Conventi Francescani sfortunati/1
Affresco del portico nel convento francescano di S. Maria di Gesù |
Affresco nel portico del convento francescano di S. Pietro |
C'è un'esistenza e una sorte parallela tra i due Conventi dei Frati Minori (Francescani) Osservanti della nostra Città. Quello che da un'altra parte sarebbe stato un grandissimo bene culturale da difendere, tutelare e sfruttare, in tutti i sensi, da noi è stato così brutalmente depauperato da farlo ridurre letteralmente a pezzi. Basta dare un'occhiata alle due foto per rendersi conto del delitto che tutti noi piazzesi (notare la lettera "p" minuscola) abbiamo commesso, o quanto meno ne siamo stati i testimoni oculari impassibili, ma ugualmente colpevoli. Soprattutto negli ultimi cinquant'anni, quando la scusa dell'ignoranza non c'era più perché tutti acculturati da sentirci cacòcciuli e quindi ancora poteva essere fatto qualcosa per salvare questo inestimabile patrimonio. Vite parallele dicevo, perché i due conventi, pur essendo lontani 4 Km. e pur essendo stati fondati a quasi 100 anni l'uno dall'altro, hanno conosciuto i medesimi periodi felici e infelici. Quello di S. Maria di Gesù, nasce nei primi decenni del Quattrocento come luogo per anacoreti, pronti a "osservare" in maniera quanto più rigida la regola di S. Francesco. Quello di S. Pietro più vicino al centro abitato, anche se sempre fuori le mura, nasce nel 1500 per l'aumento delle vocazioni e per le precarie condizioni dell'altro che risulta distante, solitario, scomodo e alquanto umido, anche se conosciuto in tutta l'Isola come nidus et Seminarium Santorum. Quasi mezzo secolo dopo, mentre quello di S. Maria di Gesù in precarie condizioni, ritorna nidus di pochi frati che vivono e muoiono quasi tutti in odor di santità e chiari miracoli, quello di S. Pietro è ampliato per il crescente patrimonio che accumula. Dopo qualche decennio (1567), il convento di c/da Rambaldo è la sede siciliana dove si discute sul ripristino della Riforma, che gli Osservanti ritengono necessaria per recuperare la diminuzione delle vocazioni avvenuta nel frattempo. Nel 1578 già si vedono gli effetti della Riforma voluta dagli Osservanti più rigorosi: aumentano così tanto le vocazioni in tutta la Sicilia da ottenere l'autorizzazione a continuare l'esperimento oltre che nei due conventi piazzesi, anche nei due di Agrigento e in quello di Palermo. Il maggior numero dei frati toccati dalla vocazione, sollecita nel convento di S. Maria di Gesù lavori di risanamento e riadattamento, mentre in quello di S. Pietro si lavora per un nuovo e più ampio dormitorio. (continua in Conventi Francescani sfortunati/2)
cronarmerina.it