ExclusiveCentraleSx
ExclusiveCentraleDx
Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

URL del sito web:

Fontana Aidone/n. 48

Nella foto di oggi c'è la Fontana/Abbeveratoio di Aidone n. 48 che si trova al Km 7,2, sul lato sinistro della SS288 che collega Aidone a Raddusa. Quindi si trova a metà dei 14 Km che separano i due centri abitati al confine tra le provincie di Enna e Catania. La vasca in pietra arenaria è molto semplice e presenta una successiva aggiunta in cemento che si riempie con l'acqua che sgorga lenta ma continua. Anche se senza tanti fronzoli, doveva essere di vitale importanza per chi percorreva, specie al ritorno verso Aidone, quel tratto di strada in salita con i quadrupedi a pieno carico di legna e/o di raccolto stagionale, dopo una lunga giornata di lavoro agricolo. Se si va avanti per altri 3 Km si arriva al bivio con la SP67 che, dopo ca. 7 Km verso Nord-Ovest, ci porta al famoso e suggestivo Castello dei Gresti altrimenti chiamato Castello di Pietratagliata.

cronarmerina.it 

Fontana Aidone/n. 47

Questa è la Fontana/Abbeveratoio di Aidone n. 47. Si trova lungo i 14 Km della SS. 288 che collegano Aidone a Raddusa. Questo percorso era molto frequentato da noi Piazzesi sino a qualche decennio fa per andare a Catania, prima che facessero la più comoda autostrada (senza contare però che sino all'autostrada la situazione è continuata ad essere poco agevole, per questo basta seguire la storia infinita della SP4). Il percorso che noi facciamo adesso verso Valguarnera, veniva fatto esclusivamente per andare alla stazione feroviaria di Dittaino o per proseguire verso Leonforte e il Nord della Provincia. Lasciata Aidone dopo 2,5 Km troviamo questo abbeveratoio sulla sinistra in ottimo stato pur essendo, come ci dice la data scolpita sulla vecchia targa in pietra arenaria, del 1895. Su quest'ultima ne esiste un'altra in marmo dove c'è la scritta: <<CONSORZIO DI BONIFICA DI CALTAGIRONE - Caltagirone - RESTAURATA NEL 1988>>. 1.200 metri più avanti c'è il bivio che ci porta all'importante zona archeologica di Morgantina.

cronarmerina.it

Fontana Aidone/n. 46

Questa è la Fontana/Abbeveratoio di Aidone n. 46. E' la seconda nel territorio di Aidone ed è quella che si trova in fondo alla valle sulla destra, quando si inizia a percorrere il lungo cavalcavia all'entrata, provenendo da Piazza. Chiedendo in giro ho saputo che gli Aidonesi la chiamano semplicemente O CANALOTTO ed è fornita di tre canali che fuoriescono da altrettanti grandi mascheroni che ricordano quelli dei 4 canali di Piazza. Forse potrebbero essere stati scolpiti dagli stessi scultori della seconda parte dell'Ottocento, i fratelli piazzesi Dello Spedale, chissà? Da un canale dei tre sgorga perennemente l'acqua che si versa su una grande vasca a forma di conchiglia e quella che raggiunge il bordo va su quella grande rettangolare a destra, che doveva servire al ristoro dei quadrupedi all'andata o al ritorno dalle solite "belle, gioiose e riposanti scampagnate" di una volta. E' facile immaginare che "O Canalotto" fosse l'abbeveratoio dell'antico ingresso da Ovest, quando la strada percorreva la vallata e non come l'odierna, che sta molto più a monte e quindi più agevole. Infatti, subito dopo aver oltrepassato il cimitero, a destra esiste la più antica via Canalotto che scende per passare appunto dal grande abbeveratoio. Quando venne realizzato il cavalcavia ne fu realizzata una nuova, la fontana n. 45 chiamata appunto Acquanova, di cui abbiamo già parlato.  

cronarmerina.it

Fontana Aidone/n. 45

Con la Fontana/Abbeveratoio di Aidone n. 45 inizia il censimento delle fontane in territorio di Aidone. Questa è la prima che troviamo provenendo da Piazza e si trova sulla sinistra all'ingresso del paese che, da quando ha un importante Museo Archeologico con una ricca collezione di reperti, la possiamo definire una vera e propria Cittadina. E' la fontana che gli Aidonesi chiamano ACQUANOVA, forse perché più recente rispetto alle altre. Il sito offre un senso di freschezza e ristoro per coloro che vi si soffermano. Ne sanno qualcosa i pellegrini che per la festa di San Filippo Apostolo, il 1° maggio di ogni anno, vi passano accanto con ogni mezzo, soprattutto a piedi, per aver ottenuto o per ottenere una grazia dal Santo ospitato nella chiesa Madre intitolata a S. Maria La Cava. Complessivamente ha una bella struttura in pietra locale e, bisogna ammetterlo, è tenuta bene e pulita. L'acqua è potabile e in tanti si fermano per farne scorta, riempendo bidoni di plastica dal canale che fuoriesce da un mascherone scolpito con sembianze antiche e barbute. Sopra il mascherone c'è uno sportello in ferro, probabilmente dove si aziona la saracinesca/margherita/rubinetto per regolarne il flusso. Con gli abitanti di questo centro abitato, a pochi chilometri dal nostro, da secoli abbiamo tante cose in comune, a cominciare dal dialetto o lingua galloitalica che è suonata sempre estranea all'orecchio degli altri Siciliani.     

cronarmerina.it   

Sottoscrivi questo feed RSS

Ricerche Storiche

Censimenti

Storia Civile

Storia Ecclesiastica

Curiosità

Come Eravamo