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Gaetano Masuzzo

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5° Santo Compatrono

S. Giovanni di Dio
Stemma dell'Ordine Fatebenefratelli

5° Santo Compatrono di Piazza, S. Giovanni di Dio

Nel 1680 l'Ordine dei Fatebenefratelli, che dal 1648 cura la gestione dell'Ospedale cittadino, ottiene dal Magistrato Urbano che il Beato Giovanni di Dio, fondatore dell'Ordine, sia proclamato Santo Compatrono della Città. In effetti Giovanni di Dio è stato beatificato nel 1630 e sarà canonizzato Santo da papa Alessandro VIII tra 10 anni, nel 1690. Giovanni di Dio, al secolo Juan Ciudad, era nato in Portogallo a Montemor-o-Novo (Montemaggiore Nuovo) nel 1495 ed era morto in Spagna, a Granada, l'8 marzo 1550. Dopo aver partecipato ad alcune battaglie come soldato di Carlo V, vagò per mezza Europa sino a quando si stabilì a Granada a vendere libri. In seguito a una grande crisi di fede distrusse la libreria e si mise a vagare per le strade rivolgendo ai passanti la frase che divenne l'emblema della sua vita "Fate del bene fratelli, a voi stessi". L'Ordine dei Fatebenefratelli nato nella prima metà del XVI secolo, divenne una comunità vera e propria nel 1572 con l'assunzione della regola di Sant'Agostino, ma fu riconosciuto nel 1586. Emblema dell'Ordine è la melagrana, simbolo della città di Granada, sormontato da una croce, scelto dal Santo dopo che egli s'imbatte in un bimbo che, mostrandogli una melagrana con una croce nel mezzo, gli dice: "Granada sarà la tua croce".  
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5^ Veduta della Città

Veduta della Città da Est antecedente il 1628
Questo è il secondo disegno trovato tra gli scritti del canonico Filippo Piazza (1884-1959) che ripropone un'altra veduta della nostra Città nuovamente da Est, cioè dall'alto del quartiere Casalotto. Non si conosce l'autore, ma il periodo si riferisce a prima del 1628 perché propone ancora la vecchia Chiesa Madre con le absidi che verranno demolite tra il 1628 e l'anno successivo e, nel contempo, verrà realizzato il corpo del presbiterio. Il panorama è lo stesso delle prime tre vedute di cui ho già parlato. Al centro la grande porta di S. Giovanni Battista con accanto la chiesa di S. Stefano fuori le mura. Sempre al centro la grande strada, oggi via Garibaldi, che porta sino in piazza Maggiore o, com'era chiamata dal 1569, foro Pescara, in onore della visita del viceré di Sicilia Ferdinando de Avalos marchese di Pescara. A sx della grande strada lo spiazzo del piano del Patrisanto (Teatini), poi il Castello Aragonese, a dx in senso orario la Chiesa Madre in trasformazione, col campanile disegnato dietro la chiesa e senza la cupola. Poi la chiesa col convento di S. Francesco, scendendo a dx la porta Castellina con la torre accanto e, per finire, la Commenda di S. Giovanni Battista col Campanile, oggi scomparso.
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L'orologio degli Angeli

 

Nella mia recente visita al Museo Diocesano per la mostra "Videro e credettero" ho trovato, messe ben in evidenza, le campane dell'orologio meccanico della chiesa degli Angeli Custodi. La campana di dx riporta l'anno 1668, quella di sx il 1721. La costruzione della chiesa iniziò nel 1660 e dalla lapide posta sul portone principale apprendiamo che il completamento della fondazione, voluta dai fratelli Francesco e Gaspare Seggio, avvenne nel 1678. Pertanto le campane che segnavano il tempo ai nostri avi abitanti in quella zona centrale dell'antico quartiere Monte, sono di quel periodo, proprio di 350 anni fa. Chissà quanti rintocchi e di tutti i generi?

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