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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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Maledetta fu la carrozzella

 
Questo racconto di Camilleri, che oggi l'amica Maria Assunta ha appositamente riportato su un social network, era la nostra giurnàda dî mòrti. Niente da aggiungere a tante identiche emozioni fanciullesche se non l'oggetto che, in un certo senso, mi fece diventare adolescente tutt'una volta, rovinandomi. Il giorno prima dî morti, mentre rovistavo nell'armadio della camera da letto dei miei genitori, non ricordo il motivo, come se ce ne fosse stato bisogno per rovistare in giro, alzando una falda di un cappotto, gli occhi mi caddero su una ruota, come quella della carrozzella nella foto. Quella cosa che luccicava, faceva parte del regalo dî morti per una delle tante mie cugine, che i miei genitori avevano pensato di nascondere. Per qualche giorno mi tenni il segreto, per gustarmi come gli anni precedenti il mio fucile e la mia pistola da cawboy sparando a destra e a manca, ma poi non resitetti più e, incoscientemente e maledettamente, lo svelai ai miei. Che mai l'avessi fatto: f'nìnu i regàli dî morti, FOREVER! 
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it   

Sfogo sentimentale

 Che cosa c'è di più cordiale e piacevole di una rimpatriata tra compagne di classe? Eccovi lo sfogo sentimentale in gallo-italico maccheronico di una di loro.
 
A R'patriàda
 
E cu mai l'avissa dit?
Dop tant'anni ch' nan n' frequentav'mu 
D' r'truvarn staséra zzà
S'ttati 'ntornu a sta bedda tavula 'mbandita.
 
U cor cuntent
Mutu p' l'emozion e a vocca
 Cu tanta vogghia d' parrè
D' cunters d' l'anni passadi 'nsemu
Sovra i banchi d' scola
Quann 'npoch ciù ranni d' carusetti
L'un'ca preoccupazion,
Appena u professur d'sgeva "Ora interroghiamo",
Era codda d' mucciars
Darrera i spaddi d' cu ggh' stava s'ttat davanti
P' nan s' fè 'ngagghièr.
 
Bellissimi quegli anni
Ma u tempu passa 'ncurrenn
S' crisc, ognun fa a so strata
Cu pigghia d' zzà cu pigghia d' ddà
E i cumpagni d' scola, non tutti però, 
S' perdunu d' vista.
Quarch'dun poi s' n' va fora d' Ciazza
E dda resta p' travagghiè
Mentr u temp passa e i r'gordi s'annebbianu
Mancumal c'ogn'ann r'torna puntual
U mis d'aost
E altrettanto puntual
R'torn'nu chiddi ch' s' n'avn'annat.
 
Accuscì, cam'nàn pi strati d' Ciazza
Tuttu u passat r'torna 'nmente
E s' cumenza a sprè d' 'ncuntrè cost o codd
E cussà com s'ha fatt, cussà s' s'ha spusat, 
S' gghiav' figghi o n'put'?
Poi... ciau ciau, na stritta d' manu
Nbasciun e "N v'duma u pross'm aost".
Ma dall'altr'ann, p' gnautri quattru cà pr'senti:
Rosa, Annetta, Daniela e Rosalba, nan è ciù accuscì.
Nan basta ciù 'ncuntrers pa strata.
N'corp di telef'nu
E u quartett di beddi cumpagni d' scola,
(S'è p' coss: gghiù poi dì ch'è 'nbeu quartett)
S' riunisc', cùi rispettivi consorti,
P' passè na bedda s'rada all'insegna di r'gordi.
Accuscì, tra 'na p'zzetta e 'ncioccolattinu
S' parra du tempu ch' fu
Còm d'jeva a canzuna,
"Ch' passa e nan torna ciù".
Cussà s' poi è veru?
 
