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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/6

Piazza Armerina anni Trenta, veduta da Nord

Ricordi e fatti inediti/6

Carmelo da ragazzino non sognava di farsi prete
Mio fratello durante l'infanzia e anche dopo, non pensava di farsi prete, tutt'altro. Egli diceva ai genitori e a chi gli chiedeva che non appena avrebbe avuto la possibilità di lasciare il proprio paese, sarebbe andato via lontano in cerca di fortuna e dare così una svolta alla sua misera esistenza e sarebbe ritornato a casa possibilmente anche con una bella moglie. Questi erano i suoi desideri e ciò che si proponeva di fare. Però, ad un certo punto della sua vita, gli capitò un imprevisto, sentì la chiamata del Padre Celeste, la così detta VOCAZIONE. Così che il nostro Carmelo, invece di trovarsi una bella moglie, si trovò in seminario con la tunica da chierico. In questo modo iniziò la vita da novizio prima e da sacerdote Gesuita dopo. E questa fu la sua onorata carriera clericale che noi conosciamo. Dobbiamo anche dire che Carmelo da bambino e anche da ragazzino, era normale come tutti i suoi compagni, a parte lo studio in cui, come abbiamo detto, era bravissimo. Amava giocare e partecipava a tutte le manifestazioni come il regime di allora pretendeva dai ragazzi. Così il sabato, quando si facevano le sfilate e le esercitazioni con le divise da Balilla, egli era là a fare tutto quello che gli imponevano di fare. Come ho già detto, amava giocare, ma a quei tempi i giocattoli non c'erano e per poterlo fare se li doveva costruire. Infatti egli s'ingegnò e si fece un carroccio di legno, assemblando alcuni pezzi di tavole e mettendo sotto due assi e tre cuscinetti a sfera che aveva recuperato vicino a una carcassa di un aereo abbattuto dalla contraerea (siamo nell'anno 1943), l'invasione della Sicilia da parte degli Alleati era appena iniziata. Con quel  giocattolo artigianale egli si divertiva e scorrazzava per le vie in discesa del quartiere e qualche volta, per farmi stare buono, mi faceva montare su e mi trainava. Allora avevo appena 4 anni, ero tanto felice con mio fratello. Egli aveva passione per tante cose e in particolar modo per le armi e per la vita militare. Io penso che se egli non avesse avuto la vocazione per farsi prete, si sarebbe arruolato per fare il militare. Un giorno si presentò a casa con una bicicletta militare tedesca che alcuni tedeschi gli avevano regalato prima di andare via, perché incalzati dall'arrivo delle truppe alleate. Allora mia mamma lo rimproverò e gli ordinò di riportare indietro la bella bicicletta. Penso anche, che la passione per lingue straniere gli venne proprio in quel periodo: egli cercava di parlare con tutti, sia con i Tedeschi prima e sia con gli Inglesi dopo, e con tutti cercava di farsi capire. Egli, tra l'altro, era molto curioso e quando c'era qualche spettacolo da vedere, faceva di tutto per poterselo godere. Un giorno, prima che una colonna degli alleati conquistasse Piazza Armerina, alcuni militari fecero brillare la polveriera che si trovava a circa 3 km del centro cittadino. Prima dell'esplosione avvisarono per sicurezza i cittadini di abbandonare le case. Carmelo, per potersi godere lo spettacolo dall'alto, salì su l'altura che sovrasta il sito della polveriera. Per lui fu uno spettacolo magnifico e irripetibile. Quando i Tedeschi abbandonarono i territori del nostro comune, sul terreno rimase tanto materiale bellico. C'era di tutto, mezzi da trasporto, carburante, armi e munizioni di ogni tipo. Un giorno mio fratello prese un moschetto, lo caricò e sparò più volte contro i cipressi che in fila delimitavano e ornavano il viale, il famoso viale dei cipressi, così egli sperimentava la forza di penetrazione del proiettile nel legno verde e duro che spesso riusciva a penetrare con un sol colpo due alberi abbastanza robusti.

continua in Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/7

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Fontana Valguarnera/n. 49

Questa è la Fontana/Abbeveratoio Valguarnera n. 49 e si trova all'ingresso Est del centro abitato di Valguarnera Caropepe, quando si proviene da Dittaino. E' a pochi metri dalla via Stazione che porta appunto alla Stazione Ferroviaria ridotta, ormai, in pessime condizioni e, per giunta, a pochissimi metri da abitazioni e condomìni. Avrei voluto pubblicare una foto della Stazione, ma è proprio così mal ridotta che non me la sono sentita per rispetto di tanti Carrapipani¹ che amano la loro cittadina e di tanti che prima passavano di là sulle Littorine. In condizioni migliori invece si trova l'antico abbeveratoio e come si può vedere dalla foto è mantenuto pulito sia all'interno che all'esterno. La vasca frontale che doveva accogliere l'acqua sgorgante da un canale sembra recente, l'altra molto grande invece è quella originale che veniva attorniata da muli, asini e da qualche raro cavallo. 

¹ Anche Valguarneresi.

