O Piazza Antica / 1
Ingresso al Castello Aragonese, XV sec. |
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Ingresso al Castello Aragonese, XV sec. |
Lo stemma sul portale della chiesa del SS. Crocifisso con la scritta in risalto |
Per approfondire e raccogliere altre interessanti notizie sulla chiesa del SS. Crocifisso è consigliata la lettura del libro di Mario Zuccarello, Chiesa Collegiata SS. Crocifisso Piazza Armerina, Ed. Terre Sommerse, Roma 2011, da me consultato per trarre la maggior parte delle notizie riportate sui 4 post.
Lo stemma sul portone principale della chiesa del SS. Crocifisso |
Dopo aver brevemente accennato alla storia dell'edificazione della chiesa del SS. Crocifisso nel più antico quartiere di Piazza, si può benissimo passare a trattare del significato dello stemma che campeggia sul portale principale dell'edificio ecclesiastico che, complessivamente, presenta un rilevante motivo di novità, rispetto alle altre chiese: l'ubicazione della cupola a cilindro non sull'abside ma al centro della stessa chiesa. Questa particolarità, unita alla grandiosità, fa sì che la cupola venga facilmente individuata non da chi sta nelle vicinanze, ma da chi ammira il panorama della città in lontananza¹, da Sud-Ovest. Infatti, chi proviene da Barrafranca, se alza lo sguardo dalla chiesa dell'Indirizzo, le prime cose che nota distintamente sono le imponenti cupole del Crocifisso a sx e, poco più in alto, del Duomo a dx. Ovviamente, se una chiesa viene intitolata al Crocifisso è normale che lo stemma principale racchiuda una Croce, ma in questo caso particolare la troviamo avvolta da un serpente. Per chi non ha dimestichezza con le Sacre Scritture, questa particolarità risulta oscura e di difficile comprensione. Invece, facendoci guidare e, quindi, illuminare da chi le ha già lette e studiate, possiamo arrivare anche noi alla soluzione. Questa la troviamo molto esaustivamente nel libro di Mario Zuccarello, Chiesa Collegiata SS. Crocifisso Piazza Armerina, Storia, segni, tradizione e devozione, Ed. Terre Sommerse, Roma, 2011, pp. 32 e ss.: "Sopra la cornice muraria di pietra arenaria locale del portone principale è situata una scultura di grande valore iconografico e teologico che rappresenta il serpente di bronzo del Sinai, figura profetica della croce di Gesù. Il serpente di bronzo, innalzato da Mosè, si trova nel Libro dei Numeri (21,4-9)".
¹ Se ci avete fatto caso, la stessa considerazione vale per il maestoso campanile della chiesa di San Giovanni Evangelista, non si nota la grandezza se non da lontano, nessuno lo ammira dalle vicinanze. Lo si intravede a stento dal primo tratto della via Umberto, quando si arriva davanti la chiesa del Purgatorio.
(continua)
Chiesa del SS. Crocifisso, quartiere Monte, 1720-1785 |
L'edificazione della chiesa del SS. Crocifisso iniziò nel 1720 per la necessità di sostituire quella dedicata a Santa Domenica, minacciata da imminente rovina perché troppo vicino al pendio (a còsta) a Sud-Ovest dell'antico centro abitato. Questa chiesa, che esisteva sin dal XVI sec. tra le odierne via Santoro e via Campagna San Martino, aveva già una Confraternita col suo stesso nome poi sostituito con quello del Crocifisso miracoloso che ospitava in una cappella al suo interno dagl'inizi del Seicento. Il Crocifisso, scolpito dal maestro Antonio Cultrera, sempre meta di pellegrinaggi, prima era ospitato sull'altare di legno a sinistra dell'ingresso principale della chiesa di S. Nicola di Bari, dal 1651 intitolata alla Madonna della Catena. Nel 1675 Matteo Calascibetta barone di Malpertuso¹ e San Basilio¹ vi istituì, per testamento, un collegio di 12 canonici diretti da un prevosto, volontà poi attuata nel 1698. Successivamente il Capitolo s'ingrandì con 38 Prebendati, 18 Canonici e 17 Sacerdoti. L'abbattimento della chiesa in rovina e la costruzione della nuova su un pianoro più a monte, furono eseguiti, tra il 1720 e il 1785, grazie alle volontà di Paolo Trigona Marchiafava barone di Casalotto². Nel 1777 i componenti della Collegiata della nuova chiesa del SS. Crocifisso raggiunsero il numero di 39 tra Dignità, Canonici e secondari. Nel 1813, nella domenica successiva alla Pasqua, un incendio distrusse il principale altare e il Crocifisso, ma la devozione di tutto il popolo in 6 mesi ne riparò i danni, come ci ricorda la lapide in chiesa. Dopo l'erezione della Diocesi di Piazza nel 1817, nella chiesa del Crocifisso rimase la Collegiata, prima della nuova Diocesi. Per questo motivo e per il fervore cristiano del popolo, sempre vivo durante la Quaresima e la Settimana Santa, il vescovo Mons. Sturzo (1861-1941) la eresse nel 1934 a Parrocchia che, allora, comprendeva ca. 3.000 anime.
¹ Oltre a questi feudi, nei pressi di Nicosia (EN), il barone Matteo possedeva quelli di Sabuci, in territorio di Lentini e Limuni, in territorio di Francofonte.
² In realtà il nome completo del nobile-benefattore era Pietro Paolo barone di Casalotto e Scarante ed era il III figlio di Francesco Trigona Miccichè barone di Spedalotto e Cugno sposato con Rosalia (Maria?) Marchiafava, baronessa di Scaletta e Casalotto, originaria di Calascibetta.
(continua)