Oggi Sant'Antonio Abate In evidenza
Il 17 gennaio a Piazza Armerina, in omaggio al Santo protettore degli animali, innanzi alla chiesa di Sant'Antonio Abate (m. 356 d.C. ca.), in primo piano nella foto proprio attaccata a quella di San Vincenzo Ferreri al Seminario, si riunivano i burgèsi (coloni)¹, i massèri (massari) e i v’ddài (i contadini) che portavano le bestie da lavoro, asini, muli e cavalli, e cani, pecore, capre per farli benedire. Il prete, subito dopo la benedizione, metteva sulla fronte degli animali una grande immagine del Santo, che sarebbe rimasta appesa per tutto l’anno sul muro della stalla, a difesa della salute degli animali e dell’economia del padrone. La chiesa di Sant'Antonio Abate già risultava costruita nel 1313 e, dopo tanti anni di abbandono, nel 2000 sono iniziati i restauri, da pochissimo ultimati. Esisteva un’altra chiesa, sempre di quel periodo, dedicata a Sant'Antonio Poverello al Casalotto che era anche una Commenda dei Cavalieri di Malta, mentre quella di recente costruzione (dal 1971 al 1974) è dedicata a Sant'Antonio da Padova (1195-1231), e si trova nell’ex piazza Stazione Ferroviaria o piazza Senatore Marescalchi. A proposito di massèri a Piazza esiste una Casa-Museo del Massaro in via Garibaldi 57/a che fa "toccare con mano" la vita non tanto comoda dei nostri antenati, facendo fare un viaggio nel tempo andato.
¹ Da non confondere con burghèsi = borghesi.
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