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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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Traduzione Sp'ttànn l'incòntr

A dx in primo piano dov'erano i laboratori di chimica dell'I.T.I.S.

Traduzione de "Sp'ttànn l'incòntr"

Pressapoco una cinquantina di anni indietro

Ancora giovinetti nel laboratorio di chimica

Col camice bianco e le orecchie attente a quello che il professore

Gli diceva per farli diventare grandi

 

Ora uomini fatti ancora in piedi e con la mano tesa per salutarsi

Gli occhi negli occhi per riconoscersi

Perché dopo tanti anni la fisionomia di qualcuno

E' cambiata e non è più quella di una volta

 

Ma un'occhiata non basta per indovinare una vita intera

Del vecchio compagno di scuola che hai davanti

Per questo aspettando l'incontro ognuno si è preparato

Una lista di domande per sapere tutto di tutti

 

Che lavoro ha fatto nella sua vita

Se si è sposato o è rimasto scapolo

Se ha figli e nipotini

E dove sta di casa

 

Mentre le domande e le risposte

Si affollano nella mente di ognuno

Gli occhi della fantasia volano indietro

Negli anni della bella gioventù

 

Ed entrano nell'aula della scuola

Dove ventitre studenti ancora giovani

Davano già dimostrazione

Del proprio sentimento

 

Sembra di vederli come fosse ora

Là seduti sul banco

Guarda c'è l'ironico l'impegnato il sobrio

Il positivo il rispettoso il diplomatico

 

Lo spontaneo il paziente il più giovane

Il volitivo il pratico il posato il socievole

Il serio l'introverso l'allegro

Il misterioso l'aristocratico il più anziano

L'autorevole l'elegante lo scherzoso il furbo

 

Chissà se sono rimasti così o la vita li ha cambiati

Per ora basta fantasticare

Meglio che torniamo coi piedi per terra

E con un bel bacione inizia la vera presentazione

 

Ma non alla cieca meglio chiamare l'appello

L'abbiamo qui bello e pronto

E se qualcuno non risponde... peccato

E' perché la vita se l'è portato via

 

Ma l'abbiamo nominato lo stesso

Per sentirlo ancora tra noi

E ci sono per davvero

Cominciamo...

 

Rosalba Termini, marzo 2016

cronarmerina.it

 

 

 

 

2008 Pubblicazione di "CRONOLOGIA"-1

Sono trascorsi otto anni da quando ho pubblicato il mio volume Cronologia civile ed ecclesiastica di Piazza e dintorni, Edizioni Novagraf, ASSORO 2008,  e desidero riproporvi quello che c'è scritto sul risvolto anteriore di copertina.

<<Su Piazza Armerina sono stati scritti molti libri, in varie epoche e di diverso spessore storico ed ecclesiastico. Ogni libro ha cercato di ampliare e/o completare quello che il precedente aveva lasciato in sospeso, toccando temi che il più delle volte avrebbero lasciato il lettore con più di un legittimo interrrogativo. In questa trattazione l'autore si è "limitato" a raccogliere quante più notizie storiche della propria città e, fissandole bene nel contesto storico-geografico regionale ed oltre, ha cercato di eliminare, il più possibile, facili e atavici equivoci. Questo attento lavoro è stato condotto per la prima volta in maniera cronologica che, attraverso un indice abbastanza completo e preciso, rende agevole la risocstruzione storica dell'argomento che più incuriosisce ed appassiona, permettendo a chiunque un affascinante viaggio nelle proprie tradizioni ed origini>>.

N. B. Chi volesse acquistare il libro può farlo presso la Cartolibreria Armanna, via Remigio Roccella 5, Piazza Armerina, oppure può contattarmi personalmente. 

cronarmerina.it

1925 I Commercianti a Piazza/15

(dal Post 14)

Sull'Annuario Commerciale del 1925 ancora queste sottoelencate Ditte di Piazza Armerina

TABACCHI

CONTI

DI CARLO

LO JACONO

MANCUSO

MESSINA

RIZZO

SCROPPO


TAPPEZZERIE

UNIONE MECCANICA DEL LEGNO - Viale Costantino¹


TEGOLE

CONTI CONCETTO²

CONTI VINCENZO³

ZALFINO FRATELLI4


TESSUTI

CIRRONE CARMELO5

CIRRONE LUIGI5

CRISTIANO FRANCESCO6

DE FRANCISCI GAETANO

GRAZIANO RUGGERO7

MERCOLA GIACOMO

NOCERA RAFFAELE8

PELLICANI ROSARIO9

SAVARESE AIELLO GAET.8


TIPOGRAFIE

BOLOGNA STEFANO10

GIOVENCO eredi Pietro11

¹ La troviamo anche nell'AMMOBIGLIAMENTI COMPLETI.

² Anche nelle STOVIGLIE.

³ Lo troviamo anche tra i CEREALI e nella FRUTTA SECCA.

4 Doveva essere ZAFFIRO e li troviamo anche nei LATERIZI e nelle STOVIGLIE.

5 Erano fratelli, il negozio di Luigi, che era compare di battesimo di mio nonno Tatano Marino, era in via Umberto 40. Quello di Carmelo era in via Umberto 41/43.

