Il cardinale Gaetano Trigona Parisi (1767-1837)
La 3^ Personalità di grande importanza in ordine cronologico (dopo gli arcivescovi di SR Matteo Trigona Palermo e Filippo Maria Trigona Bellotti) tra i prelati appartenenti alla famiglia piazzese dei Trigona è mons. Gaetano Maria Giuseppe Benedetto Placido Vincenzo Trigona e Parisi dei baroni di Sant'Andrea. Nato il 2 giugno 1767 dal matrimonio tra Stefano Trigona e Costa (De Rodriguez) barone di Sant'Andrea giurato e senatore di Piazza nel 1758 e 1761 e una componente della famiglia Parisi, che annoverava in quel periodo un Officiale del Monte di Pietà, un Vicario ecclesiastico della Città e un notaio, Gaetano Maria divenne sacerdote nel 1791 iniziando a predicare in giro per l'Italia. Chierico della Collegiata del SS. Crocifisso di Piazza, passò poco tempo dopo al Duomo dove fu Prevosto e nel contempo ricoprì la carica di Consulente ovvero Consigliere comunale (il fratello Felice era Senatore comunale), nel 1816. Assunto alla sede episcopale di Siracusa, dal suo lontano parente mons. Filippo Maria Trigona Bellotti (1735-1824), come Vicario e Visitatore generale nella diocesi per sette anni, il 21 dic. 1818 fu nominato, da papa Pio VII (1800-1829), I Vescovo della nuova (12 sett. 1816) Diocesi di Caltagirone e, per pochi mesi, Delegato (o Vicario apostolico) della nuova (3 lug. 1817) Diocesi di Piazza, sino all'arrivo nel 1819 del I Vescovo di Piazza, mons. Girolamo Aprile Benso (1760-1836). Nel concistoro del 15 marzo 1833 fu promosso alla sede metropolitana di Palermo come Arcivescovo e dopo circa un anno, nel Concistoro del 23 giu. 1834, fu elevato da papa Gregorio XVI (1831-1846) al rango di Cardinale dell'Ordine dei Preti, ricevendo il cappello cardinalizio dalle stesse mani di re Ferdinando II nella Cappella palatina il 10 lug. 1834. Per quanto riguarda l'ultimo periodo della sua vita, riporto la traduzione della lapide (nella foto in basso) esistente nella VI cappella della Cattedrale di Palermo <<Alla memoria imperitura dell'eminentissimo Cardinale Gaetano Trigona e Parisi Arcivescovo di Palermo che, compiuto il 5° anno dell'Arcivescovado in modo santo, a nessuno dei socerdoti cristiani secondo per benefici saggezza cultura giustizia il 7 luglio 1837 nel 72 anno d'età colto da una peste proveniente dall'India, piangendo tutti i buoni cittadini e il clero alla salvezza e al bene dei quali subordinò la propria vita mentre imperversava la malattia impedendo il contagio dalla crudele pestilenza trasferì le ossa non qui, ma da lì al sepolcro presso Baida.>> Questa lapide ci svela alcune cose e qualche errore: a) la causa della sua morte fu la tremenda epidemia non di peste ma di lue, intesa come calamità che dilaga o morbo contagioso, in questo caso colera, chiamato comunemente "mal contagioso", che vi fu a Palermo e in Sicilia proveniente dalla lontana India, da giugno a novembre del 1837 e che causò solo nella Capitale ben 24.000 morti; b) gli anni di arcivescovado non furono 5 ma 4; c) gli anni di età non furono 72 ma 70; d) la data nella lapide si riferisce alla traslazione della salma in altro luogo due giorni dopo la morte avvenuta a Palermo il 5 luglio 1837; e) il luogo dove fu sepolto il Cardinale è il Convento dei Francescani dell'antica borgata di Baida a 9 km ca. a ovest di Palermo.
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