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Gaetano Masuzzo

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Edicola n. 52

L'Edicola n. 52 prima del restauro

La benedizione di padre Bognanni dell'Edicola n. 52 dopo il restauro

La famiglia Bruno davanti alla loro Edicola restaurata

Questa è l'Edicola Votiva n. 52 nell'elenco del mio censimento e si trova lungo la strada che porta al Santuario di Piazza Vecchia, la 5^ salendo a destra. Nella foto in alto si può vedere com'era prima del restauro quando era della famiglia Falciglia, con un quadro della Madonna di Piazza Vecchia e la semplice scritta W. MARIA. Nella foto in mezzo c'è la benedizione avvenuta domenica 24 aprile dell'anno scorso, quando la Madonna di Piazza Vecchia è salita per essere custodita per circa una settimana nella chiesa degli Angeli al Monte. Nella foto in basso troviamo gran parte dei componenti la famiglia Bruno all'ingresso della loro azienda e all'Edicola dove, in mattoni di ceramica dell'artigiano piazzese Giuseppe Liguori, è ben rappresentato il quadro della Madonna di Piazza Vecchia. Dai loro volti traspare la soddisfazione di aver fatto un bel lavoro in onore della Madonna che ogni anno passa due volte, portata in spalla, davanti la loro bella Edicola Votiva.

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Edicola n. 51

L'Edicola Votiva n. 51 la consideriamo la 4^ a destra salendo la strada che porta al Santuario della Madonna di Piazza Vecchia e si trova al di là del cancello (foto sopra) accanto al quale c'è l'Edicola n. 50. E' sempre della famiglia Rosagrata/Gagliano e, da dietro il cancello chiuso, si intravedono dei vasi con mazzolini di fiori e un'immagine mariana.

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Fontana piazza Gen. Cascino/n. 54

Questa è la Fontana n. 54 del mio censimento ed è quella che era presente negli anni Sessanta nella piazzetta antistante a quella che ospita il monumento al Gen.le Antonino Cascino. È una foto scattata in estate e si vedono i tavolini del bar Tre Stelle con un ombrellone per farne una cartolina. La fontana in marmo non era una vera e propria opera d'arte, formata da alcuni parallelepipedi, alcuni dei quali per contenere delle piante, con uno più alto al centro di circa 3 metri con una scultura a forma di lanterna sulla sommità e un altorilievo in ceramica di color verde per tutta la lunghezza nella parte di fronte al monumento dell'eroe della 1^ Guerra Mondiale, che qui non si vede perché riprende la parte rivolta a Sud (nella foto del prossimo post sarà più visibile). Era una fontana che sin dai primi giorni non fu trattata bene dai Piazzesi. Quasi sempre senza acqua, non ospitò alcuna pianta, in cambio era usata dai soliti "buontemponi" come cestino della spazzatura. Piena di cartacce, bottigliette di birra e altro era usata anche come palestra per salti dal bordo ottagonale alla base centrale, dalla quale, da alcuni fori, dovevano uscire gli zampilli d'acqua. Fu realizzata da un progetto del Prof. Gioacchino FONTI (1926-1994)¹, con le offerte inviate dagli emigrati piazzesi in America. Sulla sinistra si intravede un autobus bianco, che ricorda quello, forse è proprio quello, della ditta MARTELLO che ci portava le domeniche d'estate al lido La Conchiglia, per trascorrere giornate indimenticabili al mare, al sole e sulle sabbie d'oro di Gela.

¹ Insegnante, poeta e pittore nato a Caltanissetta è anche l'autore del Vocabolario Gallo-Italico, idioma parlato a Piazza Armerina, LALLI EDITORE, FIRENZE 1990.

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