Altro stemma Sceberras In evidenza
Inquartato, nel 1° d'azzurro a tre stelle a sei raggi, 2° d'argento alla corazza sormontata da un elmo, 3° d'argento a toro rosso, 4° d'azzurro a torre rossa, al piede di rosso triangolo rosso chiaro, il tutto sormontato da copricapo cardinalizio.
Grazie a una foto su un social network che subito si aprono scenari poco conosciuti nella storia secolare della nostra cittadina. L'altro giorno è stata pubblicata questa foto relativa allo stemma affrescato al centro del soffitto di una sala del palazzo conosciuto ai più come Palazzo Starrabba. L'edificio prende il nome da Don Vincenzo Starrabba barone di Scibinasi principe nel 1711 di Giardinelli, che già l'aveva fatto costruire lungo l'odierna via Garibaldi di fronte a quello delle Suore Salesiane di Maria Ausiliatrice. Appunto per la presenza di questo palazzo, la via Garibaldi era stata chiamata sino all'Unità d'Italia del 1861 a stràta ô Prìnc'p (la strada del Principe). Negli ultimi decenni dell'Ottocento il palazzo passa alla famiglia del feudatario Francesco Camerata di Butera che, nel 1898, sposa Girolama Sceberras discendente da un'antica famiglia maltese. Io mi sarei aspettato l'affresco dello stemma degli Starrabba, oppure quello dei Camerata (presente su un altro lato del soffitto), invece ne osservo uno che si assomiglia, solo per due quarti, a quello degli Sceberras e, inoltre, sormontato da un copricapo ecclesiastico. Per quest'ultimo particolare parte la ricerca, chiedendo lumi all'enciclopedico amico prof. Marco Incalcaterra. Lui mi spiega che il copricapo è dovuto alla presenza nella famiglia Sceberras del cardinale maltese Fabrizio Sceberras Testaferrata. A questo punto cerco di spiegarmi tutto lo stemma. Le 3 stelle a sei raggi e la figura, che poi sarebbe una corazza con l'elmo, sulla parte alta, erano già presenti in quello precedente della famiglia Sceberras. Le altre tre della parte bassa, assenti nell'altro stemma, invece rappresentano: il toro che richiama lo stemma della famiglia Testaferrata originaria de La Valletta (città capitale dell'isola di Malta), la torre che rappresenta il castello nel blasone del comune di Butera, di cui era originario Francesco Camerata e, infine, il triangolo richiamante la parentela con la famiglia Trigona in quanto Antonio Sceberras Testaferrata nel 1792 sposa Girolama Trigona baronessa di Montagna di Marzo. Il tutto sormontato dal simbolo ecclesiastico del rappresentante più autorevole e prestigioso appartenente alla famiglia Sceberras di quel secolo (XIX), il cardinale Fabrizio. Pertanto, oltre al cardinale appartenente alla famiglia piazzese Trigona, cardinale Gaetano Trigona Parisi (1767-1837), ne possiamo annoverare un altro appartenente, seppur nato in luogo diverso, a una famiglia piazzese, il coevo cardinale Fabrizio Sceberras Testaferrata (1757-1843) di cui parleremo nella categoria "Vescovi e Cardinali" compresa nella "Storia Ecclesiastica" di questo sito.
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