6 Era originario di San Michele di Ganzaria e il negozio l'aveva in via Umberto 39.

7 Il negozio era in via Umberto 47, dove poi ci fu quello del signor Guardabasso.

8 Il suo negozio era in via Umberto 41/43 dove c'era stato quello del Sig. Savarese Aiello Gaetano. Successivamente Nocera si trasferì in via Roma 70 per aprire una piccola pellicceria.

9 Il cognome esatto è PELLICANO e il suo negozio si trovava in via Umberto 17. Fu il primo a Piazza a possedere un'auto "Balilla" nel 1937. In seguito il negozio venne gestito dal sig. Lo presti.

10 Forse la tipografia si trovava già in Largo Sant'Onofrio, nell'edifico del Monastero di Sant'Anna.

11 La tipografia si trovava in via Sant'Anna (notizia tratta da una pagina di giornale datato 1903).

(continua)

cronarmerina.it

Come doveva essere

Antico dipinto della Madonna del Gorgo Nero, XII sec.

Madonna del Gorgo Nero, Luigina RECH

Tra le 100 chiese elencate nel mio volume Cronologia civile ed ecclesiastica di Piazza e dintorni del 2008, avevo posto tra le 5 chiese urbane abbattute anche quella intitolata alla Madonna del Gorgo Nero. Questa era una delle due chiesette situate nel Borgo del Patrisanto, oggi Piano Teatini, prima fuori le antiche mura della Città. Notizie di questa chiesa si hanno a partire dal VI - VII sec. quando il borgo era abitato da gente greca e, successivamente, da quando iniziò a custodire il dipinto nella foto in alto. Per questo motivo la chiesa, prima dedicata genericamente a S. Maria, iniziò a essere chiamata Chiesa della Madonna del Gorgo Nero¹. Alla Madonna fu dato questo nome perché poco vicino la chiesetta c'erano alcune sorgenti di acqua termale e solfurea, quindi nera e puzzolente, che il popolo chiamava "Gorgo Nero". L'acqua di queste sorgenti confluiva nelle vasche della zona sottostante ove veniva utilizzata per bagni termali e terapeutici nella cura della pelle. Per questo motivo la zona venne chiamata "Altacura" poi trasformatosi anche in "Taccura". Di questo pozzo e di altri presenti nel nostro territorio ne parla anche il geologo francese Dèodat de Dolomieu di passaggio nella nostra città nel 1791 (leggere la nota 3 in Edicola n. 33). Ovviamente nessuno, tranne i nostri antenati di tanti secoli fa, aveva visto il dipinto coi colori originali. Neanche l'ultimo restauro era riuscito a ricomporli in minima parte, tanto era in pessime condizioni. Invece, domenica scorsa, visitando la mostra Giubileo Straordinario degli Artisti, Gli splendori della Misericordia al Museo Diocesano di Piazza Armerina, accanto alla teca con l'antico dipinto ho trovato la sua riproduzione (foto in basso) eseguita dalla pittrice Luigina RECH. L'artista di Orte (VT) che vive e lavora a Roma, ha ridato sapientamente luce e colori a tutto ciò che ormai era irrimediabilmente conforme al pigmento indicato nel nome dell'opera, nero. Mi ha fatto un certo effetto scoprire finalmente i tanti elementi essenziali del dipinto (oltre ai volti della Madonna e del Bambino, il libro nella mano sinistra del Bambino, la croce sul velo che copre la fronte della Madonna, la stella sulla spalla della Madonna indicata dalla mano destra del Bambino) mentre prima era già difficile scorgere quel poco che rimaneva dell'immagine complessiva. Anche se non dipinta su tavola, l'opera ha tutte le caratteristiche delle icone, raffigurazioni sacre dipinte su tavole prodotte nell'ambito della cultura bizantina per la quale ogni suo elemento pittorico assume un significato teologico particolare, persino nella preparazione e nel materiale utilizzato. Concludo ricordandovi che il culto religioso della Madonna è tipicamente bizantino e si diffuse in tutti i territori sottoposti ai Bizantini, pertanto anche in Sicilia si diffuse il culto religioso della Madonna dell'Itria², abbreviazione dell'antichissimo titolo bizantino di Odegitria o Odigitria, che gli imperatori di Costantinopoli diedero alla Madonna come "guida nel cammino della vita" (Madonna del Buon Cammino). Per i Siciliani era un culto così importante che a Roma, nel 1593, gli abitanti originari dell'Isola ivi residenti intitolarono sia la loro confraternita/congregazione, fondata per visitare gli infermi e soccorrere i bisognosi in specialmodo "connazionali" di passaggio, sia la chiesetta/ospedale, oggi in via del Tritone 79, alla Madonna dell'Itria detta di Costantinopoli.

¹ In qualche testo anche "della Fonte di Vico" riferendosi alla fonte presente in questo "borgo" abitato da gente greca allora fuori le mura.

² A Piazza esiste la chiesa di fine Cinquecento inizio Seicento a pochi passi dalla piazza Garibaldi, scendendo verso il quartiere Canali. Dal dicembre 2007 la chiesa, dopo aver subito un crollo di un'ala per le abbondanti piogge, è stata chiusa al culto. Nel giugno del 2014 si è aperta anche una voragine ai piedi dei puntellamenti che sorreggono il fianco della chiesa crollata precedentemente. Dal primo crollo la via Itria è rimasta chiusa creando disagi enormi agli abitanti di quella zona. Dopo nove anni tutto è fermo. Tutto tace, inesorabilmente.

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