l'aggiunta di altri 6 anni di Studia Superiora, altrimenti chiamati Seminario Generale di Teologia. In questi altri sei anni le materie studiate spaziano dalle Sacre Scritture alla Medicina, dalla Fisica alla Retorica, dal Diritto alla Matematica. Al termine dei primi tre anni si viene dichiarati Maestri d'Arte, alla fine degli ultimi tre anni Dottori in Teologia. Il terribile terremoto del 1693 causa non pochi danni al Collegio e alla Chiesa, ma con spese ingenti verranno ricostruiti definitivamente nel 1725. E' durante l'inaugurazione che i cittadini di Platia proclamano loro compatrono e protettore (il 6°) il Santo a cui è dedicata la Chiesa restaurata. Nel 1767 il Collegio con l'Università viene chiuso per l'espulsione dei Gesuiti dal Regno delle Due Sicilie, ma dopo 13 anni riapre sotto la direzione dei Padri Domenicani prendendo il nome di "Regia Accademia degli Studi". I Padri Gesuiti ritorneranno soltanto nel 1804 per volontà di re Ferdinando IV di Borbone.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it