Abate de Saint-Non, particolare del ritratto, autore H. Fragonard, Louvre
L'opera
Jean-Claude Richard de Saint-Non (Parigi, 1727-1791), meglio conosciuto come Abbé de Saint-Non (Abate de Saint-Non), fu destinato dalla famiglia alla vita religiosa e per questa ragione nel 1749 potè anche entrare come consigliere ecclesiastico nel Parlamento di Parigi. Superata la trentina, si dimise dal proprio seggio per dedicarsi a una vita da artista, sempre in viaggio alla scoperta degli angoli più pittoreschi d'Europa. Dal 1760 Saint-Non con diversi artisti visitò tutta l'Italia, raccogliendo appunti scritti e grafici accumulando un vastissimo patrimonio di fogli di pittori e disegnatori (27), architetti e incisori (66). Con tutto questo materiale in mano, iniziò a lavorare al grande progetto che rimane uno dei documenti più importanti dell'epoca. Nel 1781 esce il primo dei 4 volumi del Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile (Viaggio pittoresco¹ o descrizione dei Regni di Napoli e di Sicilia). L'opera che in realtà è suddivisa in 5 libri per un totale di 5 parti (nel 1° libro c'è la 1^ parte; nel 2° libro, considerato come 2° volume, la 2^ parte, pubblicati nel 1781; il 3° libro è considerato il 3° volume pubblicato nel 1783; nel 4° libro si trova la 1^ parte del 4° volume e nel 5° libro la 2^ parte del 4° volume pubblicati tra il 1785 e 1786) raccoglie appunti di diario di viaggio corredati da 11 carte geografiche a doppia pagina, 3 piante e 277 tavole con 390 incisioni su rame². Le stampe rappresentano le vedute delle città, i paesaggi, le distese di rovine, le schede dei dipinti delle chiese e dei reperti archeologici, da cui emerge un'immagine dell'Italia del Sud che è, al tempo stesso, entusiasmante e malinconica. Tutta l'opera fu stampata a Parigi dalla Regia Stamperia Clousier e nelle 2 parti del 4° volume ci descrive la Sicilia partendo da Messina, poi Taormina, i dintorni dell'Etna e Catania, per poi inoltrarsi verso l'interno, parlando di Centorbi, Agira, Leonforte, Castrogiovanni, Sciacca, Agrigento e, infine, dell'isola di Malta nella 1^ parte e di Siracusa, Val di Noto, Piazza, Pietraperzia, isole di Lipari, Vulcano e Stromboli nella 2^ parte.
Nei prossimi post ci saranno le descrizioni di Enna e Piazza Armerina con la traduzione dal Francese, curata da Maria Rizzo e Salvo Sinagra, gentilmente inviatami da Maurizio Prestifilippo, dalle quali scaturisce un confronto impietoso tra le due Villes nel XVIII secolo.
¹ L'espressione può essere fatta risalire al pittore Galloche in una conferenza del 1752 pronunciata all'Accadémie de peinture di Parigi, dove egli aveva invitato gli allievi ad intraprendere un "voyage pittoresque", ossia un viaggio "da pittore" nelle principali città artistiche italiane, quali Roma, Bologna e Venezia. [MUNSTERS 1991, p. 70] Per poi allargarsi "a comprendere l'insieme di immagini raccolte dall'artista nel corso di un viaggio..." unendo " nel lussuoso formato in folio, un vasto corredo di tavole incise messe a punto da uno o più artisti." [Francesca LUI, Rivista La Questione Romantica, Ed. Liguori, NA, 2003-2004, n. 15-16, p. 32]
² Le incisioni su rame, chiamate anche all'acquaforte, è una tecnica di incisione su metallo in cui la lastra, in questo caso di rame, ricoperta di un sottile strato di vernice e incisa da una punta d'acciaio, viene sottoposta all'azione dell'acido nitrico che segna il metallo solo sulle parti scalfite.
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