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Probabile stemma Crescimanno ad Aidone

Chiesa di S. Giovanni Evangelista ad Aidone

Stemma di sinistra sul portale della chiesa aidonese simile a quello piazzese nella foto in basso

Stemma Crescimanno alla Commenda di S. Giov. Battista di Piazza coevo a quello di Aidone

Tra le tante chiese presenti nella cittadina di Aidone (EN), quella di San Giovanni Evangelista¹ (foto in alto) la possiamo inserire tra le più antiche e particolari2. Nel cartello turistico molto generico, a sinistra della facciata, leggiamo in due lingue (italiano e inglese) <<COMUNE DI AIDONE - CHIESA SAN GIOVANNI XII sec. - La costruzione risale all'inizio del XIII secolo (1229), su concessione di Federico II all'Ordine dei Templari. Probabilmente fu eretta da una famiglia nobile locale come cappella gentilizia; successivamente passò ai Cavalieri di San Giovanni di Rodi, quindi a quelli di Malta, il cui stemma è raffigurato sul portale3, e infine, creata commenda, fu data al Principe di Capua>>. Nella semplice facciata in pietra locale si notano quattro stemmi, tutti posti sull'unico portale in pietra bianca e rosa. Lo stemma sulla chiave di volta del portale è chiaramente quello dei Cavalieri Ospedalieri di S. Giovanni Battista di Gerusalemme4 che, da quando si stabilirono nel 1530 nell'isola di Malta, ebbero come stemma la croce bianca a otto punte su campo rosso. Per quanto riguarda gli altri tre stemmi: il primo a destra "inquartato: nel 1° e nel 4° di rosso alla croce d'argento, nel 2° e nel 3° d'azzurro all'aquila spiegata d'oro" potrebbe essere lo stemma di un Gran Maestro dell'Ordine; quello al centro è piuttosto malridotto per fare qualche supposizione; quello di sinistra (foto al centro) invece, si assomiglia tanto allo stemma della famiglia Crescimanno di Piazza (foto in basso): "un leone in piedi d'oro traversato da una sbarra d'oro in campo azzurro". Oltrettutto la famiglia Crescimanno annoverava, tra il 1599 e il 1671, Vincenzo cavaliere e commendatore dell'Ordine degli Ospedalieri di Malta che, alla sua morte, venne sepolto nella Commenda di S. Giovanni Battista di Piazza, dove si può ancora leggere la sua lapide. Inoltre, altri cavalieri piazzesi dell'Ordine Cavalleresco appartenenti alla famiglia Crescimanno come Diego nel 1622, fra Lucio 1701, fra Antonio e fra Pietro nel 1705 e Raffaele, che nel 1793 lo troviamo capitano della galera Vittoria, giustificano la presenza di diversi stemmi di questa famiglia nella Commenda degli Ospedalieri di Piazza, oggi chiamata dei Cavalieri di Malta. Questo stemma, quindi, potrebbe indicarci o che la famiglia nobile locale di cui parla il cartello fosse quella dei Crescimanno o che un appartenente di questa famiglia piazzese fosse un Commentatore della Casa Templare di Aidone. In linea generale, si deduce che gli stemmi sulla facciata della chiesa aidonese non siano stati affissi nello stesso periodo, ma in epoche differenti lungo i novecento anni circa dalla sua costruzione.

1 L'unica fonte che specifica se "Battista" o "Evangelista" è Wikipedia alla voce "Aidone", mentre tra le chiese della Diocesi di Piazza viene menzionata ad Aidone anche la chiesa di S. Giovanni Battista nel Largo Sant'Anna, facente parte della Parrocchia di Maria Santissima di Lourdes.

2 La chiesa si trova lungo la via G. Garibaldi, accanto all'incrocio con la via A. Diaz. Oppure, percorrendo viale Martiri della Libertà, si raggiunge la traversa di via G. Garibaldi, dall'incrocio a 60 mt ca. sulla sx c'è la chiesetta.

3 Nel mese di Febbraio 2017 mi è stato segnalato da alcuni amici aidonesi, con l'invio di una foto, la presenza nel muro esterno a Nord della chiesa (quello di dx) di uno stemma simile, sfuggitomi durante la ricognizione di mesi prima.  

4 Ciò potrebbe far supporre che la chiesa fosse intitolata a San Giovanni Battista e non all'Evangelista. Ho letto nell'aprile 2018 in Sac. Filippo VITANZA, Dai Templari ai Cavalieri di Malta a Caltagirone, Piazza Armerina, Aidone..., Tip. Messina, Caltagirone 2017, che a pag. 54 la Fig. 15, con la chiesa di Aidone, riporta la seguente didascalia <<Aidone: Prospetto della chiesa S. Giovanni Battista con portali e stemmi (2017). La chiesa di San Giovanni attraverso i secoli ha subito diversi rimaneggiamenti: l'ingresso in origine era da lato nord, in pratica l'abside d'un tempo ora è diventata ingresso>>.

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Due trasferte tennistiche

Carmela Minincleri, il Presidente del T.C. P. Armerina Salvatore Lo Bartolo e Marta Lo Bartolo

Giocatrici del T.C. P. Armerina e della Pol. Snoopy Enna

Dopo il mezzo passo falso di sabato 11 giugno u.s., quando le due rappresentanti del Tennis Club Piazzza Armerina, Carmela Minincleri e Marta Lo Bartolo, sono andate a perdere in casa del T.C. Pentagono di Acireale per 2 a 1, ieri in casa della Polisposrtiva Snoopy Enna, sempre per il Campionato a Squadre Femminile D3, le ragazze piazzesi si sono riscattate andando a vincere con un netto 3 a 0. Infatti, la Lo Bartolo e la Minincleri hanno vinto sia i loro rispettivi singolari sia il doppio sul campo comunale coperto di contrada Pisciotto. Il presidente del Tennis Club piazzese Totò Lo Bartolo, esprime il proprio compiacimento per il soddisfacente svolgimento del primo anno di attività agonistica in questa categoria ed è sicuro che i risultati positivi continueranno per l'entusiasmo e la grinta mostrati dalle giocatrici. 

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