 
Rosalba Termini, novembre 2015

Gaetano Masuzzo/cronarmerina

 
   
  

Lo stemma del Crocifisso/1

Facciata chiesa del SS. Crocifisso al Monte, XVIII sec.
Stemma sul portale principale della chiesa SS. Crocifisso
Stemma con la scritta in risalto
Ormai quando guardo una strada, una chiesa, un monumento di Piazza, non mi accontento più di ammirare l'insieme, ma l'occhio allenato mi fa osservare anche i minimi particolari che, di solito, non si notano se non quando si opera un restauro ravvicinato. Questo è accaduto l'altro giorno, mentre mi trovavo davanti la chiesa del SS. Crocifisso nel quartiere Monte. Quando lo sguardo si è posato sullo stemma che sovrasta la cornice del portale principale, la prima cosa che mi ha incuriosito è stata la Croce avvolta da un serpente. Ho scattato alcune foto con la fotocamera che porto sempre dietro e, una volta a casa, le ho scaricate sul computer. Inizio la ricerca per comprendere cosa possa significare quell'abbinamento Croce-sepente. Mi faccio qualche idea, ma per essere più sicuro attendo qualche "illuminazione". Intanto nell'ingrandirle scopro che la Croce col serpente è circondata da una scritta, mai notata prima a occhio nudo. Mi fornisco di fotocamera più potente e ritorno al Monte. Dalle nuove foto salta subito agli occhi che intorno allo stemma c'è scolpita questa scritta:
 
QUI PERCUSSUS ASPEXERIT VIVET N. XXI¹
 
Nel frattempo incontro il diacono Mario Zuccarello, al quale pongo qualche domanda in merito. Lui immediatamente mi segnala che già nel suo volume Chiesa Collegiata SS. Crocifisso Piazza Armerina, Ed. Terre Sommerse, Roma, 2011, pp. 32-34, aveva spiegato cosa significasse quella Croce avvolta dal serpente, ma della scritta non ne sapeva l'esistenza. 
Ebbene, la scritta scolpita, che io ho messo in risalto utilizzando il programma di grafica digitale Paint (foto in basso), confermava l'intreressantissima spiegazione di Zuccarello che vi proporrò nel prossimo post, tra qualche giorno.
 
¹ Dell'esistenza del puntino scolpito tra la "N" e il numero romano "XXI" non sono sicuro, si dovrebbe salire lassù in alto per constatare da vicino.
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

Nuova Corale Polifonica

Don Enzo Cipriano (1941-2012)*
 
Nuova Corale Polifonica intitolata a Don Enzo Cipriano
E' stata recentemente costituita in Piazza Armerina, la Corale padre Enzo Cipriano. L'intitolazione vuole essere un omaggio per manifestare l'affetto dei soci fondatori verso l'amico Sacerdote e per raccoglierne l'eredità spirituale ed artistica. La finalità della corale, è quella di crescere professionalmente migliorando l'abilità nel campo della polifonia, musica particolarmente coinvolgente per l'armonico ma indipendente sviluppo delle varie voci (e perciò anche segnatamente indicata per favorire l'aggregazione, la comunicazione e il lavoro di gruppo) oltreché straordinariamente capace di elevare l'animo con le conseguenti implicazioni liturgiche e religiose. I componenti del coro, di cui è presidente la signora Marinella Neri, sono diretti dallo stimato Maestro di musica Giuseppe Sanalitro e accompagnati dal giovane, ma non meno apprezzato, Maestro Gianluca Furnari. Il coro è attualmente formato da oltre 20 componenti, ma ne potranno far parte tutti coloro che, amanti del bel canto, siano dotati di attitudini canore. La nuova Corale farà la sua prima esibizione presso la chiesa parrocchiale di San Pietro in Piazza Armerina in occasione del tradizionale concerto di Natale. Don Enzo rivive nel nome della Corale grazie anche alla generosa disponibilità del Parroco don Ettore Bartolotta, che ha permesso l'utilizzo dei locali della chiesa Maria Santissima delle Grazie in Piazza Armerina.
 
* Padre Vincenzo Cipriano, sacerdote nel 1965, è stato parroco della parrocchia "San Pietro" di Piazza Armerina dal 1980.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina   
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