Giovani piazzesi da ricordare sempre/2 In evidenza
Monumento ai Caduti di Tutte le Guerre di Piazza Armerina
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(dall'1) L’altra figura, che sovrasta quella del soldato (nella foto al n. 1), è la personificazione femminile che incarna la Madre Italia o la Vittoria, che incita e consola il proprio figlio ponendogli la mano sinistra sulla spalla. Le due figure, con ai lati due aquile (n. 2) dentro due corone di alloro¹, una lanterna per lumini sulla destra in bronzo (n. 3) e la colonna col braciere (n. 4), sono sostenute da una alta base circolare in marmo divisa in quattro sezioni (n. 5) separate da altrettanti montanti (n. 6). Ogni sezione è composta da 2 pannelli (n. 7), ognuno dei quali comprende due colonne di 16 nominativi di soldati piazzesi morti nella Prima Guerra Mondiale in ordine alfabetico, per un totale di 256. In questo numero sono compresi i 2 soldati (Arena Primo m. 1916 e Mellia Gaetano m. 1918) dei 3 caduti scolpiti sulla lapide affissa sopra la porta d'ingresso all'interno dell'atrio dell'ex I.T.I.S. oggi Sede di Uffici Comunali (il terzo, il sergente maggiore automobilista Paladino Enrico, morì nel 1928 "travolto da un autocarro"). A questi bisogna aggiungere il nominativo, sempre della 1^ G.M., scolpito sul lato dx del 1° montante laterale destro (n. 6), “SOLDATO CALOGERO NATOLA DI PIETRO” e i 30 nominativi scolpiti nel montante centrale posteriore tra due teste di leone, sempre di caduti nella prima Guerra Mondiale, ma non in perfetto ordine alfabetico. Inoltre, alla piccola e centrale targa/lapide originaria (n. 8) che ricorda il “GENERALE ANTONINO CASCINO” (e così sono 288² della 1^ G.M.) sono state aggiunte successivamente altre 4 lapidi in marmo. La prima (n. 9) al centro del montante frontale, tra due teste di leone, che ricorda le “MEDAGLIE D’ORO V.M. GEN. ANTONINO CASCINO, TENENTE GUSTAVO ROCCELLA, AMM. GIUSEPPE PIETRO LA MARCA, PIAZZA ARMERINA, AI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE”. Sempre nella parte frontale ma in basso a sinistra e a destra, 2 lapidi (n. 10) con rispettivamente 62 e 61 nomi di caduti nella 2^ G.M., e nella parte laterale a sinistra troviamo la 5^ e ultima lapide (n. 11) posta successivamente con 12 nominativi di caduti nella 2^ G.M. (di cui si possono trovare gli elenchi nei due post già in questo sito Chi vince e chi perde?). Ma, grazie alle segnalazioni nel post Chi vince e chi perde? 1 vengono aggiunti altri 2 nominativi, sempre di caduti nella 2^ G.M., Cagno Giovanni e Fauzia Salvatore e, in Chi vince e chi perde? 2 vengono aggiunti altri 2 nominativi della 2^ G.M. (Lauto Filippo e Suffanti Michele) per un totale complessivo 141. Nella parte posteriore, a sinistra della base della colonna che sostiene il braciere (freccia n. 12), c’è scolpito il nome dello scultore che eseguì l’opera monumentale “SCU. ANDREA MANZELLA”. Lo scultore si trasferì a Piazza Armerina da Palermo nel 1924 per realizzare l’opera, che venne inaugurata il 21 giugno 1925. Coordinatore dei lavori fu un altro palermitano che poi decise di stabilirsi definitivamente a Piazza, il marmista allievo a Palermo del Manzella, Giovanni Giudice (1897-1966), nonno materno dell’ex sindaco di Piazza, Carmelo Nigrelli. Quindi, tirando le somme ci sono scolpiti 288 nomi di soldati piazzesi caduti nella 1^ G.M. e di 141 nella 2^ G.M. Ma a questi 141 deve essere sottratto il nominativo dell’ammiraglio e partigiano Giuseppe La Marca Medaglia d’oro al V.M. per la Resistenza contro i tedeschi che, nato nel 1905, morì nel 1989. Pertanto il totale dei morti piazzesi durante le guerre ivi scolpiti è 428 (288+140). Tra questi troviamo sia il partigiano Principato Salvatore (1892-1944) e sia il finanziere Parasole Santi (o Santo) morto nel 1944 tra i caduti della RSI. Però, a mio parere, occorre aggiungere anche gli altri 11 piazzesi della Repubblica Sociale Italiana (RSI) caduti tra il 1944 e il 1945, per i motivi che ho esposto nel mio post Chi vince e chi perde? 4 e ultimo. Pertanto si arriva a un totale di 439 (288 nella 1^ G.M.+151 nella 2^ G.M.) figli di Piazza caduti perché chiamati a servire la Patria.
¹ L'aquila (rapace invincibile che, nella mitologia greco-romana, era considerato portatore dei fulmini di Giove ma anche protettore da essi) era il simbolo dell'Impero Romano sin dal 102 a.C., quando fu adottata come insegna di guerra delle legioni dal console Gaio Mario durante la guerra contro i Cimbri nell'Italia Settentrionale. L'aquila (l'Impero Romano, l'Esercito Italiano) è circondata, in segno di buon auspicio e allo stesso tempo di conquista, dalla corona di alloro trionfale perché simbolo di gloria, di vittoria, di sapienza, di fama e di onore.
² Durante la commemorazione a Piazza Armerina presso la Commenda dei Cavalieri di Malta in ricordo del Gen.le Cascino nel Cenetenario della Morte il 29 settembre 2017 lo storico Giuseppe Mazzaglia in suo studio, prossimo alla pubblicazione, ha anticipato che il numero esatto risultante dagli archivi del Ministero della Difesa è di 304. Pertanto, appena in possesso del volume verranno aggiornati sia il numero che i nominativi dei caduti piazzesi nella 1^ Guerra Mondiale.
(continua)
cronarmerina-it
Commenti
Grazie Gaetano... Vai avanti così!
Eduardo